Lascia che la mente sia presente, non combatterla. Non cercare di fermarla, nè di controllarla. Osserva la sua natura...la mente sorge e si dissolve, cambia continuamente nei suoi contenuti.
Lottare la mente è solo un'altra attività della mente stessa, è il modo sottile in cui essa si mantiene, alimentando l'attenzione su di sè. Ciò che cerchi è pace, ma la pace è già presente. Pace è ciò che osserva il conflitto, la ricerca. Semplicemente lascia che la ricerca sia presente, e in questo lasciare andare lo sfondo si renderà più evidente.
E' l'ossessione con la mente e il tentativo di dissolverla che dà sempre più attenzione alla mente stessa. Lo sfondo della mente è quindi completamente ignorato, mentre esso è proprio ciò che si va cercando, ovvero quell'assenza, quella quiete in cui la mente si manifesta. Ecco il malinteso, la pace non arriva alla fine del conflitto, bensì è ciò in cui conflitto si mostra, la pace è presente prima, durante e dopo il conflitto, non come risultato di un dibattito mentale bensì come vuoto contenitore della mente.
Lascia quindi che la mente si mostri. In questa attitudine di lasciare andare diverrai familiare con il semplice essere, senza intervenire, senza manipolare. Pian piano questa familiarità lascerà spazio al riconoscimento che tu sei lo sfondo, tu sei il contenitore, tu sei quella pace che andavi cercando, come se essa fosse separata da te.
Shakti Caterina Maggi
domenica 6 luglio 2008
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