giovedì 29 maggio 2014
venerdì 23 maggio 2014
Disorientare la ricerca
Dopo i due satsang, devo dire che sono disorientato o meglio è la mia mente disorientata. Prima dei satsang durante il giorno praticavo la presenza, il vuoto tra i pensieri, sentire il corpo ecc…
Ottimo. E' chiaro che dopo anni passati a cercare o manipolare quello che c'è per trovare qualcosa che è già presente la mente sia disorientata. L'impulso alla ricerca è forte ed è una vecchia abitudine. Il fatto che tu senta del disorientamento significa che qualcosa è stato smosso in quel meccanismo e stai entrando in una dimensione non conosciuta. Questo significa che ti muovi non più dal passato, ma dal momento presente. Ed è solo in questo momento, nel Mistero di questo momento, che puoi scoprire che sei già ciò che testimonia tutto questo.
Ora come hai spiegato, tutto accade;
Non so cosa fare e forse mi pare di tornare a non fare nulla come tanto tempo fa quando di spiritualità e affini non ne sapevo nulla.
Non è che non facevi nulla. "Facevi", ma non ne eri conscio. Cercavi nella vita materiale quella sicurezza che adesso vai cercando in quella spirituale. Quando perdiamo la connessione con questa Presenza permanente, che è Pace, cerchiamo questa pace nel mondo degli oggetti, ovvero nelle relazioni, nel lavoro etc. Arriva un momento in cui questa ricerca esteriore delude, ed ecco che ci ritroviamo a cercare dentro di noi, nel mondo dello spirito per cosi dire. Ma ancora una volta siamo a caccia di oggetti: cerchiamo l'illuminazione come una esperienza che ci completi, che colmi quel buco nero in cui sembriamo cadere. Ed ecco che iniziamo le mille tecniche... per non stare qui. Anche se sembra che dicano il contrario. Quando ogni sforzo cade, allora l'attenzione torna su se stessa e ti accorgi che sei a Casa. Dove sei sempre stato.
E ora che c’è da fare?
Vale la pena seguire il consiglio di ramana maharshi chiedendomi “chi sono io” e sentirmi consapevole, oppure anche questo è fare qualcosa è fare una pratica?
Fino a che qualunque cosa viene fatta per non stare con la sensazione che sta dietro la ricerca, quell'impulso che brucia come un fuoco sacro, allora quell'azione non può portare alla Pace. Piuttosto si tratta di restare con quel fuoco, senza nessun obiettivo in mente, lasciando che ci bruci vivi, che bruci quel senso di falsa identità. E' ovvio che questo è l'ultima cosa che l'ego vuole fare e quindi si cerca dei nuovi "compiti a casa". Ramana Maharshi descriveva qualcosa che era semplicemente accaduto per lui, ma non è qualcosa di replicabile da parte della mente. Non hai bisogno di "sentirti" consapevole, lo SEI. Sei Consapevolezza, anche adesso, una Consapevolezza che legge queste parole. E come tale non devi fare nulla per esserlo, lo sei già. Sai che queste parole ci sono, e ciò che lo sa E' Consapevolezza. Tutto qui. Molto semplice, molto ordinario. Nulla di speciale. Tu sei sempre lo sfondo in cui la Vita accade, anche quando perdi tutto questo di vista. Non è necessario alcuno sforzo, eppure potresti trovarti a farlo lo stesso. E nella frustrazione dell'ennesimo fallimento potresti trovarti QUI.
Che ne dici?
un abbraccio spero di vederti presto!
L'Amore non è un'emozione
Ciao! chiarezza sull'amore?
Ancora mi presento da persona richiedente una relazione. Non ho più voglia di riempire questo vuoto a volte pauroso con queste storie, ma rimane la paura che questo sia solo uno dei tanti pensieri che appaiono: la paura di mettersi in gioco. Rimane la difficoltà a circoscrivere in una "persona" il fluire della vita.
________________________________________________
Credo che tu stia vedendo quanta ricerca c'è attorno all'amore. Come se fosse qualcosa che riguarda qualcun altro. Invece l'Amore è un fatto del tutto privato, riguarda solo noi stessi. Non c'entra nulla l' "altra persona".
Quando quella sensazione d'amore è sentita - che poi è solo l'aprirsi all'Amore - quella sensazione è sentita in Te. E' Tua. L'altro è solo la scusa, l'oggetto d'amore è solo il riflesso di un aprirsi all'Amore che è il tuo vero Sè. Amore non è una sensazione. E' Apertura. E' quello spazio vuoto in cui accade ogni cosa, ogni corpo e incontro. Sei TU. Quella sensazione d'amore è l'avvicinarsi a riconoscere consciamente tutto questo. Ma se scambi quell'aprirsi con l'Apertura stessa soffrirai. Perché cercherai una sensazione e non il Silenzio che la testimonia.
Allora i volti cambiano, ma dietro di essi c'è lo stesso Sè, lo stesso Silenzio. L'oggetto d'amore muta, ma ciò che lo anima, lo vive e lo respira sei Tu. Ha tutto a che vedere sempre e solo con Te.
Non c'è nulla che ti manchi, non c'è nulla che devi aggiustare o riparare. Sei perfetto. E sei già Amore. Basta riscoprirlo... e lo stai già facendo attraverso lo sperimentare tutte quelle delusioni per le idee che si hanno sull'amore.
Ti abbraccio, buona avventura amico mio,
Shakti Caterina Maggi
Ancora mi presento da persona richiedente una relazione. Non ho più voglia di riempire questo vuoto a volte pauroso con queste storie, ma rimane la paura che questo sia solo uno dei tanti pensieri che appaiono: la paura di mettersi in gioco. Rimane la difficoltà a circoscrivere in una "persona" il fluire della vita.
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Credo che tu stia vedendo quanta ricerca c'è attorno all'amore. Come se fosse qualcosa che riguarda qualcun altro. Invece l'Amore è un fatto del tutto privato, riguarda solo noi stessi. Non c'entra nulla l' "altra persona".
Quando quella sensazione d'amore è sentita - che poi è solo l'aprirsi all'Amore - quella sensazione è sentita in Te. E' Tua. L'altro è solo la scusa, l'oggetto d'amore è solo il riflesso di un aprirsi all'Amore che è il tuo vero Sè. Amore non è una sensazione. E' Apertura. E' quello spazio vuoto in cui accade ogni cosa, ogni corpo e incontro. Sei TU. Quella sensazione d'amore è l'avvicinarsi a riconoscere consciamente tutto questo. Ma se scambi quell'aprirsi con l'Apertura stessa soffrirai. Perché cercherai una sensazione e non il Silenzio che la testimonia.
Allora i volti cambiano, ma dietro di essi c'è lo stesso Sè, lo stesso Silenzio. L'oggetto d'amore muta, ma ciò che lo anima, lo vive e lo respira sei Tu. Ha tutto a che vedere sempre e solo con Te.
Non c'è nulla che ti manchi, non c'è nulla che devi aggiustare o riparare. Sei perfetto. E sei già Amore. Basta riscoprirlo... e lo stai già facendo attraverso lo sperimentare tutte quelle delusioni per le idee che si hanno sull'amore.
Ti abbraccio, buona avventura amico mio,
Shakti Caterina Maggi
venerdì 16 maggio 2014
mercoledì 14 maggio 2014
martedì 13 maggio 2014
domenica 11 maggio 2014
Un cuore spezzato
Accogli quel cuore che si spezza, quello è il tuo sacrificio all'Amore... e quel sacrificio sei tu...
Fino a che non ti sarai cosi tanto perso che ti ritroverai in un ogni cosa,
nelle braccia di due amanti, negli occhi di un bambino,
nel sorriso disegnato di rughe sulla faccia di un vecchio, nello sguardo corrucciato di un adolescente,
nelle cose piccole e grandi, in quelle sporche e pulite,
negli atti di coraggio e in quelli di codardia, nella paura tua e mia.
Perditi e ritrovati amico mio, che ogni cosa che va perduta viene ritrovata, moltiplicata mille volte dalla Vita.
Non sei goccia, sei l'intero Oceano.
Shakti Caterina Maggi
domenica 4 maggio 2014
Uni-Verso
Tutto l'Uni - verso è una unica canzone che accade in Te come manifestazione della gioia di vivere, semplicemente di esistere. A volte è possibile che l'attenzione della Coscienza scivoli via dalle storie della mente e delle sue trame immaginarie e cada invece sullo sfondo, ovvero su se stessa, su quel Vuoto Silenzioso che ascolta ogni cosa e da cui ogni cosa si manifesta e si dissolve.
E' possibile allora cogliere l'armonia intrinseca della Vita stessa, in cui ogni cosa - positiva o negativa - si manifesta per far sorgere una bellezza che va oltre il bene o il male, che li abbraccia e li supera entrambi. In quell'armonia il senso del me, la sensazione di essere separati, si perde, essa stessa diventa solo parte di quello che appare. Il fatto è che ogni cosa è in armonia perché ogni cosa è parte dell'espressione di un Unico Essere, ma non sempre siamo consci di questo fatto e quindi cerchiamo una giustizia e un'armonia accogliendo una parte e escludendo un'altra. Torniamo a combattere in quel momento quello che c'è, e nel farlo combattiamo contro noi stessi.
Quando per qualche motivo l'attenzione cade sullo sfondo allora ogni cosa è accolta e quella sofferenza di separare il giusto dallo sbagliato, il positivo dal negativo, il me dal resto del mondo, cade.
Se il senso di separazione ritorna esso può essere incluso nella scena come parte di ciò che sta accadendo: il rifiuto di quella contrazione egoica è proprio ciò che la mantiene, quel rifiuto è sofferenza stessa. Se l'attenzione torna su quella contrazione e le sue storie potrebbe accadere l'accorgersi che quella contrazione stessa sta accadendo in qualcosa che è completamente in pace, ovvero che sta accadendo IN te non A te.
Il mondo o te stesso non hanno bisogno di alcuna correzione o bilanciamento, è il nostro sguardo che è distorto quando includiamo solo una parte e non il tutto. Quelle apparenti note stonate sono ciò che rendono la melodia affascinante e l'avventura degna di essere vissuta, e siccome tu sei TUTTO quello che appare, se le escludi dalla canzone soffrirai.
Lascia dunque che anche quelle note stonate siano suonate, ascolta la passione della rabbia e la dolcezza della tristezza, ascolta quella melodia che accade dentro e fuori, indistintamente. In quell'accogliere ogni cosa, che è vero amore, troverai una pace che non è influenzata da nulla, una pace incrollabile da cui puoi testimoniare la Vita stessa.
La Vita canta il tuo "Io Sono" in ogni istante, possa essere tu sempre in questo ascoltare.
E' possibile allora cogliere l'armonia intrinseca della Vita stessa, in cui ogni cosa - positiva o negativa - si manifesta per far sorgere una bellezza che va oltre il bene o il male, che li abbraccia e li supera entrambi. In quell'armonia il senso del me, la sensazione di essere separati, si perde, essa stessa diventa solo parte di quello che appare. Il fatto è che ogni cosa è in armonia perché ogni cosa è parte dell'espressione di un Unico Essere, ma non sempre siamo consci di questo fatto e quindi cerchiamo una giustizia e un'armonia accogliendo una parte e escludendo un'altra. Torniamo a combattere in quel momento quello che c'è, e nel farlo combattiamo contro noi stessi.
Quando per qualche motivo l'attenzione cade sullo sfondo allora ogni cosa è accolta e quella sofferenza di separare il giusto dallo sbagliato, il positivo dal negativo, il me dal resto del mondo, cade.
Se il senso di separazione ritorna esso può essere incluso nella scena come parte di ciò che sta accadendo: il rifiuto di quella contrazione egoica è proprio ciò che la mantiene, quel rifiuto è sofferenza stessa. Se l'attenzione torna su quella contrazione e le sue storie potrebbe accadere l'accorgersi che quella contrazione stessa sta accadendo in qualcosa che è completamente in pace, ovvero che sta accadendo IN te non A te.
Il mondo o te stesso non hanno bisogno di alcuna correzione o bilanciamento, è il nostro sguardo che è distorto quando includiamo solo una parte e non il tutto. Quelle apparenti note stonate sono ciò che rendono la melodia affascinante e l'avventura degna di essere vissuta, e siccome tu sei TUTTO quello che appare, se le escludi dalla canzone soffrirai.
Lascia dunque che anche quelle note stonate siano suonate, ascolta la passione della rabbia e la dolcezza della tristezza, ascolta quella melodia che accade dentro e fuori, indistintamente. In quell'accogliere ogni cosa, che è vero amore, troverai una pace che non è influenzata da nulla, una pace incrollabile da cui puoi testimoniare la Vita stessa.
La Vita canta il tuo "Io Sono" in ogni istante, possa essere tu sempre in questo ascoltare.
Shakti Caterina Maggi
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