Ho letto da qualche parte
"l'ego è solo un processo, non è un'identità". Ho realizzato in quel
momento il conflitto che c'era tra me e l'ego (paradossale) in quanto
considerato un'identità. Il concetto si è dissolto, il conflitto non ha più ragione
di essere. Potrei essere in conflitto con un processo? Sarebbe come arrabbiarsi
con il programma di un computer. Nonsense.
Ciao cara
È esattamente così! Qualunque sia
il conflitto che sembra attraversarci esso è sempre e solo testimoniato da Io,
Vuota Consapevolezza. In quanto tale tu stai solo testimoniando qualunque cosa,
inclusa l’idea che tu sia dentro quel corpo mente o separata dal resto dell’Universo.
Sebbene questa idea sia socialmente accettata essa è come un virus che contagia
il 88% dell’umanità ed è la ragione unica della sofferenza psicologica nella forma
umana che provoca a sua volta tutti quei comportamenti basati sulla paura che
avvelenano non solo le nostre vita ma la Terra stessa.
L’idea di essere una entità separata dentro il corpo è appunto
solo un’idea, un oggetto. Come tale ha un inizio, una durata e una fine, e
quindi potresti dire che è un processo, un’attività ma non certo una entità.
Sebbene non ne siamo consci (perché l’attenzione della Consapevolezza riposa
sugli oggetti esterni o interni della manifestazione invece che su se stessa) l’attività
dell’ego non è SEMPRE presente. Ci sono momenti della giornata – e certamente
durante il sonno profondo – in cui l’ego non c’è. Potrebbe essere mentre
guardiamo un panorama, oppure attenti in una operazione pratica o solo guardando
negli occhi il nostro amante. In quel momenti, o persino micro-istanti, esiste
solo Presenza, non c’è conflitto.
Non sempre nei siamo consapevoli perché il
gioco della mente con il suo reclamare di essere l’autore delle azioni o dei
pensieri e sensazioni torna come pensiero abituale. Ecco cosa è l’ego un
pensiero abituale, una attività, un processo che va e viene e che cattura l’attenzione
di Io perché vi è la credenza profondamente radicata di essere quell’immaginario
qualcuno al centro del corpo. Questa credenza è TOTALE no-sense, e essere in
conflitto con questa credenza solo perché fa capolino come pensiero abituale è TOTALE no-sense.
In realtà l’aver riconosciuto la
vera natura dell’ego è l’unica cosa necessaria affinché questo concetto si
dissolva. Esso muore per mancanza di attenzione, come un pappagallo denutrito a
cui si è smesso di dare da mangiare. Laddove invece nasca un conflitto con
questo concetto, perché si pensa che ci sia un qualcuno che abbia un ego, ecco
che questa idea si auto-alimenterà! Come può esserci un qualcuno che ha un ego
se di fatto non c’è nessuno se non un testimoniare questa idea e tutto il resto
della manifestazione?
Cercare di estirpare il concetto
di separazione nasce dal presupposto errato che esso sia un qualcosa che
appartiene ad un immaginario qualcuno, mentre invece quello che siamo è sempre
e solo il TESTIMONE di ogni cosa. Come tale non hai alcun bisogno di fare nulla
se non goderti quello che c’è. E nel farlo l’ego e i suoi dilemmi sono scordati
come una lampada in pieno sole.
Un abbraccio,
Shakti Caterina Maggi
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