In un mondo che sta gridando aiuto per la 
sofferenza presente a tutti i livelli della società, oggi avere una vita
 spirituale significa anche avere un impegno politico. 
Il fatto che, 
come immaginari individui separati, non possiamo fare nulla,
 non significa che non ci sia alcuna responsabilità rispetto a quello 
che vediamo nel mondo. La vera rivoluzione è interiore. Ciò che 
osserviamo come orrore, abuso, manipolazione e paura è il riflesso di 
una ignoranza ancora presente nella Coscienza. 
Se l'Io che vive 
attraverso queste forme si risveglia a questo fatto - che non esiste 
separazione - la saggezza di questo riconoscimento diventa 
automaticamente compassione per quello che appare sullo schermo della 
Vita. Se vedo che ogni forma non è separata da me, da questo 
riconoscimento non può che nascere in modo spontaneo il desiderio perché
 quella sofferenza e ignoranza finiscano. Tutto quello che siamo 
chiamati a fare per manifestare un mondo nuovo è che siamo disposti a 
sacrificare la nostra paura, che la attraversiamo, e torniamo a vivere 
dalla gioia del nostro vero Essere. 
Non importa che ci consideriamo 
ricercatori spirituali o meno: risveglio è risvegliarsi ALLA 
manifestazione e non escluderla più immaginando che sia separata da noi.
 In questo risveglio tutto è trasformato, non come riflesso di una 
azione contro qualcosa o qualcuno, ma come riconoscimento che chi abusa e
 chi è abusato, chi uccide ed è ucciso siamo noi. RisvegliarSi è l'unica
 vera rivoluzione possibile. 
Se è possibile ascoltare quel grido di 
dolore che è lanciato in ognuno di noi, senza tentare di sopirlo o 
aggiustarlo, ma solo abbracciare quel dolore, ascoltandolo allora è 
possibile che una nuova manifestazione di dispieghi, un mondo nuovo che 
rifletta quella comprensione d'amore. 
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