mercoledì 23 gennaio 2013
Il desiderio piu' profondo
Il nostro desiderio piu' profondo e' quello di essere senza desideri, vuoti.
Tutti gli altri desideri che sono per delle " cose" nascono da questo e dall' incapacita' di vedere che questo e' il nostro desiderio piu' profondo.
Quando otteniamo un oggetto desiderato siamo per un breve momento liberi da desiderio e siamo di nuovo in contatto con la nostra vera casa, il vuoto.
La credenza che ci e' stata passata, ovvero che otteniamo la felicita' attraverso delle "cose", e' una convinzione molto forte e quindi in breve tempo la mente inizia di nuovo la sua abitudine di ricerca e di nuovo siamo focalizzati su quello che ci immaginiamo che ci dara' qualcosa che invece solo un restare attenti al Vuoto puo' donare.
Questo gioco inizia a finire quando si realizza che il nostro vero desiderio e' essere senza desideri. Cio' che appare come immaginaria azione personale non e' dipendente dal desiderio, le azioni sono impersonali e continuano quando il desiderio cade nel vedere che si e' e si ha ogni cosa.
Con Amore
Avasa
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2 commenti:
Si però...se io sto in un deserto, senza bere da 3 giorni...il desiderio più grande di tutta la mia vita, sara quello di bere acqua.
Se non avessi questo desiderio, non mi attiverei a cercarla disperatamente, il che significa che dopo qualche altro giorno morirei disidratato.
Cosi come anche se mi trovo in apnea...con un piede incastrato che mi impedisce di salire in superficie...ed in quel momento...il desiderio più grande sara quello di respirare aria.
Quindi senza desideri, equivale a dire anche... non essere vivi.
Sbaglio qualcosa?
No non ti sbagli, ma mi sembra che tu non veda con chiarezza la differenza tra il desiderio psicologico e quello fisiologico.
Il corpo in sè fa sorgere il desiderio, ma i desideri non vengono dal concetto di essere un qualcuno che desidera; mentre i desideri psicologici hanno in se stessi l'apparizione di un "ME" che desidera,come ho detto prima.
I desideri biologici sono cellulari e vengono dal desiderio della continuazione della forma e questi desideri non sono problematici.
Il "ME" è assolutamente falso e fino a che questo concetto è presente nella coscienza ci sarà il desiderio di essere senza desideri. Quando il "ME" cade i desideri sono solo azioni che sorgono, sono impersonali e molto diversi da quelli che sorgono quando invece il concetto del "ME" è presente.
L'assenza di desiderio è la nostra vera casa a cui abbiamo accesso in momenti di sonno profondo, nella meditazione non attesa, dopo essere stati colpiti da una espressione di bellezza o dopo del buon sesso etc.
Siamo temporaneamente saturi con l'assenza di desiderio a quel punto perché il desiderio non è più presente e quindi ciò di cui facciamo esperienza è la sua assenza che in sè è soddisfacente perché non le manca niente.
Avasa
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