“Pare un assurdo, eppure è esattamente vero,
che, tutto il reale essendo un nulla, non v'è altro di reale né altro di
sostanza al mondo che le illusioni. (Giacomo
Leopardi, Zibaldone)
Volendo, così per diletto
speculare su questa bellissima affermazione: che ne resta delle preoccupazioni
sull'euro e sul destino dell'economia mondiale? E quando si parla di
svegliarsi, ora che si è svegli, è così scontato quello che si debba fare o non
fare?”
_______________________________
Quello che sta accadendo in
questo momento nel mondo è una opportunità rara di risveglio perché mai nella
storia conosciuta del nostro pianeta siamo stati così vicini a creare un sogno
di orrore e distruzione come questo. Non solo c’è la minaccia di un crollo
economico mondiale a cui far seguire una possibile repressione e controllo di
massa per “salvare gli Stati”, ma la Terra stessa trema e piange per il dolore
dei figli animali e umani, per le sue montagne e vallate violentate, i fiumi e
mari avvelenati.
Sul pianeta la maggior parte
degli esseri umani (qualcosa come il 98%) è abusato , affamato, assetato o
ridotto in povertà estrema dal 2% della popolazione che detiene tutta la
ricchezza, i confort, i mezzi tecnologici, bellici e energetici. Tu e io siamo solo fortunati di essere nati in
quel 2%, anche se a nostra volta una percentuale ancora minore di persone, la
cosiddetta élite, decide e governa molto della nostra vita materiale e in modo
indiretto attraverso la manipolazione di religioni e credenze anche quella spirituale. Insomma uno scenario che forse mai come
in questo momento sembra mostrare quanto fragili siano le nostre vite, quanto facilmente
possiamo perdere ogni cosa, o a livello ultimo quanto la morte sia una
possibilità concreta nonostante i nostri sforzi di garantirci sicurezze e
protezioni. In breve, mai come ora quello che accade nel mondo ci ricorda che
possiamo auto-distruggerci da un momento all’altro e di come il controllo che
viene esercitato sulla massa, a causa della paura, provochi sofferenze e iniquità.
Quello che vediamo riflesso nello
specchio della Vita, se non abbiamo paura di aprire gli occhi e guardarlo in
faccia, è il fatto che come creature siamo impermanenti, che possiamo morire da
un momento all’altro e non importa quanto controllo sembriamo poter esercitare
per esorcizzare questa paura della morte (attraverso attaccamenti a cose o
persone o situazioni), quella sicurezza che cerchiamo nel mondo non c’è. E ricorda, coloro
che esercitano il massimo controllo, la cosiddetta élite, sono quelli più spaventati
di tutti, molto più spaventati di te o di me! Hanno bisogno di controllo assoluto per sentirsi in pace, perché in realtà non lo sono affatto!
Se è possibile fare un passo indietro e vedere tutto questo che questa è una opportunità per vivere davvero la vita non più dalla paura, ma dalla gioia di vivere, allora questo specchio non ha più bisogno di manifestarsi come sta facendo adesso. Il suo compito sarebbe, per così dire, esaurito. Se scendi in piazza per indignazione contro quello che accade e lotti, stai ancora cercando di pulire lo specchio dalle macchie che tu stesso stai riflettendo. Se in te c’è ancora paura perché c’è ancora senso di separazione, se cerchi di tenere a bada la paura con strategie di controllo, quella paura e quel controllo si rifletteranno nel mondo. Se invece è possibile usare lo specchio per entrare in contatto con paura e controllo allora lo specchio sarà usato al meglio e l’immagine riflessa potrà cambiare. Qualora invece ci sia ostinazione a ritenerlo reale e a combatterlo come tale o ci si tappi gli occhi per non vedere l'orrore, allora lo specchio rifletterà quel conflitto e anche quel sistema di occultamento che agiamo su noi stessi. L'orrore ci verrà nascosto, perché noi lo nascondiamo a noi stessi.
Se è possibile fare un passo indietro e vedere tutto questo che questa è una opportunità per vivere davvero la vita non più dalla paura, ma dalla gioia di vivere, allora questo specchio non ha più bisogno di manifestarsi come sta facendo adesso. Il suo compito sarebbe, per così dire, esaurito. Se scendi in piazza per indignazione contro quello che accade e lotti, stai ancora cercando di pulire lo specchio dalle macchie che tu stesso stai riflettendo. Se in te c’è ancora paura perché c’è ancora senso di separazione, se cerchi di tenere a bada la paura con strategie di controllo, quella paura e quel controllo si rifletteranno nel mondo. Se invece è possibile usare lo specchio per entrare in contatto con paura e controllo allora lo specchio sarà usato al meglio e l’immagine riflessa potrà cambiare. Qualora invece ci sia ostinazione a ritenerlo reale e a combatterlo come tale o ci si tappi gli occhi per non vedere l'orrore, allora lo specchio rifletterà quel conflitto e anche quel sistema di occultamento che agiamo su noi stessi. L'orrore ci verrà nascosto, perché noi lo nascondiamo a noi stessi.
Tutto quello che vedi nel mondo è
sempre e solo te stesso, sia quello che ami che quello che odi. Se vedi questo e non c’è
conflitto a riguardo, ovvero se sei sveglio a ciò che sei allora non c’è nessuna
preoccupazione. Io non sono preoccupata di quello che accade nel mondo, ma non
mi tappo neppure gli occhi per non guardare, né scendo in piazza per protestare,
però sono APERTA a queste informazioni anche se possono essere sgradevoli. Vedo quale è la loro posizione nella scena globale, come azione necessaria per creare un risveglio di massa che altrimenti forse non accadrebbe. Vedi, la risposta
meccanica della mente a certe informazioni è “Beh, ma io che ci posso fare?
Tanto vale che non me ne occupi nemmeno, non dirmi nulla, non voglio sapere mi
rende solo preoccupato o triste”. Questa ragionamento si basa sull’idea che tu
sia un qualcuno di separato da quello che sta accadendo e che può o non può fare qualcosa e che
sentendosi impotente sceglie di mettere la testa sotto la sabbia. Fino a che c’è
questo comportamento lo specchio del mondo dovrà diventare sempre più
controllante e spaventoso perché quella sensazione di impotenza e paura sia
alla fine sentita. Ciò che crea il mondo non è il personaggio che pensi di essere, ma il Sognatore del Sogno che vuole svegliarsi ad esso e per farlo usa tutti mezzi necessari, incluso l'orrore, la guerra, la fame etc.
Se la situazione si fa estrema e senza speranza allora i meccanismi di controllo della paura saltano e quella che la mente chiama paura, che è in realtà la nostra stessa gioia e radianza represse, potrà essere sentita appieno. Quando vai oltre la paura allora si potrà vivere dalla gioia.
Se la situazione si fa estrema e senza speranza allora i meccanismi di controllo della paura saltano e quella che la mente chiama paura, che è in realtà la nostra stessa gioia e radianza represse, potrà essere sentita appieno. Quando vai oltre la paura allora si potrà vivere dalla gioia.
In realtà questa che si presenta per la
coscienza umana è una opportunità incredibile: quella di lasciare andare il
controllo della paura e cambiare quindi radicalmente il modo in cui viviamo. Un cambiamento che non nasce come un atto di volontà, ma come conseguenza del fatto che vivere dalla paura
è troppo doloroso. Nasce dall’aver compreso che lo scambiare la nostra felicità di oggi
per non avere paura domani è qualcosa che crea solo sofferenza. Puoi essere nella gioia solo ORA.
Se sei sveglio a quello che sei, non hai neppure paura
di quello che sta accadendo, ma lo cogli per quello che è: il riflesso dell’ignoranza
e la sofferenza ancora presenti nella Coscienza umana. Se sei sveglio sai che l’unica
vera rivoluzione è quella interiore e non avrai neppure paura però di essere
esposto a informazioni che riflettano quell’ignoranza e quella paura. Anzi
sarai felice di parlarne, se l’occasione lo presenta, perché sai che quello shock
vitale può causare in chi ha ancora gli occhi chiusi sul mondo una
opportunità di risveglio.
Pensaci un attimo: quando è che ci sentiamo più vivi?
Accade in situazioni di gioia estrema oppure paradossalmente in situazioni che
sembrano disperate e che quindi fanno crollare i nostri meccanismi di controllo
e sicurezza come una malattia grave che potrebbe portare alla morte o un
divorzio, o la perdita di un lavoro. A volte questi shock vitali hanno la
funzione di una chiamata che normalmente, accucciati come siamo nel nostro
torpore di false certezze, non sentiremmo. Questo momento nella storia umana,
più che mai, è l’opportunità di essere chiamati a lasciare andare le nostre
false credenze, attraversare la paura senza reprimerla più e vivere da quella
gioia che è il nostro diritto di nascita. Da bambini non avevamo mai paura: la
chiamavano eccitazione!
Se senti questa chiamata, e il
fatto che ti fai domande significa che la senti, questo momento storico è un
momento affascinante in cui finalmente vita spirituale e materiale possono
incontrarsi, e annullarsi a vicenda. In sintesi, non c’è nulla che tu debba
fare, perché come immaginario individuo separato già non fai niente. Non esiste
un “me” dentro il corpo che produca pensieri, azioni o sensazioni, esse sono
tutte e solo testimoniate da IO, quella Coscienza che fa sorgere ogni cosa e
che vive attraverso ogni forma. Se immaginiamo di essere un me separato dal
mondo vorremmo avere controllo perché abbiamo paura, se vediamo che la
separazione è una illusione, allora il sogno del mondo che NON è MAI separato da
noi potrà riflettere questa comprensione d’amore.
John Lennon diceva:
“Immagina non ci sia un
paradiso, è facile se ci provi,
Nessun inferno sotto i piedi
Sopra di noi solo il Cielo
Immagina che la gente viva a partire dal momento presente...
Immagina non ci siano paesi o nazioni
non è una cosa difficile
Niente per cui uccidere e morire
e nessuna religione neppure
Immagina che tutti
vivano la loro vita in pace..
Puoi dire che sono un sognatore
Puoi dire che sono un sognatore
ma non sono il solo
Spero che ti unirai anche tu un giorno
e che il mondo viva come UNA COSA SOLA…”
Un carissimo saluto,
Nessun commento:
Posta un commento