domenica 12 ottobre 2014

Nessuna domanda

Sei sempre solo. Crei apparenti aree di sosta dove ti vengono dispensati consigli, ma sei sempre solo. Ci sei solo tu. Quando avrai bisogno di un riflesso di questo troverai sempre persone che te lo daranno. Per esempio ora qui con me. Se vuoi puoi scrivermi, ma non sono io che posso fare quel salto per te. Io sono un oggetto nel tuo sogno. Perché tu mi stai creando.
Arriverà un momento in cui non avrai bisogno di scagliare con delle domande l’illusione di avere delle risposte. Starai col fuoco di quella domanda fino a che quella domanda, “Chi sono io”, non brucerà te. E allora sei a casa, dove sei sempre stato, ma dove non ti rendevi conto di essere perché eri impegnato a fare domande.
La comprensione spirituale si auto-brucia.
Cio' che resta alla fine di quella fiamma sei TU.

4 commenti:

Gabriele Pintaudi ha detto...

Molta enfasi viene posta sugli argomenti inerenti al risveglio. L'ampiezza e l'ampio respiro dei post è, chiaramente, inerente al messaggio del blog.
Trovo però utile, magari interessante, per i lettori, soffermarsi su situazioni un po' più "terra terra" ... delle volte. Una volta ri-trovato questo "se", questa apertura, questa assenza di "colui che fa", rimane la vita. Tutto è incluso. Questo è abbastanza evidente, forse non per tutte le forme, ma poco importa.
Il punto è, da quì in poi? Nel senso: dopo questa realizzazione, si continua magari a fare un lavoro che non piace, vivere in famiglia sentendosi tolta la libertà, e quì parlo di spazi fisici, di praticità materiale. Pur non provando sentimenti di odio o rancore nei confronti della famiglia o di chi ci circonda, è innegabile che certe personalità ci limitino la creatività. Allora ecco affiorare esperienza che portano all'espansione, per poi ritornare ad un comune denominatore di vita, che porta alla contrazione. I desideri del corpo-mente, questo disagio emozionale che non è certo la tela di fondo ma, è inutile negarlo, esiste .... non va forse preso sul serio? non va seguito? non va ascoltato? Oppure va liquidato come "semplici capricci della mente"?
Non voglio nemmeno convincermi che non è nel mondo che si trova la felicità ... d'accordo, è vero. Ma io mi sento felice quando dipingo, o quando suono il pianoforte. E' un'azione che faccio nel mondo. Alcune cose mi portano espansione, altre no. Ciò che crea contrazione è circa il 90% della mia giornata. E quella creatività è bloccata, limitata. Andrà anche bene tutto così com'è, ma credo che anche una persona "realizzata, illuminata, ri unificata, risvegliata" non abbia queste problematiche. Vorrà pur esprimersi, e magari dipende dall'energia che ha dentro, e da ciò in cui si sente più attratta, magari artisticamente parlando. Non so cosa voglio, non ne ho idea. Eppure sento che qualcosa mi manca, e si tratta di quella sensazione di perdersi nell'esperienza.
Che ne dici?

Shakti ha detto...

Nel momento in cui davvero vedi chi sei questa sofferenza di cui stai parlando non emerge. E' chiaro che se il 90% della tua giornata è contrazione non vedi chi sei, magari hai capito come stanno le cose e l'hai anche "assaggiato"... ma non è la tua esperienza. ti consiglio vivamente di venire ad un incontro, sono a palermo stasera e domani e proseguiamo la conversazione da li. quel qualcosa che ti manca è proprio il riconoscimento di chi sei. da lì si trasforma in pratica tutta la tua vita. un abbraccio

Unknown ha detto...

Mi sento sempre più sola, ed ogni volta che brucio dentro quel fuoco, c'è sempre più solitudine. E rimango con ciò che viene. Adesso sale qualcosa, ma se mi chiedessi di dirti quale sensazione sia, non saprei dirtelo, percè non la conosco... Le Domande, nascono, muoiono e non nascono neanche più... ed è come sentirsi stupidi. anche se fai una domanda, la risposta non a senso. Quel senso che non trovo più in nulla da un po di mesi...
E mi dico "non preoccuparti" va bene così è normale! ma poi non lo è così tato..

Shakti ha detto...
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