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martedì 15 maggio 2012

Fiorire

Cara Shakti, 

ti scrivo perchè il tuo sito e blog mi hanno molto aiutato ad affrontare il momento che sto attraversando. Sono passati cinque mesi da quando, attratto da una meditazione trovata in un libro di Osho, ho avuto una esperienza di depersonalizzazione: per (credo) una decina di secondi sono diventato tutto ciò che mi circondava, e nello stesso tempo osservavo questa presenza diffusa dall'esterno, mentre le emozioni e il pensiero non erano lì dove osservavo, ma erano diventate parte di quel tutto. Tornato nel mio corpo, ho affrontato un periodo molto difficile e merviglioso allo stesso tempo. Un fuoco interno mi pervadeva e causava attacchi d'ansia fortissimi, ma anche momenti di amore incondizionato verso tutto e tutti. Percepivo un silenzio profondo e immenso ovunque attorno a me. I suoni, le cose, la realtà stessa sembravano uscirne. Mi sentivo "trasparente", e quanto più lo ero, tanto più ciò che mi circondava diventava meraviglioso e importante. Allo stesso tempo però il pensiero reagiva con l'affiorare di pulsioni e paure terribili. 

Sono passati 5 mesi da allora, e queste sensazioni rimangono anche se in forma più debole. A volte un fuoco divampa dall'interno, a volte porta con sè ansia. Io osservo. Spesso mi capita di vedere le cose in modo "impersonale", o mi perdo a guardare il verde degli alberi e le foglie mosse dal vento. Tutto è infinitamente più bello di prima. Mi sento in qualche modo "alleggerito" da me stesso: a volte ho l'impressione che lo sguardo di chi mi parla mi attraversi senza toccarmi... e spesso ho paura. Non ho domande da farti, ma ti ringrazio di cuore per questa rara possibilità di condivisione. Un abbraccio.

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Carissimo grazie delle tue parole.

La tua gioia è tutta mia, perchè quando il Sè si risveglia a se stesso non c'è separazione. E' "Io" che si ritrova e quando lo fa tutto sembra tornare al posto giusto in un certo senso. Non è che per forza l'apparizione esterna migliori o sembri farlo in base ai parametri a cui siamo abituati. I su e giù della vita restano gli stessi ma la nostra capacità di accettarli per come sono è quello che cambia e allora anche il dolore ha una sua bellezza, anche la tristezza ha un suo incanto e persino la paura è vista come un fuoco che brucia quello che non era più necessario.

E' del tutto normale che l'impatto iniziale sfumi ma lascia dietro di sè una tranquilittà molto piacevole: quel senso di alleggerimento che senti è perchè "tu" sei meno di mezzo. E' più sei tolto di mezzo e più quello che appare si mostra nella sua infinita bellezza e grazia. La parte che resta di quello che pensi di essere è ciò che provoca paura: solo colui che si sente separato ha paura. Anzi potresti persino arrivare a vedere che colui che si sente separato E' paura, è una contrazione che separa un "me" dal resto del mondo. Quando questa separazione è minacciata la paura è avvertita come un fuoco, come una sensazione intensa di una pressione da demntro che vuole uscire e qualcosa che la vuole tenere bloccata. E' la Luce che vuole uscire dalla corazza egoica che contrasta l'idea di separazione. E' del tutto normale che ci sia questa paura: tutto quello che hai pensato fino a questo momento di essere sta morendo, come potresti non avere paura?

Ciò che sei davvero ciò no di meno resta presente e osserva tutto questo movimento. Non c'è nulla che tu debba fare: come ciò che davvero sei stai solo osservando questa trasformazione. Se è possibile restare presenti a quel sorgere di paura e lasciare che salga e raggiunga un suo apice essa sparirà da sola portando via con sè l'idea di ciò che pensi di essere. E resterà ancora più bellezza e grazia.

Abbiamo questa idea che questo risveglio accada a gente speciale, o persone molto "spirituali". In realtà non è così. Questo risveglio accade a gente del tutto normale come me e come te perchè non accade a persone, è Io che si sta risvegliando. E non ha nessun motivo per farlo nè per non farlo: accade e basta così come una rosa fiorisce solo perchè è arrivata la primavera. E tu caro amico stai fiorendo non per qualcosa che hai detto o fatto, ma solo perché era arrivato il momento.
Questa rinascita in un certo senso a quello che sei davvero comporta una morte di quello che pensi di essere e tale morte a volte è accolta con gratitudine perché vanno via parti che non ti piacevano; mentre a volte è accolta con timore perchè c'è qualcossa che non vorrebbe essere lasciato andare. E' va bene così, non c'è nulla di male. Non c'è nulla da cambiare in questo.

Osho diceva "L'erba cresce da sola e la primavera viene da sè". Possa tu sempre godere di questo fiorire.
con Amore, 
Shakti

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