giovedì 26 luglio 2012

La vera resa

Insomma, Caterina, ci son solo sogni nel Vuoto, che (apparentemente) si susseguono senza fine...(e senza inizio)
Di notte, mentre dormo, c'è qualcosa che osserva il delirio e le storie della mente, a metà...cioè per metà ne è dentro, e per metà si sente dentro un labirinto senza uscita. Nel "cosiddetto" stato di veglia, invece, c'è il vedere di questo che ho scritto, e sembra quasi che mi stia rassegnando a lasciar fluire il sogno. Di sicuro non riesco a concepire la possibilità di un riconoscimento di Me Stesso, dato che sarebbe qualcosa di Vuoto ed Eterno, quindi Nulla. Chi poi dovrebbe riconoscere Sé? Mi sembra assurdo... un eventuale riconoscimento sarebbe morte, nel senso pieno del termine, e anche la morte mi sembra solo un concetto...non può esserci morte, dato che è niente.
C'è più fluire, ma è "serena" e obbligata rassegnazione....e c'è anche, comunque, ancora, una parte della mente che vorrebbe trovare una "soluzione" a tutto questo.
Bah... te lo scrivo così, per condividere, e sapere che ne pensi, se ti andrà di rispondermi.
(sta a vedere che finisco tra le tue famose "note" del blog..ah ah ah)
Passa una buona giornata...anzi, sìì una buona giornata.

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Ciao caro,

eggià chi è che si vuole svegliare, il personaggio che pensi di essere? Ma quello già è solo un sogno, è parte del sogno della Vita, di cui intravedi già la trama. Tranquillo tu non ti risvegliarai mai perché sei parte del sogno. Non sei in mezzo a nessun processo, non sei nè mezzo sveglio nè mezzo addormentato. Quello è solo parte del sogno. Sarebbe come dire che la trama del film che stai guardando debba andare in un certo modo perché tu possa ad un certo punto spegnere il televisore e alzarti, non importa se un attimo prima stavi ridendo a crepapelle o sognavi di essere profondamente innamorato della proteganista del film, se ti spaventava un mostro affamato di sangue, o se piangevi calde lacrime per la perdita di un amico in guerra. Era solo un film!

Hai ragione c'è une bella differenza tra  accettazione e rassegnazione. Fino a che ti senti in lista per il primo premio di illuminazione alla lotteria nazionale non può esserci accettazione: al massimo rassegnazione nel vedere che nonostante le promesse non ce la fai a risvegliarti, nonostante tu abbia capito trucchi e trabochetti della mente, perdonato mamma e papà e sciolto i blocchi energetici che sembravano ingombrare i tuoi chakra e ti sia perfino lasciato andare alla grazia del guru.

Ramana Maharshi incontrò un suo discepolo anni fa che con aria risentita gli disse "Maestro mi hai detto quindici anni fa che per vedere chi sono avrei dovuto percorrere o un cammino di auto-conoscenza o mi saei dovuto arrendere a te. Beh, sono quindici anni che mi sono arreso e non è ancora accaduto nulla!". L'arresa non è qualcosa che si possa fare o fabbricare e se accade non attende un risultato.

Il punto è che ci aspettiamo un risultato perché immaginiamo che ne esista uno. Di fatto non è così:  non esiste risveglio o liberazione per qualcuno che non esiste se non come personaggio di fantasia. Tutto quello che esiste - di fatto- è questo momento. E in questo momento, nella percezione di questo momento, non c'è il qualcuno che si debba risvegliare se non come concetto, come idea. In questo momento non c'è alcuna necessità di risveglio, esiste solo l'atemporalità fatta carne del corpo, l'eternità accennata di oggetti e cose che ti circondano. Tutto parla di questo, senza parole e attende davvero solo che ascoltiamo.
Qualunque sia la cosa da cui fuggiamo o l'ansia che ci rincorre persino che si chiami risveglio essa cessa nel momento presente. Essere presenti non può essere una tecnica, o un raggiungimento, è qualcosa che è sempre immediatamente disponibile. E' ciò che sie, è ciò che sono. E' qui, sempre. Per questo non lo puoi raggiungere o perdere ma solo esserlo.

Vedi, non esiste una soluzione. Perché non esiste il problema, esso è solo immaginario! Non è un enigma di risolvere, anche se fino a che ti senti nel gioco sembra che sia così, sembra che qualcosa di fondamentale e inafferibile manchi. TU ti manchi, perché hai perso di vista questa Consapevolezza, questo Silenzio in cui accade la scena della Vita e da cui essa nasce e muore.

Non serve fare nulla. Il fatto stesso che queste parole appaiano ora alla tua attenzione significa che qualcosa si sta chiarendo perchè queste parole che nascono nella tua attenzione sono quindi tue. Vengono da te, da questo Silenzio. E questo stesso Silenzio adesso le ascolta diventandone più cosciente. Sta già accadendo e misteriosamente, non sta succedendo niente.


Un abbraccio,
Caterina

2 commenti:

Deva Sakshin ha detto...

beh qui sei splendida semplice mente. Namastè

Shakti ha detto...

Lo splendore è tutto tuo caro amico. Siamo diamanti che riflettono la stessa Unica Luce.