mercoledì 16 marzo 2011

Sul disastro in Giappone


Pensi che la natura in qualche modo abbia risposto all'agire collettivo dei giapponesi verso di essa?

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La Natura non è separata dalll'uomo. Noi siamo Natura, la Vita stessa vive queste forme, la Coscienza le vive, le anima, le muove.

Tutto quello che accade nella manifestazione è espressione di un'Unica Coscienza che agisce e fa esperienza della Vita attraverso tutte le forme senzienti. Nonostante l'apparenza di un agire individuale nel sogno, ogni azione è interconnessa ed espressione di un'Unica Volontà Divina che è del tutto impersonale, spontanea e necessaria. Questo è in qualche modo difficile da accettare quando questa azione coinvolge e include la morte di molte forme e la loro sofferenza fisica e psicologica. Un evento traumatico come un disastro naturale ( o anche connesso all'azione umana) ha la capacità di gettare la mente basata sul senso di separazione in un profondo senso di insicurezza, sconforto e disperazione. La morte e la sofferenza di quelle forme provoca inevitabilmente un senso di paura e terrore in coloro che sentono che la propria esistenza sia legata alla sopravvivenza del corpo-mente. Ecco che la paura della morte prima nascosta e sommersa emerge con violenza e ci costringe a sedere con il suo fuoco. Se questo è possibile senza un impulso di ritrarsi da essa allora avremo fatto il miglior uso possibile di quell'evento, permettendo di illuminare in noi quei luoghi dove ancora il senso di separazione si annida.

Non esiste un sogno personale che rifletta una sofferenza personale. Non esiste un agire del popolo giapponese, ma esiste una Coscienza che agisce più o meno consapevolmente attraverso alcune forme e che a seconda del suo livello di coscienza potrà cogliere nella manifestazione quello che non è ancora stato riconosciuto nell'Uno. Fino a che non c'è completa liberazione dal sogno esso rifletterà quei luoghi in cui c'è ancora sofferenza: se non si soffre il sogno allora esso si rivelerà per quello che è, l'espressione dell'azione divina che si manifesta perfettamente in ogni momento senza nessun motivo. La Vita non ha bisogno di un motivo per esistere e in questo risiede la sua stupefacente preziosità. Eppure laddove esiste sofferenza ed ignoranza essa servirà spontaneamente il proposito di sciogliere il senso di separazione attraverso le forme in cui la Coscienza è ancora addormentata su di sè.

Tutto quindi si dispiega nel modo più perfetto perché la Coscienza stessa si risvegli a se stessa in ogni momento. Un risveglio che non ha opposti ma che si pone al di là di ogni polarità, al di là del bene e del male, del positivo e del negativo.

La Coscienza stessa anela a se stessa attraverso ogni forma, anche quelle apparentemente non interessate a questo risveglio. Questo Uno viene cercato attraverso la materialità e la spiritualità fino a che esso non è più cercato e l'unica cosa che resta è questo momento, il momento eterno. L'Esistenza stessa si dispiega in modo perfetto in ogni momento: nessuna forma muore o soffre al di fuori del piano divino di risveglio, ogni cosa si muove ed è mossa come una unica azione, una unica danza.

Se è possibile sedersi con l'impatto degli eventi degli ultimi giorni senza reagire ma solo ricevendone l'effetto emozionale ed energetico che possono aver provocato in noi allora non solo avremo dissolto in noi quelle aree dove stiamo ancora soffrendo ma daremo il nostro migliore contributo alla sogno della Vita di cui siamo i Sognatori.


Shakti Caterina Maggi

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