martedì 3 aprile 2012
L'azione del momento presente
Quale la differenza tra qualcuno che compie l'azione e la coscienza che compie l'azione?
Ogni azione e' compiuta dalla Coscienza, anche quando sembra personale. Il fatto che sembri personale e' perche' c'e' un immaginare quello che sta accadendo invece che un semplice testimoniare, percepire quello che sta accadendo.
La mente basata sull'ego ti dice che sei un qualcuno che sta facendo qualcosa, o che ha fatto qualcosa. Ha una storia su quello che sta accadendo, con eventuali emozioni che questa storia comporta, ad esempio senso di colpa, o accuse, o rimpianti. Quello che accade davvero non e' mai quello che la mente sta raccontando a partire dal fatto che ci sia un qualcuno che sta agendo quell'azione. Il "me" nasce sempre e solo dopo che l'azione e' avvenuta: nel momento esiste solo l' azione, il pensare, il sentire. Accade rabbia, accade una decisione, accade un pensiero. Accade anche il pensare che queste cose siano di qualcuno. Il "qualcuno" avviene sempre e solo DOPO che l'azione in se' e' successa, mentre nel momento, nella percezione del momento c'e' solo azione. Non notiamo questa cosa perche' l 'attenzione di sposta con grande rapidita' dal percepire la realta' a concettualizzarla. Il movimento e' cosi' rapido che e' inconscio. Quando accadono eventi come ad esempio un incidente d'auto, o un qualunque cosa per cui la mente non ha una specifica impronta o non una ha una specifica preparazione, allora questo passaggio tra il percepire e il concentuallizare e' ritardato.
Ecco che il tempo si ferma, e siamo Uno con la scena che stiamo osservando. Notiamo anche un'assenza di paura, testimoniamo le emozioni o le sensazioni che potrebbbero essere presenti. Non c'e' storia, esiste solo il susseguersi delle azioni non nel tempo ma come cambiamento di immagini che accadono sempre nello stesso momento. Di solito questo percepire finisce e torna il "me" con la sua storia di un qualcuno che sta facendo qualcosa o a cui sono accadute delle cose, ma quello spazio di assenza di separazione lascia una impronta profondissima che piu tardi in genere si trasforma in una ricerca spirituale conscia.
Nel momento in cui la mente era sotto shock non poteva infatti mettere in moto il "me" e dunque tutto quello che restava era il percepire, lo stesso che accadeva nell'infanzia in cui nel momento eterno accadevano cose senza il peso dei legami del tempo, del vissuto, della storia del "me". L'assenza di paura deriva dal fatto che non essendoci il pensiero del me, non essendoci dunque senso di separazione, non esisteva paura.
Ora, non ci devono per forza essere eventi scioccanti perche si possa apassare da un concettualizzare la realta' a un percepire in modo cosciente il fatto che non ci sia nessuno che sta vivendo quel momento se non Vita stessa. Non dobbiamo attendere nessun ammontare di tempo per vedere chi siamo e il fatto che tutto e' solo un movimento della coscienza. Ogni istante puo' essere quello giusto, ogni momento e' una opportunita' per vedere chi sei: in ogni momento accade qualcosa di cui sei testimone. Non importa cosa sia, un pensiero, una azione, una senzazione. Qualunque sia l'oggetto della coscienza di quel momento tu ne sei il testimone. E sei anche testimone dell'idea che tu sia un qualcuno che ha compiuto quelle azioni oil soggetto di quei pensieri e sensazioni. Tale idea, che e' il concetto di ego, e' anche essa un qualcosa di cui sei testimone. Facci caso, non testimoni mai nel tempo, ma solo nel momento.
L'atto stesso di testimoniare accade sempre nel momento presente. Il concetto che siano passati dieci minuti o un quarto d' ora accade nel momento presente. Il testimoniare avviene gia' e sempre fuori dal concetto di spazio tempo ed e' equidistante da qualunque sia la qualita' dell azione che sta testimoniando. In altre parole il testimone e' sempre e gia' neutro ed e' sempre e gia' disponibile. Ecco perche' non e' possibile raggiungere lo stato di testimonianza costante attraverso alcuna pratica meditativa o tecnica, in quanto questo testimone e' sempre e gia' presente. Semplicemente e' ignorato perche' l'attenzione stessa va su quello che e' visto invece che sul fatto che tu sei cio' che lo sta testimoniando. E se cerchi di descrivere cio' che sta testimoniando qualunque cosa, incluse queste parole, non troverai mai nulla. Perche' il testimone di queste parole, che senza dubbio sei tu, non ha alcuna descrizione, e' appunto Nulla, Vuoto. E' Vuota Consapevolezza. Nel momento in cui testimoni consciamente i pensieri e le azioni e le emozioni tu SEI quello che testimoni.
L'unica descrizione che potresti dunque dare di te e' che sei tutto quello che appare e al contempo cio' che ne testimonia l'insorgere e il dissolversi. Nel momento prsente allora l'apparente paradosso del vuoto che e' forma e della forma che e' vuoto e' risolto: non perche' lo si e' capito (sarebbe impossibile) ma perche' lo si incarna. Lo si e'. quando questo messaggio e' condiviso non e' insegnato perche' non c'e' nulla da capire. E' solo una descrizione di un percepire che e' visto come vero di tutte le forme, ma non sempre riconosciuto. Non e' qualcosa di complicato e proprio per questo la mente non lo accetta.
La mente basata sul me vuole fa qualcosa per arrivare a vedere chi siamo e snobba per cosi dire l evidenza dei fatti. Cerca guide e insegnanti che traccino un cammino per ter continuare a dire che c'e' qualcosa da fare o da ottenere. Mantiene il senso del tempo, l'illusione della separazione e attraverso il meccanismo della speranza mantiene anche la paura del fallimento. Sposta l attenzione dal momento presente all'istante in cui in futuro ti illuminerai. E queso istante non accadra' mai per il semplice fato che sta gia' sempre accadendo.
Shakti Caterina Maggi
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