venerdì 15 marzo 2013

Essere senza desideri


14/7/2009 

C'è un desiderio che sorge nella forma umana che è più forte di tutti gli altri desideri, un desiderio di cui tutti gli altri desideri sono solo una versione annacquata. Questo desiderio è il desiderio di essere senza desideri, di essere assolutamente privi di quell’energia che sorge e che viene vissuta  come desiderio. Quando eravamo bambini piccoli siamo stati in questo essere senza desideri, ma questo stato naturale originale è stato perso quando ci è stata impiantata nella mente  l'idea del tempo da parte degli adulti che vivevano intorno a noi. Ci hanno insegnato che un altro momento, che in verità non esiste, conteneva qualcosa di più del momento in cui eravamo presenti e un senso di mancanza è sorto all'interno di quello che era essenzialmente un'esperienza piena e completa. Da allora in poi abbiamo perso quell’essere senza desideri che fino a quel punto ci aveva accompagnato sempre e siamo divenuti estranei al nostro stato naturale.

Quindi c'è anche un conflitto con il desiderio di essere senza desideri in quanto comporta la morte di colui o colei che al momento ci si immagina di essere. Quello che siamo veramente è completo e sempre presente, ma quello che immaginiamo che sia il nostro sé è per sua natura incompleto e deve rimanere tale per poter sopravvivere. Questi  vive nell'immaginario passato o futuro come un immagine nella mente che si aggrappa a se stessa. Ciò che desideriamo più è l'assenza di noi stessi  in quanto immaginari esseri separati visto che come tali c'è sempre conflitto e sofferenza. Queste cose sono presenti perché in realtà separazione non è vera di noi e fino a quando colui che immaginiamo di essere non se ne andrà, il disagio presente in questo concetto resterà.

Questo è il dilemma dell'ego, di colui che è immaginario, il suo desiderio più profondo è quello di morire all'illusione di se stesso ed essere libero, dato che intuitivamente ogni essere umano sa che la libertà significa essere liberi dall'illusione di essere degli individui separati. La vera libertà è libertà dall'individuo immaginario, non è la libertà dell'individuo.

Quando il concetto di ego è considerato come vero, questo desiderio è di primaria importanza dato che c'è sofferenza in ogni momento della propria vita dell'illusione che si ha di se stessi.

Anche se uno può ingannare gli altri facendogli credere che vera felicità o l’illuminazione siano accaduti  uno non può ingannare se stesso perché ci sarà la sensazione di qualcosa che manca nell’esperienza di ogni momento. Che cosa è sentito come mancanza è l'assenza della totalità che era presente nell'infanzia, prima del cadere nell’illusione della apparente separazione.

È questo senso di mancanza che dà luogo alla ricerca. Questa ricerca continua ad accadere in ogni forma umana fino a quando questo senso di separazione scompare quando si è visto che colui o colei che ci si immagina di essere non è un'entità reale, ma semplicemente un'altra attività che sorge  nella coscienza, un altro pensiero che appare.

L’io o il me che ci si immagina di essere è un'illusione, un'idea, e come tale non è mai sicuro, è sempre sotto la minaccia delle circostanze mutevoli in cui si trova e quindi per quest’uno la vita è terribile. Il me cerca comfort e sicurezza in ogni momento, esso è sempre alla ricerca di un'immagine meglio costruita di se stesso nel suo desiderio di essere qualcosa.

La verità è che non siamo un qualcosa ma ciò in cui il qualcosa fa la sua comparsa. Noi siamo il soggetto non l'oggetto, il testimone dell'immagine e non che l'immagine stessa. Come questa testimonianza siamo sempre presenti e immutabili, a differenza di ciò che è stato testimoniato che è sempre mutevole e diverso in ogni momento. Come colui che ci immaginiamo di essere siamo sempre in un processo di divenire ma come ciò che siamo veramente siamo solo Essere, sempre presenti e senza tempo.

Quando l’Essere è riconosciuto come la verità di se stessi allora c'è di nuovo interezza senza alcun senso di essere qualcosa o qualcuno e si vede che questa assenza di una qualsiasi immagine è in realtà la presenza eterna, la nostra vera natura. All'interno di questa presenza tutto ciò che appare lo fa come Uno e questa Unità è se stessi.

Avasa

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