Fino a che mi credo dentro la forma umana o la forma umana stessa, avrò una visione parziale: la scena vista attraverso il buco della serratura sarà deformata dalla forma dello spiraglio. Quella scena varierà a seconda della posizione in cui lo spiraglio è posto, a seconda della sua forma e caratteristica. La storia della "mia" vita sembra diversa dalla "tua" e questo ci dà l'ìimpressione che ci sia qualcosa di personale.
Ma come ciò che guarda attraverso quello spiraglio siamo la stessa UNICA COSCIENZA: ecco cosa significa impersonale. Nella scena ci sono persanaggi che fanno varie cose. Magari fanno delle tecniche meditative oppure prendono il caffè con una amica. Si innamorano, si lasciano, raggiungono obiettivi e falliscono. Si chiama Vita. Magari fanno degli sforzi, nel tentativo di trovare Pace.
Ma come ciò che guarda quella scena non stai facendo sforzo alcuno. Come ciò che testimonia la scena non è perché stai bevendo del caffè oppure meditando che improvvisamente vedi che stai guardando. Stai solo già testimoniando senza sforzo alcuno. Dunque realizzazione è quello spostarsi dell'attenzione in un istante eterno dalla scena a colui che la guarda.
Quando questo accade ti accorgi che gli apparenti sforzi che avevi sempre compiuto per risvegliarti a ciò che sei erano solo parte della scena, ma come ciò che la testimonia non avevi in realtà mai fatto nulla.
Questo non significa che quando questa visione accade il personaggio non prosegue a fare quello che faceva prima, se questo è caratteristico della sua forma. Direi però che quando questo vedere diviene stabile quello che è invece sforzo piano piano viene a scemare, perché in un certo senso se ne coglie l'inutilità.
Quello che accade nella scena è UNO con la Coscienza di ciò che la osserva. Quando ciò che testimonia coglie che l'obiettivo non era nel tempo e nello spazio, ma già presente come eterno testimoniare, quello sforzo di ricerca di Sè cade. E quindi lo sforzo cade nella scena testimoniata. Sei a Casa. Sei Casa.
Quando parli della Verità già diventa bugia, quello che indico a parole è qualcosa che è al di là di esse. Può accadere che nell'ascolto di queste parole ti accorga che sono la descrizione di quello che già stai vivendo, ma non sono le parole che risvegliano, così come non è nessuna pratica meditativa. E' un paradosso: il parlarne accade e anche il risvegliarsi. Di certo non è una attività - qualunque essa sia - che ti risvegliarà a quello che sei. Risveglio è risveglio alla non attività che è già presente come sfondo di quello che accade. Quella non atività è Pace.
In essa accade tutto, inclusi i tentativi di risvegliarsi in quanto individuo separato che non fanno che mantenere l'individuo stesso. Le risposta è sempre UNA anche se si dispiega in modo di verso a seconda della maniera in cui la domanda è posta. TU, come questa Pace, sei la Risposta. Lascia che qualunque domanda sia solo testimoniata e se vedi da dove essa sorge e dove essa muore coglierai che sei già ciò che quella domanda cerca di ottenere. TU sei ciò che stai cercando.
Shakti Caterina Maggi
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