Di solito cerchiamo di andare nel passato per risolvere i nostri problemi come se la soluzione giacesse in quella direzione.
Solo immagini che abbiamo di noi appartengono al passato per così dire, costituiscono l'insieme di memorie che la forma ha attraversato e quindi sono state registrate erroneamente come la propria storia o identità. Dato che non sono vere di noi, perchè il nostro vero Io è vuoto, nulla, silenzio, questo scontro della nostra gioia con queste identità diventa doloroso. E' come se dei raggi che si espandono in modo multidimensionale da un centro vuoto collassassero su se stessi e venissero legati insieme da dei nodi concettuali, che sono appunto le nostre identità.
Un bambino non ha queste identità quando nasce, esso è pura radianza multidimensionale. Le false identità che vengono date dal condizionamento vengono credute alla fine come vere e finiscono per "ingabbiare" la nostra gioia che non viene più percepita come tale ma come paura, ovvero gioia contratta. Laddove sia possibile lasciare andare le identità concettuali, ovvero non stare con la storia concettuale, nelle memorie, ma stare solo con la sensazione della paura, essa verrà attraversata e si scioglierà mostrandosi come gioia.
Non esiste nessuno al centro dell'immaginaria personalità che viva la vita e dunque non esiste nessuno che abbia vissuto vite precedenti. Ciò che vive ogni corpo o ogni essere che sia mai esistito o esisterà è solo questo Silenzio che si esprime come Vita. L'illusione che ci sia un qualcuno nel corpo/mente che viva la Vita è l'ego stesso ed è l'origine della sofferenza. L'immaginaria gabbia è vuota. Sei già libero.
Shakti Caterina Maggi
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