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lunedì 16 dicembre 2013
domenica 15 dicembre 2013
Dimenticarsi della mente e ricordarSi di Sè
Continuo a farmi distrarre dalle emozioni. Stavo bene
in questi ultimi giorni... poi dal nulla , una paura, robe
mentali, un giudizio, una depressione ecc. Mi sembra più fisiologico
guardare le cose da uno spazio vuoto, e invece poi ricasco nelle
emozioni e in pensieri vari. E quindi? Che succede? Non ci capisco molto. Mah... dubbi.
______________________
In realtà non è accaduto nulla. Semplicemente il contenuto della Mente è cambiato, cosa che fa comunque tutto il tempo. Fino a che la tua gioia sembra dipendere dalla presenza o dall'assenza di sensazioni gradevoli o sgradevoli o di pensieri felici o tristi è ovvio che non sarà presente se non per qualche momento.
Dato che la natura della mente è quella di essere un flusso in continuo mutamento, ci saranno dei momenti in cui ti darai il permesso di sperimentare gioia e dei momenti in cui questo permesso non ci sarà. Il continuo giudizio di quello che sta accadendo è un filtro: è come se ci fosse un giudice sempre attento a quello che accade che decide se tu possa essere felice o meno, considerate le circostanze presenti. E allora anche quando sei "felice" in realtà hai paura, perché hai paura di perdere quella felicità se quelle condizioni muteranno. Il punto è che l'attenzione è sui contenuti della Mente invece che andare all'attenzione stessa ovvero alla Consapevolezza: non noti mai quella Pace che fa da sfondo a ogni pensiero o sensazione e quindi ti perdi. Quella Pace è Consapevolezza, è ciò che sa dell'andirivieni della mente e non ne resta mai coinvolta.
Poiché quando non dai attenzione a quello sfondo, all Consapevolezza stessa, stai perdendo di vista te stesso, ti dimentichi di Te e quindi ti cerchi. Ma cerchi Pace in situazioni interori o esteriori che sembrano prometterla, e ovviamente non la troverai mai. Cerchi Pace nella mente ed essa ovviamente non può darne, perché quello che cerchi non è in un pensiero o una sensazioni felici, ma nella capacità di poter accogliere la vita stessa per quella che è, in tutte le sue meravigliose sfumature. Quella Pace, quello sfondo, accolgono tutto e in realtà non sono toccati da nulla, sono perfetta libertà e amore perfetto. Non hai a quel punto più bisogno di fermare la mente o la Vita, o far si che essa sia in un certo modo particolare! Ciò che rende la Vita un viaggio incredibile e prezioso è il fatto che cambia continuamente, in cui ci innamoriamo, ci lasciamo, ci ritroviamo, sbagliamo e cambiamo strada, abbiamo successo, falliamo e comprendiamo cose di noi. Facciamo esperienza dell'essere umani!
Quando invece siamo arroccati sullo scranno del giudice non ci godiamo mai la Vita: siamo troppo presi a giudicare se essa sta andando come dovrebbe, come ci hanno insegnato che dovrebbe essere. Per fortuna la Vita accade senza il nostro permesso, si dispiega di momento in momento come specchio perfetto della Coscienza divina, la nostra. Quel continuo giudicare è faticoso e potresti trovarti sullo sfondo, non cosi interessato alla mente e le sue leggi: potroesti trovarti un giorno persino a testiomiare e basta quel dolore e contrazioni, quei pensieri folli e sorridere... comprendendo che non ti toccano mai, ma sono solo quello che sta accadendo.
Il dare attenzione a quei pensieri ed emozioni ci rende miopi: ci fa perdere di vista questo momento, così unico e prezioso perché non tornerà mai più. Se ti trovi ancora invischiato invece nella mente, non lottare: lascia che sia cosi e nota come ci sono dei momenti in cui sei distratto da quel continuo rimuginare su quello che sarà o che potrebbe essere o che è stato e sei semplicemente QUI. Dato che per abitudine sei focalizzato sulla mente e le sue storie, perdi di vista ciò che sei, preso a controllare se "stai bene o male", perdi l'Essere.
E questo è stancante: quello che ti stanca non è la mente in sè, ma l'attenzione che dai alla mente, invece che vedere che il luogo da cui osserva la mente è già un luogo di pace. Perdi di vista il fatto che anche in questo momento stai solo testimoniando tutti questi pensieri... dai attenzione ai pensieri come se potessero condurti da qualche parte, quando invece sono appunto solo pensieri o sensazioni.
Tu sei già quella Pace che cerchi attraverso la mente. Lascia che la mente fluisca e noterai che essa diventerà più tranquilla e meno agitata: non sta più cercando di adeguare la realtà (come se fosse possibile) al modo in cui secondo la mente dovrebbe essere per renderti felice. In quel rilassamento, in quel lasciare che le cose siano quelle che sono, la mente trova un suo ritmo ma a quel punto non ti interessa neppure più. Essa diventa, come diceva Osho, una lampada accesa in pieno sole... non ti interessa più.
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In realtà non è accaduto nulla. Semplicemente il contenuto della Mente è cambiato, cosa che fa comunque tutto il tempo. Fino a che la tua gioia sembra dipendere dalla presenza o dall'assenza di sensazioni gradevoli o sgradevoli o di pensieri felici o tristi è ovvio che non sarà presente se non per qualche momento.
Dato che la natura della mente è quella di essere un flusso in continuo mutamento, ci saranno dei momenti in cui ti darai il permesso di sperimentare gioia e dei momenti in cui questo permesso non ci sarà. Il continuo giudizio di quello che sta accadendo è un filtro: è come se ci fosse un giudice sempre attento a quello che accade che decide se tu possa essere felice o meno, considerate le circostanze presenti. E allora anche quando sei "felice" in realtà hai paura, perché hai paura di perdere quella felicità se quelle condizioni muteranno. Il punto è che l'attenzione è sui contenuti della Mente invece che andare all'attenzione stessa ovvero alla Consapevolezza: non noti mai quella Pace che fa da sfondo a ogni pensiero o sensazione e quindi ti perdi. Quella Pace è Consapevolezza, è ciò che sa dell'andirivieni della mente e non ne resta mai coinvolta.
Poiché quando non dai attenzione a quello sfondo, all Consapevolezza stessa, stai perdendo di vista te stesso, ti dimentichi di Te e quindi ti cerchi. Ma cerchi Pace in situazioni interori o esteriori che sembrano prometterla, e ovviamente non la troverai mai. Cerchi Pace nella mente ed essa ovviamente non può darne, perché quello che cerchi non è in un pensiero o una sensazioni felici, ma nella capacità di poter accogliere la vita stessa per quella che è, in tutte le sue meravigliose sfumature. Quella Pace, quello sfondo, accolgono tutto e in realtà non sono toccati da nulla, sono perfetta libertà e amore perfetto. Non hai a quel punto più bisogno di fermare la mente o la Vita, o far si che essa sia in un certo modo particolare! Ciò che rende la Vita un viaggio incredibile e prezioso è il fatto che cambia continuamente, in cui ci innamoriamo, ci lasciamo, ci ritroviamo, sbagliamo e cambiamo strada, abbiamo successo, falliamo e comprendiamo cose di noi. Facciamo esperienza dell'essere umani!
Quando invece siamo arroccati sullo scranno del giudice non ci godiamo mai la Vita: siamo troppo presi a giudicare se essa sta andando come dovrebbe, come ci hanno insegnato che dovrebbe essere. Per fortuna la Vita accade senza il nostro permesso, si dispiega di momento in momento come specchio perfetto della Coscienza divina, la nostra. Quel continuo giudicare è faticoso e potresti trovarti sullo sfondo, non cosi interessato alla mente e le sue leggi: potroesti trovarti un giorno persino a testiomiare e basta quel dolore e contrazioni, quei pensieri folli e sorridere... comprendendo che non ti toccano mai, ma sono solo quello che sta accadendo.
Il dare attenzione a quei pensieri ed emozioni ci rende miopi: ci fa perdere di vista questo momento, così unico e prezioso perché non tornerà mai più. Se ti trovi ancora invischiato invece nella mente, non lottare: lascia che sia cosi e nota come ci sono dei momenti in cui sei distratto da quel continuo rimuginare su quello che sarà o che potrebbe essere o che è stato e sei semplicemente QUI. Dato che per abitudine sei focalizzato sulla mente e le sue storie, perdi di vista ciò che sei, preso a controllare se "stai bene o male", perdi l'Essere.
E questo è stancante: quello che ti stanca non è la mente in sè, ma l'attenzione che dai alla mente, invece che vedere che il luogo da cui osserva la mente è già un luogo di pace. Perdi di vista il fatto che anche in questo momento stai solo testimoniando tutti questi pensieri... dai attenzione ai pensieri come se potessero condurti da qualche parte, quando invece sono appunto solo pensieri o sensazioni.
Tu sei già quella Pace che cerchi attraverso la mente. Lascia che la mente fluisca e noterai che essa diventerà più tranquilla e meno agitata: non sta più cercando di adeguare la realtà (come se fosse possibile) al modo in cui secondo la mente dovrebbe essere per renderti felice. In quel rilassamento, in quel lasciare che le cose siano quelle che sono, la mente trova un suo ritmo ma a quel punto non ti interessa neppure più. Essa diventa, come diceva Osho, una lampada accesa in pieno sole... non ti interessa più.
Con amore,
Shakti Caterina Maggi
sabato 14 dicembre 2013
Vivere dalla gioia e non dalla paura
La guerra al terrore crea solo altro terrore e
paura. Le guerre non sono fatte per essere vinte ma solo per mantenere
il predimonio di chi guadagna dall'armamento bellico e dal mantenimento
del sistema dominante. Le guerre non sono fatte per combattere la
giustizia o mantenere la pace: l'atto stesso di uccidere un'altro essere
umano o invadere o distruggere la sua casa non è un atto che può portare pace.
La guerra non è un atto inevitabile, non è l'unica alternativa: in un mondo globale l'uomo è chiamato a rispondere del dolore dell'altro come il suo, del lutto del suo fratello come se fosse il proprio, della sua fame e della sua povertà. Perchè l'altro siamo noi. Siamo un'Unica Coscienza, che vive attraverso tutti i corpi, inclusi quelli di coloro che sembrano volerti fare del male, o che hanno un colore di pelle che ti fa paura, o che minacciano di distruggere il tuo benessere o la tua salute.
Questa è la realizzazione che annienta il vecchio paradigma dell'occhio per l'occhio e dente per dente e apre invece una dimensione diversa, l'unica capace di trasformare davvero la paura. E' la dimensione dell'Amore.
Fino a che non capiamo questo saremo dominati dalla paura e dal terrore e obbediremo alle loro leggi al punto che ci sembrerà impossibile vivere in un altro modo che non sia quello di proteggerci e difenderci o attaccare per poter avere di più. Gli occhi della paura non vedono che il dolore che spinge qualcuno a fare del male è lo stesso che brucia nel tuo cuore. Gli occhi della paura ignorano che le lacrime di una madre il cui figlio è morto in guerra sono le stesse non importa che bandiera fosse cucita sulla sua divisa. Gli occhi della paura non sanno che Dio è sempre dalla tua parte anche quando si chiama Allah o Krisna. Gli occhi della paura puntano il dito contro le vergogne del mondo perchè c'è troppo pudore a mostrare le proprie fragilità e contraddizioni. Gli occhi della paura vogliono avere ragione, vogliono spiegarti come stanno le cose e non sanno ascoltare che il proprio desiderio di verità è lo stesso che anima chi sembra non essere d'accordo con te.
Gli occhi dell'amore si aprono all'ingiustizia vedendo che è solo un riflesso della propria incapacità di vivere ciò che sappiamo essere vero di noi , dell'incapacità onorare il nostro cuore. Gli occhi dell'amore non chiedono pace a chi fa la guerra, ma la offrono in ogni istante senza imporre i propri modi. Gli occhi dell'amore non vedono separazioni, non riconoscono confini, non chiedono quale sia il tuo credo o la tua moneta o la tua legge, per poterti amare.
Fino a che saremo dominati dalla paura e non seguiremo quelle leggi dell'Amore che sono scritte nei nostri cuori non fioriremo nella gioia. La gioia è il nostro diritto di nascita e lo è per ogni essere vivente su questo pianeta, ogni vecchio, uomo, bambino, ogni animale o pianta, o cristallo o roccia.
Apri il tuo cuore e se non sai come vivere dall'Amore, chiedi che ti venga mostrato. Accadrà istantaneamente. Senti il cuore che aprendo si spezza, il dolore che si scioglie in lacrima. Chiedi di imparare ad amare, e il tuo Sè profondo ti mostrerà come. Lo sta già facendo in realtà, da sempre.
Un abbraccio a tutti voi,
Shakti Caterina Maggi
La guerra non è un atto inevitabile, non è l'unica alternativa: in un mondo globale l'uomo è chiamato a rispondere del dolore dell'altro come il suo, del lutto del suo fratello come se fosse il proprio, della sua fame e della sua povertà. Perchè l'altro siamo noi. Siamo un'Unica Coscienza, che vive attraverso tutti i corpi, inclusi quelli di coloro che sembrano volerti fare del male, o che hanno un colore di pelle che ti fa paura, o che minacciano di distruggere il tuo benessere o la tua salute.
Questa è la realizzazione che annienta il vecchio paradigma dell'occhio per l'occhio e dente per dente e apre invece una dimensione diversa, l'unica capace di trasformare davvero la paura. E' la dimensione dell'Amore.
Fino a che non capiamo questo saremo dominati dalla paura e dal terrore e obbediremo alle loro leggi al punto che ci sembrerà impossibile vivere in un altro modo che non sia quello di proteggerci e difenderci o attaccare per poter avere di più. Gli occhi della paura non vedono che il dolore che spinge qualcuno a fare del male è lo stesso che brucia nel tuo cuore. Gli occhi della paura ignorano che le lacrime di una madre il cui figlio è morto in guerra sono le stesse non importa che bandiera fosse cucita sulla sua divisa. Gli occhi della paura non sanno che Dio è sempre dalla tua parte anche quando si chiama Allah o Krisna. Gli occhi della paura puntano il dito contro le vergogne del mondo perchè c'è troppo pudore a mostrare le proprie fragilità e contraddizioni. Gli occhi della paura vogliono avere ragione, vogliono spiegarti come stanno le cose e non sanno ascoltare che il proprio desiderio di verità è lo stesso che anima chi sembra non essere d'accordo con te.
Gli occhi dell'amore si aprono all'ingiustizia vedendo che è solo un riflesso della propria incapacità di vivere ciò che sappiamo essere vero di noi , dell'incapacità onorare il nostro cuore. Gli occhi dell'amore non chiedono pace a chi fa la guerra, ma la offrono in ogni istante senza imporre i propri modi. Gli occhi dell'amore non vedono separazioni, non riconoscono confini, non chiedono quale sia il tuo credo o la tua moneta o la tua legge, per poterti amare.
Fino a che saremo dominati dalla paura e non seguiremo quelle leggi dell'Amore che sono scritte nei nostri cuori non fioriremo nella gioia. La gioia è il nostro diritto di nascita e lo è per ogni essere vivente su questo pianeta, ogni vecchio, uomo, bambino, ogni animale o pianta, o cristallo o roccia.
Apri il tuo cuore e se non sai come vivere dall'Amore, chiedi che ti venga mostrato. Accadrà istantaneamente. Senti il cuore che aprendo si spezza, il dolore che si scioglie in lacrima. Chiedi di imparare ad amare, e il tuo Sè profondo ti mostrerà come. Lo sta già facendo in realtà, da sempre.
Un abbraccio a tutti voi,
Shakti Caterina Maggi
mercoledì 11 dicembre 2013
RisvegliarSi al Sogno
La Vita è un Sogno. Di tutto può accadere in essa, visto che è il Tuo Sogno.
Non il sogno di colui che pensi di essere: un qualcuno, un qualcosa di separato dal momento, che è nato e che morirà, che deve sottostare a tutte le limitazioni di un corpo. Quel "me" che crede di fare le cose, che crede di vivere la Vita in autonomia dal resto dell'Universo è solo un personaggo immaginario, non ha la benché minima influenza su quello che accade nel Sogno... è solo un personaggio sognato, è parte del Sogno.
Invece quando Tu, che sei la Sorgente del Sogno stesso, vedi chi sei, allora smetti di credere alle limitazioni che quell'illusione comporta. E allora quelle limitazioni spariscono e il Sogno si dispiega in modo del tutto diverso.
Apparentemente ogni cosa è la stessa, con il mondo e i suoi meccanismi, e allo stesso non la è. Ogni cosa si dispiega in modo quasi magico, cogli che ogni evento è parte del dispiegarsi di una Unica Coscienza Ininterrotta, la Tua. Letteralmente tutto è possibile, se sorge il desiderio nella Mente Divina che sia così. E quel desiderio era già parte della Vita stessa, non è stato pronunciato da un qualcuno di separato, quel cambiamento era già parte del Sogno della Vita. Ogni cosa dunque è perfetta, persino il desiderio di cambiarla.
In ogni momento puoi vedere chi sei, non c'è nulla che lo impedisca. Ciò che sembra impedirlo è l'idea che tu sia in qualche modo separato dalla Sorgente e che tu debba tornare ad essere Uno con qualcosa che senti o intuisci che sia separato da te.
In realtà questa è una illusione, ed è solo questa illusione che fa da filtro alla tua esperienza, dando l'impressione che qualcosa - di fondamentale e vitale - manchi. Questa intuizione del resto è il seme stesso della ricerca. L'unica cosa necessaria è riconoscere questa illusione, cosa che inizia ad accadere nel momento stesso in cui desideri che sia così. Quel desiderio di liberazione infatti non è personale.
Quanto TU vuoi vedere chi sei, ciò che esprime quel desiderio non è quello o quella che credi di essere - ovvero un corpo-mente separato da tutto il resto - ma il Divino stesso. Tu sei quella Sorgente, il Sognatore del Sogno e come tale non sei separato dal sogno stesso. Ovvero tutto quello che accade nel Sogno è connesso a Te, è Te.
Quindi nel momento in cui Il Sognatore sogna di volersi risvegliare, nel Sogno accadrà tutto quello che è necessario che accada perché questo diventi vero di Te. Se sai che questo desiderio è presente significa che già tutto quello che è necessario, affinché l'illusione della separazione cada, si sta manifestando.
La fine della sofferenza accadrà nel momento in cui quell'illusione di separazione finirà: ovviamente quella o quello che pensi di essere non possono fare nulla di personale per far cadere questa idea perché essi stessi sono quell'idea. Allo stesso tempo ciò che veramente sei, il Divino, sta già facendo tutto il possibile. Incluso creare queste parole che stai leggendo adesso.
Ogni cosa nel Sogno si dispiega affinché il Sognatore si risvegli a Se Stesso. RisvegliarSi al Sogno è quindi l'opportunità insita in ogni momento.
Shakti Caterina Maggi
Non il sogno di colui che pensi di essere: un qualcuno, un qualcosa di separato dal momento, che è nato e che morirà, che deve sottostare a tutte le limitazioni di un corpo. Quel "me" che crede di fare le cose, che crede di vivere la Vita in autonomia dal resto dell'Universo è solo un personaggo immaginario, non ha la benché minima influenza su quello che accade nel Sogno... è solo un personaggio sognato, è parte del Sogno.
Invece quando Tu, che sei la Sorgente del Sogno stesso, vedi chi sei, allora smetti di credere alle limitazioni che quell'illusione comporta. E allora quelle limitazioni spariscono e il Sogno si dispiega in modo del tutto diverso.
Apparentemente ogni cosa è la stessa, con il mondo e i suoi meccanismi, e allo stesso non la è. Ogni cosa si dispiega in modo quasi magico, cogli che ogni evento è parte del dispiegarsi di una Unica Coscienza Ininterrotta, la Tua. Letteralmente tutto è possibile, se sorge il desiderio nella Mente Divina che sia così. E quel desiderio era già parte della Vita stessa, non è stato pronunciato da un qualcuno di separato, quel cambiamento era già parte del Sogno della Vita. Ogni cosa dunque è perfetta, persino il desiderio di cambiarla.
In ogni momento puoi vedere chi sei, non c'è nulla che lo impedisca. Ciò che sembra impedirlo è l'idea che tu sia in qualche modo separato dalla Sorgente e che tu debba tornare ad essere Uno con qualcosa che senti o intuisci che sia separato da te.
In realtà questa è una illusione, ed è solo questa illusione che fa da filtro alla tua esperienza, dando l'impressione che qualcosa - di fondamentale e vitale - manchi. Questa intuizione del resto è il seme stesso della ricerca. L'unica cosa necessaria è riconoscere questa illusione, cosa che inizia ad accadere nel momento stesso in cui desideri che sia così. Quel desiderio di liberazione infatti non è personale.
Quanto TU vuoi vedere chi sei, ciò che esprime quel desiderio non è quello o quella che credi di essere - ovvero un corpo-mente separato da tutto il resto - ma il Divino stesso. Tu sei quella Sorgente, il Sognatore del Sogno e come tale non sei separato dal sogno stesso. Ovvero tutto quello che accade nel Sogno è connesso a Te, è Te.
Quindi nel momento in cui Il Sognatore sogna di volersi risvegliare, nel Sogno accadrà tutto quello che è necessario che accada perché questo diventi vero di Te. Se sai che questo desiderio è presente significa che già tutto quello che è necessario, affinché l'illusione della separazione cada, si sta manifestando.
La fine della sofferenza accadrà nel momento in cui quell'illusione di separazione finirà: ovviamente quella o quello che pensi di essere non possono fare nulla di personale per far cadere questa idea perché essi stessi sono quell'idea. Allo stesso tempo ciò che veramente sei, il Divino, sta già facendo tutto il possibile. Incluso creare queste parole che stai leggendo adesso.
Ogni cosa nel Sogno si dispiega affinché il Sognatore si risvegli a Se Stesso. RisvegliarSi al Sogno è quindi l'opportunità insita in ogni momento.
Shakti Caterina Maggi
lunedì 9 dicembre 2013
L'Amore non insiste mai
Non c'è nulla che puoi fare, non puoi andare contro questo
risveglio e non puoi accellerarlo. Sorgono domande perchè a qualche
livello intuititvo la mente sa che sta accadendo qualcosa di cui
essa stessa non è in controllo. La mente non
può mai produrre il silenzio, la mente è un prodotto del silenzio e
quindi non puoi produrre ciò che è precedente ad essa. Ma
occasionalmente può divenere consapevole della sua presenza e sebbene
questa sia la cosa che la mente vuole di più è anche la cosa che teme di
più. E' lo stesso schema, lo stesso gioco dell'innamoramento. Vedi ciò
di cui ti vuoi innamorare e allo stesso tempo la maggior parte di te
cerca di resistere. Visto che è l'Amore ciò che crea tutto l'universo,
esso trovarà sempre il suo modo per riuscire, sii chiaro su questo.
L'Amore non insiste mai nei suoi modi, ma sa che troverà sempre la sua
strada , non ha bisogno di insistere.
Amore, oltre la relazione
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Non si arriva all'Amore sapendo cosa fare o comportarsi, o avendo le idee chiare su che tipo di strada intraprendere. L'Amore è Mistero, è attesa, è apertura. E' non sapere, è essere così intimi da vedere che non esiste separazione, che "i miei occhi si chiudono con il tuo sonno".
Non ha a che vedere con il romanticismo. L'ideale romantico parla di noi due, mentre l'Amore condivide Se Stesso, non importa che sia con il cane o la donna della tua vita o l'edicolante per strada. L'Amore è, non chiede presenza, perché è Assenza, è lo spazio vuoto in cui tutte le relazioni possono accadere. Amore è lo sfondo che permette a tutto di esistere e morire, è la nostra vera essenza.
Se la tua vita amorosa non coincide con quello che è la tua idea di coppia, e allo stesso tempo vedi che le coppie spesso non funzionano, si tratta di cogliere che quello che hai appreso come ideale non amore, ma di bisogno. Diciamo "ti amo", ma in realtà stiamo dicendo "ti garantisco che resterò al tuo fianco così che forse anche tu farai lo stesso e non mi sentirò solo". Diciamo "ti amo", ma in realtà è la nostra biologia che parla, ma che abbiamo bisogno di rendere più romantica perché non riusciamo a distinguere il fatto che l'attrazione fisica è solo una delle espressioni dell'Amore, ma non la sua essenza.
Non ha senso cercare di far funzionare una relazione in base alle idee che abbiamo su come dovrebbe essere: le nostre idee sono morte, fanno parte del passato; mentre la nostra relazione è una cosa viva, che cambia continuamente. Noi, come forme, cambiamo in continuazione e anche l'"altro" lo fa... con chi allora sei in relazione? Spesso siamo in relazione con una idea dell'altro e non lo vediamo neppure più per quello che è veramente. Siamo innamorati di una immagine e siamo in relazione con essa. E l'altro spesso fa la stessa cosa e quindi anche se formalmente si è "insieme", ognuno dei due è solo in relazione con una sua idea e non vede neppure più l'altra persona. La relazione è una cosa viva, è uno scambio continuo, se la filtri attraverso una idea la uccidi, diventa stantia, noiosa, ripetitiva... in realtà è la mente che è stantia noiosa e ripetitiva.
Se vorresti avere vicina l'altra persona, ma non accade significa che la Vita vi sta dispiegando in direzioni diverse, e contrastare questo con idee crea solo sofferenza... non tradirTi per colpa di una idea, se possibile resta aperto a sentire quell'emozione di bisogno che l'altro sia presente perché tu possa sentire quell'apertura che è l'Amore stesso. Se accade, se è possibile restare presenti a quell'emozione senza contrastarla, potresti e scoprire che quello spaccarsi del cuore è una azione dell'Amore stesso che sta tornando a se stesso... e per farlo deve proprio dissolvere quelle barriere concettuali che hai costruito per proteggerti. Perché quando ti apri davvero all'Amore allora "tu" vieni fatto fuori, vieni tolto di mezzo. Ecco perché cerchi di proteggerti attraverso quelle idee e regole su come dovrebbe essere una relazione...
Se ti apri davvero all'Amore, permettendo a quella sensazione di essere presente scopri che non hai affatto bisogno che l'oggetto d'amore sia disponibile perché tu possa essere in quell'apertura... l'oggetto del tuo amore era solo una scusa, un escamotage, perché tu ti aprissi... L'Amore è e quando si riscopre prima dissolve l'idea che ci sia bisogno di un qualcuno da amare e poi che ci sia bisogno di qualcuno che stia amando... e muori letteralmente in quell'Amore, ti dissolvi e resta solo Amare, come verbo, non come sostantivo.
Nell'Amore infatti non c'è nessuno che ami o che sia amato, esistono solo i corpi e la Vita stessa che si dispiega in quell'Amore come parte di una unica azione. Tutto è scoperto essere noi stessi in manifestazione, tutta quella apparente separazione è vista solo come un inganno che sembrava reale fino a che si credeva che ci fosse un qualcuno che amava, un qualcuno di separato da un altro. Coloro che amavamo era noi stessi, coloro che odiavamo erano noi stessi. Questa riscoperta è Amore e in esso ogni idea cade, resta solo una apertura senza confini.
Vivere dall'Amore significa dunque vivere dal Mistero dell'Essere, in cui ogni istante si dispiega nuovo e fresco nel momento. E' un inizio continuo, senza mai una fine, una porta spalancata che si apre su un'altra porta spalancata all'infinito...
Vivere da questa apertura significa quindi lasciare andare ogni idea e restare in quell'aprirsi... se è possibile farlo potresti scoprire che sei in relazione con Esistenza stessa, una relazione che non finisce mai perché non è mai iniziata. Dalla solitudine all'Uno tutto si dissolve in questa comprensione d'amore.
Shakti Caterina Maggi
giovedì 5 dicembre 2013
La chiave per l'accettazione
Caro Avasa, accettare questo momento cosi com'è compreso di ego, urla e pianti, e tutto ciò che è, che cosa ha a che fare con il portare l'attenzione su di sé?
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Non c'e' nessuno che possa accettare il momento, ma l'accettazione del momento puo' accadere.
Quando accade, lo fa perche' l'attenzione non e' piu' primariamente sull'oggetto creato, ma su cio' che precede l'oggetto, il soggetto, il Se'. Una volta che il Se' e' visto l'accettazione arriva come conseguenza.
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Non c'e' nessuno che possa accettare il momento, ma l'accettazione del momento puo' accadere.
Quando accade, lo fa perche' l'attenzione non e' piu' primariamente sull'oggetto creato, ma su cio' che precede l'oggetto, il soggetto, il Se'. Una volta che il Se' e' visto l'accettazione arriva come conseguenza.
Quando la nostra attenzione e' solo sull'oggetto ci sara'
identificazione con l'oggetto e in quella relazione allora sorge il
gioco del "me" o che non accetta o che cerca di accettare.
Ovviamente nessuna di queste due cose puo' essere vera accettazione
perche' c'e' un volere che qualcosa accada. In questo c'e' un ignorare
il Se'.
Quando l'attenzione e' sul Se' non c'e' nessuna
richiesta che le cose siano altre da quelle che sono dato che non c'e'
nulla da guadagnare dal fatto che siano differenti. Quando il Se' e'
visto ogni cosa e' colta cosi' com'e' con nulla da guadagnare da essa.
Questa e' allora accettazione.
Con Amore,
Avasa
fonte
lunedì 28 ottobre 2013
Creare un mondo migliore
Se tutto è perfetto così com'è .... perchè mai dovremmo immaginare un mondo migliore ? .... Possiamo forse immaginare qualcosa di migliore se non avessimo la libertà di immaginare ?
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Guardati intorno e dimmi cosa vedi. La sofferenza che e' presente nel mondo e che crea conflitti e guerre e' qualcosa che risuona nel cuore come una nota stonata fino a che non hai imparato ad amarla in certo senso. Allora ti accorgi che quello che appare nel mondo, quando sembra disarmonico e conflittuale e' un riflesso del dolore che hai in te. Fino a che esiste in te esiste nel mondo, perche non c'e' nessuna separazione, se non come illusione che sia cosi'. Intuiamo che le cose potrebbero essere diverse, perche' c'era un tempo in cui lo erano. C'era un tempo in cui da bambini il mondo era intero, era uno con noi. Eravamo in paradiso.
Immaginare un mondo migliore viene da questo intuitivo riconoscimento che qualcosa si e' spezzato e non deve per forza continuare ad essere cosi'. Dirsi "e' tutto perfetto cosi' com'e'" quando non e' affatto vero di noi e' solo un'auto-ipnosi. E quell'ipnosi di credere di essere un qualcuno di separato non si dissolvera' perche' la mente produce dei nuovi pensieri, una nuova manipolazione di come stanno le cose. Quell'ipnosi cadra' nell'accettazione che anche quando le cose non sono come le vorremmo e riflettono un dolore che abbiamo, quel dolore si dissolvera' solo quando verra' accolto. Non devi immaginare un nuovo mondo pensandolo, ma se possibile accogliendo quella sofferenza fino a che non si sara' dissolta. Allora ti accorgerai che quella sofferenza nel mondo era perfetta perche' serviva a indicarti quei luoghi interiori in cui non c'era ancora accettazione.
Non puoi creare nulla di diverso fino a che c'e' quel dolore: il mondo sara' uno specchio perfetto del modo in cui conosci te stesso o del modo in cui ignori chi sei.
Guardati intorno e dimmi cosa vedi. Se vedi solo una danza della Coscienza, la Tua, allora ti accorgi che stai gia' immaginando un mondo migliore perche' il vedere che quello che crea tutto questo e' questa Coscienza Vuota fa si che questa illusione di separazione si dissolva anche attraverso quelle forme in cui la Coscienza non e' ancora chiara di se'. La tua illuminazine gia' illumina il mondo: vedi che quella sofferenza e' illusoria anche se perfetta per sciogliere l'ignoranza ancora presente.
Il mondo non e' cambiato dall'interferire con esso, ma dal comprendere che esso non e' separato da te. Quella comprensione di non separazione e' Amore.
Tu, come personaggio del Sogno della Vita, non hai alcuna liberta' di cambiare nulla, sei un personaggio sognato. Ma tu, per quello che veramente sei stai creando tutto quello che e' necessario per svegliarTi a chi sei. Non e' un potere creativo personale, visto che non esiste la persona. E' la creazione divina che quando passa attraverso il filtro dell'ignoranza crea sofferenza.
La risposta e' sempre la stessa: se puoi accogli. Se non puoi lotterai, fino a che ci sara' una tale stanchezza a resistere che le tue braccia si apriranno da sole. Tutto e' sempre nelle mani del Divino, le tue.
Shakti Caterina Maggi
giovedì 24 ottobre 2013
In pratica, risvegliarSi
Quello che dici e' affascinante... Mi piace, ma non so come farlo diventare vero.
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Non puoi applicarlo, ma si applichera', o meglio si STA applicando.
Colui che credi di essere, un qualcuno che non e' risvegliato e vuole esserlo, non puo' mettere in pratica tutto questo, visto che e' proprio colui che si deve togliere di mezzo perche Tu riconosca in tutto per tutto cio che sei. Quel falso te che pensa di non essere risvegliato o risvegliato e' quello che deve sparire perche' ci sia il riconoscimento che il Risveglio E' GIA' vero di te. Quindi quel falso te non puo' fare nulla.
Allo stesso tempo il diventar vero di questo messaggio nella tua vita STA accadendo: queste parole che leggi sul tuo computer sono il riflesso "esterno" di un processo di comprensione che e' gia' in corso. Non potrebbero apparire nel tuo Sogno se questo risveglio non stesse accadendo. Queste parole, lo schermo su cui le leggi sono TE in manifestazione, sono un riflesso della tua coscienza. Sono parte del tuo Sogno. Queste parole accadono IN Te perche' quello che e' falso, attaccamenti e pseudo identita', stanno cadendo.
Il processo del risveglio consiste nella distruzione un pezzo alla volta (o talvolta con rapidita') di tutti quei falsi concetti che hai di te. Ad esempio il concetto - se c'e' - che la mente si debba fermare perche' tu veda chi sei. Il Buddha diceva "indaga sulla natura della mente" intendendo che se scopri quale sia la natura della mente, che e' oggettiva, non puoi che riconoscere che quello che tu sei e' al di la' di essa, ovvero il Soggetto.
Questo riconoscimento non puo' essere concettuale per essere radicato, bensi' percettivo. Dunque quello che distoglie dal riconoscimento percettivo che tu sei il Soggetto della mente e' proprio l'identificazione con quel personaggio che credi di interpretare. Quelle identificazioni distolgono l'attenzione dallo sfondo e la fanno cadere sull'oggettivita' della mente, cosi' che pensi davvero di essere il protagonista delle sue storie.
L'attaccamento a tali identita' ha un contenuto emozionale che deve essere percepito prima che esso si risolva in tutto e per tutto. Ecco che meditazione significa dunque anche restare presenti alla sensazione sgradevole di contrazione che il lasciare andare queste identita' comporta.
Questo dislacciamento da quello che credi di essere verso cio' che veramente sei non puo' essere operato dalla mente stessa (anche se cerchera' di farlo), ma accadra' attraverso il semplice dispiegarsi degli eventi della Vita. Ad esempio se l'attaccamento a qualcosa e' divenuto cosi doloroso, lo lasci andare perche' il gioco non vale piu' la candela per cosi dire... Puo' essere una situazione di lavoro insostenibile ad esempio: resti per paura di non avere denaro fino a che la situazione non diventa cosi pesante che non puoi fare altro che lasciare andare. A quel punto sarai costretto a superare la paura di non avere denaro e quel particolare attaccamento si dissolvera'. Lo stesso vale in una relazione in cui non sei felice: stai per paura della solitudine fino a che tale paura non e' piu' sostenibile. A quel punto sei come obbligato a sentire la paura di essere solo, e se la senti totalmente la prossima relazione sara' molto divisa dalla precedente perche' non riflettera' quella paura, ma amore.
Il lasciare andare delle vecchie identita' non deve per forza accadere in negativo, con un trauma o cose cosi, ma di solito lasciamo andare le cose solo se siamo costretti, non attraverso eventi positivi. Puo' accadere comunque anche attraverso la gioia: nella gioia siamo solo presenti e non vogliamo nulla di diverso da quello che e'... a quel punto quello che e' pesante e non vero di noi viene lasciato andare. Dunque non c'e' nulla che tu possa fare per far diventare vero quello che dico, ma allo stesso tempo per quello che veramente sei stai facendo GIA' tutto quello che e' necessario affinche' avvenga. Ecco ncosa e' Grazia.
_________________
Non puoi applicarlo, ma si applichera', o meglio si STA applicando.
Colui che credi di essere, un qualcuno che non e' risvegliato e vuole esserlo, non puo' mettere in pratica tutto questo, visto che e' proprio colui che si deve togliere di mezzo perche Tu riconosca in tutto per tutto cio che sei. Quel falso te che pensa di non essere risvegliato o risvegliato e' quello che deve sparire perche' ci sia il riconoscimento che il Risveglio E' GIA' vero di te. Quindi quel falso te non puo' fare nulla.
Allo stesso tempo il diventar vero di questo messaggio nella tua vita STA accadendo: queste parole che leggi sul tuo computer sono il riflesso "esterno" di un processo di comprensione che e' gia' in corso. Non potrebbero apparire nel tuo Sogno se questo risveglio non stesse accadendo. Queste parole, lo schermo su cui le leggi sono TE in manifestazione, sono un riflesso della tua coscienza. Sono parte del tuo Sogno. Queste parole accadono IN Te perche' quello che e' falso, attaccamenti e pseudo identita', stanno cadendo.
Il processo del risveglio consiste nella distruzione un pezzo alla volta (o talvolta con rapidita') di tutti quei falsi concetti che hai di te. Ad esempio il concetto - se c'e' - che la mente si debba fermare perche' tu veda chi sei. Il Buddha diceva "indaga sulla natura della mente" intendendo che se scopri quale sia la natura della mente, che e' oggettiva, non puoi che riconoscere che quello che tu sei e' al di la' di essa, ovvero il Soggetto.
Questo riconoscimento non puo' essere concettuale per essere radicato, bensi' percettivo. Dunque quello che distoglie dal riconoscimento percettivo che tu sei il Soggetto della mente e' proprio l'identificazione con quel personaggio che credi di interpretare. Quelle identificazioni distolgono l'attenzione dallo sfondo e la fanno cadere sull'oggettivita' della mente, cosi' che pensi davvero di essere il protagonista delle sue storie.
L'attaccamento a tali identita' ha un contenuto emozionale che deve essere percepito prima che esso si risolva in tutto e per tutto. Ecco che meditazione significa dunque anche restare presenti alla sensazione sgradevole di contrazione che il lasciare andare queste identita' comporta.
Questo dislacciamento da quello che credi di essere verso cio' che veramente sei non puo' essere operato dalla mente stessa (anche se cerchera' di farlo), ma accadra' attraverso il semplice dispiegarsi degli eventi della Vita. Ad esempio se l'attaccamento a qualcosa e' divenuto cosi doloroso, lo lasci andare perche' il gioco non vale piu' la candela per cosi dire... Puo' essere una situazione di lavoro insostenibile ad esempio: resti per paura di non avere denaro fino a che la situazione non diventa cosi pesante che non puoi fare altro che lasciare andare. A quel punto sarai costretto a superare la paura di non avere denaro e quel particolare attaccamento si dissolvera'. Lo stesso vale in una relazione in cui non sei felice: stai per paura della solitudine fino a che tale paura non e' piu' sostenibile. A quel punto sei come obbligato a sentire la paura di essere solo, e se la senti totalmente la prossima relazione sara' molto divisa dalla precedente perche' non riflettera' quella paura, ma amore.
Il lasciare andare delle vecchie identita' non deve per forza accadere in negativo, con un trauma o cose cosi, ma di solito lasciamo andare le cose solo se siamo costretti, non attraverso eventi positivi. Puo' accadere comunque anche attraverso la gioia: nella gioia siamo solo presenti e non vogliamo nulla di diverso da quello che e'... a quel punto quello che e' pesante e non vero di noi viene lasciato andare. Dunque non c'e' nulla che tu possa fare per far diventare vero quello che dico, ma allo stesso tempo per quello che veramente sei stai facendo GIA' tutto quello che e' necessario affinche' avvenga. Ecco ncosa e' Grazia.
Un grande abbraccio
Shakti Caterina Maggi
mercoledì 23 ottobre 2013
Meditazione e' rilassamento, non concentrazione
Serve la disciplina per riconoscere chi siamo? Oppure non serve a niente?
___________
La disciplina nasce sempre da una contrazione, da un rifiuto. Ti sottoponi a qualcosa che non faresti in modo spontaneo perche' si ha in mente un obiettivo, il che implica che non sei in contatto con il momento pesente. Che lo vorresti diverso, magari piu' illuminato!
La vera meditazione, che e' Presenza, puo' nascere solo dall'Amore, dall'accogliere. E' il contrario della disciplina, e' totale rilassamento! Gli sforzi della mente per creare silenzio mirano a auto-sfinirsi per godersi per un istante di un silenzio che e' GIA' sempre presente! Ma non appena la mente ritorna devi anche tornare a fare la tua disciplina, devi sfinirti di tecniche per poter di nuovo riposare... E' una prigionia, altro che Pace!
Allo stesso tempo se ti senti incline a fare tecniche o segui discipline, fallo. Segui quello che senti e' migliore per te e se resti in quell'ascolto diventerai di nuovo sensibile. La mente e' chiusa, dura, proeittata nel futuro, concentrata. Cosi diventi insensibile perche' se lo fossi il dolore di quello sforzo sarebbe troppo e ogni fatica cadrebbe all'istante! Ma la mela non cade dall'albero prima che sia matura: se la disciplina ti affascina, seguila, sii totale. E quando ti avra' stancato allora vedrai che quello che si cercava era gia' presente.
Shakti Caterina Maggi
Non hai bisogno di fermare la mente
Perche' stai cercando di fermare la mente?
E' la mente stessa che lo vuole, vuole cessare di essere perche' in se stessa non trova alcuna pace. Quel desiderio nasce da un rifiuto della mente di se stessa. La mente e' ossessionata con se stessa!
Non hai alcun bisogno di fermare la mente, cosa del resto non possibile. Essa puo' fermarsi per esaurimento per qualche tempo, ma poi ricomincera' perche' la sua natura e' movimento. Sei vivo! Pensieri, emozioni e sensazioni fanno parte della Vita! Se puoi trovare quel luogo in te stesso dove nulla cambia mai, dove esiste gia' e sempre perfetta pace, allora non avrai alcun bisogno di fermare la mente. Non dovrai compiere nessuno sforzo o concentrazione, la mente stessa cessera' di essere un disturbo perche' riposerai in un luogo che e' oltre la mente stessa.
Tu sei quella Pace che cerchi nella mente: non hai bisogno di cercarla, la sei! Proprio adesso nel mezzo della giungla dei piu' folli pensieri c'e' qualcosa di assolutamente immobile e silenzioso che testimonia tutto questo. Sei TU! Lascia che sia la mente a occuparsi della mente e non interferire se puoi: essa allora si calmera' da sola una volta che avrai compreso che ne sei il signore e non lo schiavo.
Shakti Caterina Maggi
martedì 22 ottobre 2013
Nessun sforzo è necessario per risvegliarSi
La vita umana si dispiega tra manifesto e immanifesto. E' infatti
attraverso l'uomo che il Creatore riconosce se stesso, ovvero attraverso
la sua creatura, la sua creazione.
Fino a che mi credo dentro la forma umana o la forma umana stessa, avrò una visione parziale: la scena vista attraverso il buco della serratura sarà deformata dalla forma dello spiraglio. Quella scena varierà a seconda della posizione in cui lo spiraglio è posto, a seconda della sua forma e caratteristica. La storia della "mia" vita sembra diversa dalla "tua" e questo ci dà l'ìimpressione che ci sia qualcosa di personale.
Ma come ciò che guarda attraverso quello spiraglio siamo la stessa UNICA COSCIENZA: ecco cosa significa impersonale. Nella scena ci sono persanaggi che fanno varie cose. Magari fanno delle tecniche meditative oppure prendono il caffè con una amica. Si innamorano, si lasciano, raggiungono obiettivi e falliscono. Si chiama Vita. Magari fanno degli sforzi, nel tentativo di trovare Pace.
Ma come ciò che guarda quella scena non stai facendo sforzo alcuno. Come ciò che testimonia la scena non è perché stai bevendo del caffè oppure meditando che improvvisamente vedi che stai guardando. Stai solo già testimoniando senza sforzo alcuno. Dunque realizzazione è quello spostarsi dell'attenzione in un istante eterno dalla scena a colui che la guarda.
Quando questo accade ti accorgi che gli apparenti sforzi che avevi sempre compiuto per risvegliarti a ciò che sei erano solo parte della scena, ma come ciò che la testimonia non avevi in realtà mai fatto nulla.
Questo non significa che quando questa visione accade il personaggio non prosegue a fare quello che faceva prima, se questo è caratteristico della sua forma. Direi però che quando questo vedere diviene stabile quello che è invece sforzo piano piano viene a scemare, perché in un certo senso se ne coglie l'inutilità.
Quello che accade nella scena è UNO con la Coscienza di ciò che la osserva. Quando ciò che testimonia coglie che l'obiettivo non era nel tempo e nello spazio, ma già presente come eterno testimoniare, quello sforzo di ricerca di Sè cade. E quindi lo sforzo cade nella scena testimoniata. Sei a Casa. Sei Casa.
Quando parli della Verità già diventa bugia, quello che indico a parole è qualcosa che è al di là di esse. Può accadere che nell'ascolto di queste parole ti accorga che sono la descrizione di quello che già stai vivendo, ma non sono le parole che risvegliano, così come non è nessuna pratica meditativa. E' un paradosso: il parlarne accade e anche il risvegliarsi. Di certo non è una attività - qualunque essa sia - che ti risvegliarà a quello che sei. Risveglio è risveglio alla non attività che è già presente come sfondo di quello che accade. Quella non atività è Pace.
In essa accade tutto, inclusi i tentativi di risvegliarsi in quanto individuo separato che non fanno che mantenere l'individuo stesso. Le risposta è sempre UNA anche se si dispiega in modo di verso a seconda della maniera in cui la domanda è posta. TU, come questa Pace, sei la Risposta. Lascia che qualunque domanda sia solo testimoniata e se vedi da dove essa sorge e dove essa muore coglierai che sei già ciò che quella domanda cerca di ottenere. TU sei ciò che stai cercando.
Fino a che mi credo dentro la forma umana o la forma umana stessa, avrò una visione parziale: la scena vista attraverso il buco della serratura sarà deformata dalla forma dello spiraglio. Quella scena varierà a seconda della posizione in cui lo spiraglio è posto, a seconda della sua forma e caratteristica. La storia della "mia" vita sembra diversa dalla "tua" e questo ci dà l'ìimpressione che ci sia qualcosa di personale.
Ma come ciò che guarda attraverso quello spiraglio siamo la stessa UNICA COSCIENZA: ecco cosa significa impersonale. Nella scena ci sono persanaggi che fanno varie cose. Magari fanno delle tecniche meditative oppure prendono il caffè con una amica. Si innamorano, si lasciano, raggiungono obiettivi e falliscono. Si chiama Vita. Magari fanno degli sforzi, nel tentativo di trovare Pace.
Ma come ciò che guarda quella scena non stai facendo sforzo alcuno. Come ciò che testimonia la scena non è perché stai bevendo del caffè oppure meditando che improvvisamente vedi che stai guardando. Stai solo già testimoniando senza sforzo alcuno. Dunque realizzazione è quello spostarsi dell'attenzione in un istante eterno dalla scena a colui che la guarda.
Quando questo accade ti accorgi che gli apparenti sforzi che avevi sempre compiuto per risvegliarti a ciò che sei erano solo parte della scena, ma come ciò che la testimonia non avevi in realtà mai fatto nulla.
Questo non significa che quando questa visione accade il personaggio non prosegue a fare quello che faceva prima, se questo è caratteristico della sua forma. Direi però che quando questo vedere diviene stabile quello che è invece sforzo piano piano viene a scemare, perché in un certo senso se ne coglie l'inutilità.
Quello che accade nella scena è UNO con la Coscienza di ciò che la osserva. Quando ciò che testimonia coglie che l'obiettivo non era nel tempo e nello spazio, ma già presente come eterno testimoniare, quello sforzo di ricerca di Sè cade. E quindi lo sforzo cade nella scena testimoniata. Sei a Casa. Sei Casa.
Quando parli della Verità già diventa bugia, quello che indico a parole è qualcosa che è al di là di esse. Può accadere che nell'ascolto di queste parole ti accorga che sono la descrizione di quello che già stai vivendo, ma non sono le parole che risvegliano, così come non è nessuna pratica meditativa. E' un paradosso: il parlarne accade e anche il risvegliarsi. Di certo non è una attività - qualunque essa sia - che ti risvegliarà a quello che sei. Risveglio è risveglio alla non attività che è già presente come sfondo di quello che accade. Quella non atività è Pace.
In essa accade tutto, inclusi i tentativi di risvegliarsi in quanto individuo separato che non fanno che mantenere l'individuo stesso. Le risposta è sempre UNA anche se si dispiega in modo di verso a seconda della maniera in cui la domanda è posta. TU, come questa Pace, sei la Risposta. Lascia che qualunque domanda sia solo testimoniata e se vedi da dove essa sorge e dove essa muore coglierai che sei già ciò che quella domanda cerca di ottenere. TU sei ciò che stai cercando.
Shakti Caterina Maggi
martedì 8 ottobre 2013
Liberi dalle catene della mente
Non è che non c'è nulla che tu possa fare per
risvegliarti. Non c'è un te che si risveglia perché non c'è un te.
Esiste la Vita, e basta.
Colui o colei che si vuole risvegliare è quello che credi sia incastrato nel Sogno. Nessuno è incastrato e neppure libero. Esiste la Vita, ed essa si dispiega nella maniera più perfetta perché tu, che ne sei il Sognatore, possa finalmente realizzare questo fatto.
Quando questo accade la Vita prosegue, ma a quel punto è solo l'opportunità di fare esperienza della Vita stessa. Prima di allora essa è l'occasione perché tu ti risvegli a ciò che veramente sei. Basta ascoltarla, ed essa indica sempre ad ogni passo la strada verso casa. Tu sei Casa. Tu, quel silenzioso testimone.
Quelle catene invisibili che sembrano legarti nella Vita sono quelle che ti fanno credere di essere legato a questo Sogno. A volte si chiamano "aspettative", a volte "dovere", a volte "giudizio", a volte "colpa".... hanno molti nomi. Ma ciò che le lega apparentemente a te è l'idea che ci sia un qualcuno che stia vivendo la Vita stessa, un qualcuno di separato che ha possibillità di scelta e decisione...
Quando questa idea entra in crisi, dato che non è vera, sorgono ansia e paura. Quella paura è in realtà la tua stessa gioia contratta che sta per liberare quel prigioniero immaginario della tua mente.
Se fosse possibile percorrere quella paura, sentirla senza soffocarla, essa stessa ti guiderebbe a casa. Ciò che lo impedisce è l'essere attenti alle cose che apparentemente sembrano essere le cause della paura stessa, quando invece non sono che le conseguenze di essa.
Quella paura, quell'ansia, sono la tua stessa energia contratta attorno all'idea che tu sia separato dal resto del mondo. Coloro che appaiono attorno a te sembrano seguire dallo stesso schema, ed è normale, visto che anche essi sono personaggi del tuo stesso Sogno. Non possono apparire diversi, dato che sono TE.
Laddove l'interesse nel mondo o nella risoluzioni di problemi immaginari di un individuo immaginario cada, non resta che il restare presenti alla Vita. Inclusa quella sensazione di paura che non è altro che la porta verso la Libertà stessa.
Attraversala e scoprirai che davvero il regno dei cielo è qui in mezzo a noi quando abbiamo occhi per vederlo.
Colui o colei che si vuole risvegliare è quello che credi sia incastrato nel Sogno. Nessuno è incastrato e neppure libero. Esiste la Vita, ed essa si dispiega nella maniera più perfetta perché tu, che ne sei il Sognatore, possa finalmente realizzare questo fatto.
Quando questo accade la Vita prosegue, ma a quel punto è solo l'opportunità di fare esperienza della Vita stessa. Prima di allora essa è l'occasione perché tu ti risvegli a ciò che veramente sei. Basta ascoltarla, ed essa indica sempre ad ogni passo la strada verso casa. Tu sei Casa. Tu, quel silenzioso testimone.
Quelle catene invisibili che sembrano legarti nella Vita sono quelle che ti fanno credere di essere legato a questo Sogno. A volte si chiamano "aspettative", a volte "dovere", a volte "giudizio", a volte "colpa".... hanno molti nomi. Ma ciò che le lega apparentemente a te è l'idea che ci sia un qualcuno che stia vivendo la Vita stessa, un qualcuno di separato che ha possibillità di scelta e decisione...
Quando questa idea entra in crisi, dato che non è vera, sorgono ansia e paura. Quella paura è in realtà la tua stessa gioia contratta che sta per liberare quel prigioniero immaginario della tua mente.
Se fosse possibile percorrere quella paura, sentirla senza soffocarla, essa stessa ti guiderebbe a casa. Ciò che lo impedisce è l'essere attenti alle cose che apparentemente sembrano essere le cause della paura stessa, quando invece non sono che le conseguenze di essa.
Quella paura, quell'ansia, sono la tua stessa energia contratta attorno all'idea che tu sia separato dal resto del mondo. Coloro che appaiono attorno a te sembrano seguire dallo stesso schema, ed è normale, visto che anche essi sono personaggi del tuo stesso Sogno. Non possono apparire diversi, dato che sono TE.
Laddove l'interesse nel mondo o nella risoluzioni di problemi immaginari di un individuo immaginario cada, non resta che il restare presenti alla Vita. Inclusa quella sensazione di paura che non è altro che la porta verso la Libertà stessa.
Attraversala e scoprirai che davvero il regno dei cielo è qui in mezzo a noi quando abbiamo occhi per vederlo.
Shakti Caterina Maggi
lunedì 7 ottobre 2013
Libero arbitrio e vera libertà
in questi giorni mi viene in mente una domanda di frequente, se effettivamente esiste il libero arbitrio di poter cambiare la nostra vita. Io mi sono dato una risposta, in effetti non esiste: se ciò che vive in noi è il divino, allora noi siamo illusori... Ma è qualcosa difficile da afferare questa del libero arbitrio, potresti aiutarmi?
__________
A chi interessa la questione del libero arbitrio?
A colui che pensa di possederlo o teme di non averne.
Da cosa vuoi essere libero, in cosa vuoi essere libero? Questo è il punto.
La libertà che cerchiamo non è nella vita, ma DALLA Vita.
Il fatto è che la Vita accade, al di là di preferenze, opinioni o emozioni. Non gira attorno a noi. Si dispiega un istante alla volta, un fotogramma alla volta. Non torna, ma cambia. E in questo incanta, nel suo non ripertersi, nel suo esistere per un momento e poi non essere più. Ecco perché è preziosa.
Pensieri, sensazioni, emozioni accadono e fanno parte della Vita. Non li si sceglie, succedono, e quando accadono subito dopo si afferma che siano nostri, che li abbiamo decisi noi. Eppure un istante prima che apparissero nella Coscienza non esistevano e un istante dopo che sono apparsi diciamo "l'ho pensato io, l'ho sentito io, l'ho deciso io". Quel pensiero che viene DOPO è l'ego, ed esso è la misura della sofferenza che ci si porta dietro, credendo di essere l'autore delle azioni, dei pensieri e delle emozioni che viviamo.
Ecco cosa è l'ego, solo un pensiero, un pensiero abituale che, ritornando, dà l'idea che tu esista, che tu continui nel tempo come un personaggio decide nella vita cosa fare, cosa sentire, cosa pensare. Il che, di fatto, non è vero.
Chi pensa quando pensi? Tu? Ma quel pensiero è già lì quando reclami che sia tuo, e lo stesso vale per emozioni e azioni... Non scegli, le scelte accadono, i pensieri accadono, le emozioni accadono. La Vita accade.
La libertà quindi non sta in quel personaggio che crediamo di interpretare, ma che in realtà è solo parte del dispiegarsi della Vita stessa. La libertà sta nel riconoscere che NON siamo questo personaggio chiamato "me", bensì il testimone e il creatore della Vita. Essa esiste perchè la si testimonia, e il modo in cui essa appare coincide con il modo in cui conosci chi sei.
La Vita è quindi UNO con la Coscienza stessa, la tua. Non è separata da te. Essa si dispiega non attorno ad un "me" immaginario, ma come perfetta copia istante per istante, con ciò che sei. Nella misura in cui conosci ciò che sei o nella misura in cui ignori quelli che sei. Se vedi che sei il Sognatore di questo Sogno chiamato Esistenza essa lo rifletterà nel suo incanto. Se credi di essere separato invece dalla Vita, di essere in un piccolo corpo di carne e ossa disgiunto dal resto dell'Universo, allora la Vita rifletterà questo. I drammi con cui ti identifichi, tu che sei il Divino, si rifletteranno nella Vita stessa, creando sofferenza.
Sveglia dunque, non sei quello che pensavi di essere. Sei già libero da questi drammi, perché sei il Creatore, non la creatura! Come corpo-mente non hai alcuna libertà, sei un oggetto creato. Ma come ciò che veramente sei, sei già del tutto libero, sei Libertà stessa.
Shakti Caterina Maggi
giovedì 3 ottobre 2013
giovedì 19 settembre 2013
Non cercare di essere divino, sii umano
Senti
che manca qualcosa alla vincita della lottoria nazionale del risveglio?
Il tuo maestro non è perfetto, tu non sei perfetto? Questa è la misura della nostra miseria.
Quello che manca è la fine del concetto che manchi qualcosa. La fine di quella ricerca di perfezione esterna e interna, che non fa accogliere la vita così com'è e che genera sofferenza.
Tu, per quello che pensi di essere, non ti illuminarai mai. Ma tu per quello che sei veramente, sei già totalmente libero, sei già totalmente in pace. Non c'è qualcuno che sia in pace a quel punto, sei Pace, la stessa che testimonia ogni sofferenza residua, ogni movimento dell'essere che sia positivo o negativo. Tu sei già Libertà stessa.
Celebra quella fragilità, è l'ego che si spacca. Dietro, l'Apertura del tuo vero Essere.
Non cercare di essere divino. Sii umano. Fai errori, contraddiciti, cadi e rialzati e poi cadi di nuovo. Sii nel torto. Si chiama Vita, sai? E' qui semplicemente per essere vissuta. Non siamo esseri umani alla ricerca di Dio, siamo Dio che fa l'esperienza di essere umani.
Guarda quale sia l'oggetto più profondo del tuo amore e della tua attenzione. Qual'è la tua priorità? Perché è da questo che si disegna e dispiega il tuo sogno. Quando questa Immobilità è la cosa più preziosa, tutto il resto viene da sè.
Quando persino questo desiderio di risveglio cade, allora questo Silenzio, questa Immobilità, diventano il tuo vero amore. E non cerchi più di essere risvegliato o illuminato, o di trascendere l'ego o nulla del genere. Sei. E nel semplice essere te stesso onori la Vita, la celebri. E quella celebrazione risuona in ogni cosa o persona.
Questa è dunque Pace, che non arriva alla fine di una processo di trasformazione o di divenire, ma è lo sfondo costante di ogni cosa. Se tu avessi bisogno di zittire la mente per averla, dovresti aspettare un momento nel tempo e nello spazio. Ed invece essa è eternamente qui, in mezzo a noi. L'unica cosa che impedisce di coglierla è il cercarla, è il rifiutare questo istante per averne uno migliore, tra un momento, tra un anno, dopo che... La mente e i suoi programmi sono infiniti, nel dilazionare la tua felicità.
Se puoi, accogli questo momento. In tutta la sua fragile umanità. Se puoi accogliere questo istante, incluso te stesso esattamente così come sei ora, avrai accolto l'intera Esistenza.
Il tuo maestro non è perfetto, tu non sei perfetto? Questa è la misura della nostra miseria.
Quello che manca è la fine del concetto che manchi qualcosa. La fine di quella ricerca di perfezione esterna e interna, che non fa accogliere la vita così com'è e che genera sofferenza.
Tu, per quello che pensi di essere, non ti illuminarai mai. Ma tu per quello che sei veramente, sei già totalmente libero, sei già totalmente in pace. Non c'è qualcuno che sia in pace a quel punto, sei Pace, la stessa che testimonia ogni sofferenza residua, ogni movimento dell'essere che sia positivo o negativo. Tu sei già Libertà stessa.
Celebra quella fragilità, è l'ego che si spacca. Dietro, l'Apertura del tuo vero Essere.
Non cercare di essere divino. Sii umano. Fai errori, contraddiciti, cadi e rialzati e poi cadi di nuovo. Sii nel torto. Si chiama Vita, sai? E' qui semplicemente per essere vissuta. Non siamo esseri umani alla ricerca di Dio, siamo Dio che fa l'esperienza di essere umani.
Guarda quale sia l'oggetto più profondo del tuo amore e della tua attenzione. Qual'è la tua priorità? Perché è da questo che si disegna e dispiega il tuo sogno. Quando questa Immobilità è la cosa più preziosa, tutto il resto viene da sè.
Quando persino questo desiderio di risveglio cade, allora questo Silenzio, questa Immobilità, diventano il tuo vero amore. E non cerchi più di essere risvegliato o illuminato, o di trascendere l'ego o nulla del genere. Sei. E nel semplice essere te stesso onori la Vita, la celebri. E quella celebrazione risuona in ogni cosa o persona.
Questa è dunque Pace, che non arriva alla fine di una processo di trasformazione o di divenire, ma è lo sfondo costante di ogni cosa. Se tu avessi bisogno di zittire la mente per averla, dovresti aspettare un momento nel tempo e nello spazio. Ed invece essa è eternamente qui, in mezzo a noi. L'unica cosa che impedisce di coglierla è il cercarla, è il rifiutare questo istante per averne uno migliore, tra un momento, tra un anno, dopo che... La mente e i suoi programmi sono infiniti, nel dilazionare la tua felicità.
Se puoi, accogli questo momento. In tutta la sua fragile umanità. Se puoi accogliere questo istante, incluso te stesso esattamente così come sei ora, avrai accolto l'intera Esistenza.
Shakti Caterina Maggi
mercoledì 18 settembre 2013
L'illuminazione personale non esiste
Il punto è che ci
aspettiamo un risultato perché immaginiamo che ne esista uno. Di fatto
non è così: non esiste risveglio o liberazione per qualcuno che non
esiste se non come personaggio di fantasia. Tutto quello che esiste - di
fatto- è questo momento. E in questo momento, nella percezione di
questo momento, non c'è il qualcuno che si debba risvegliare se non come
concetto, come idea. In questo momento
non c'è alcuna necessità di risveglio, esiste solo l'atemporalità fatta
carne del corpo, l'eternità accennata di oggetti e cose che ti
circondano. Tutto parla di questo, senza parole e attende davvero solo
che ascoltiamo.
Qualunque sia la cosa da cui fuggiamo o l'ansia che ci rincorre persino che si chiami risveglio essa cessa nel momento presente. Essere presenti non può essere una tecnica, o un raggiungimento, è qualcosa che è sempre immediatamente disponibile. E' ciò che sie, è ciò che sono. E' qui, sempre. Per questo non lo puoi raggiungere o perdere ma solo esserlo.
Vedi, non esiste una soluzione. Perché non esiste il problema, esso è solo immaginario! Non è un enigma di risolvere, anche se fino a che ti senti nel gioco sembra che sia così, sembra che qualcosa di fondamentale e inafferibile manchi. TU ti manchi, perché hai perso di vista questa Consapevolezza, questo Silenzio in cui accade la scena della Vita e da cui essa nasce e muore.
Non serve fare nulla. Il fatto stesso che queste parole appaiano ora alla tua attenzione significa che qualcosa si sta chiarendo perchè queste parole che nascono nella tua attenzione sono quindi tue. Vengono da te, da questo Silenzio. E questo stesso Silenzio adesso le ascolta diventandone più cosciente. Sta già accadendo e misteriosamente, non sta succedendo niente.
Qualunque sia la cosa da cui fuggiamo o l'ansia che ci rincorre persino che si chiami risveglio essa cessa nel momento presente. Essere presenti non può essere una tecnica, o un raggiungimento, è qualcosa che è sempre immediatamente disponibile. E' ciò che sie, è ciò che sono. E' qui, sempre. Per questo non lo puoi raggiungere o perdere ma solo esserlo.
Vedi, non esiste una soluzione. Perché non esiste il problema, esso è solo immaginario! Non è un enigma di risolvere, anche se fino a che ti senti nel gioco sembra che sia così, sembra che qualcosa di fondamentale e inafferibile manchi. TU ti manchi, perché hai perso di vista questa Consapevolezza, questo Silenzio in cui accade la scena della Vita e da cui essa nasce e muore.
Non serve fare nulla. Il fatto stesso che queste parole appaiano ora alla tua attenzione significa che qualcosa si sta chiarendo perchè queste parole che nascono nella tua attenzione sono quindi tue. Vengono da te, da questo Silenzio. E questo stesso Silenzio adesso le ascolta diventandone più cosciente. Sta già accadendo e misteriosamente, non sta succedendo niente.
Shakti Caterina Maggi
RisvegliarSi all'Amore
Non conosce altra economia. Come potrebbe? La mente egoica ama per non sentirsi sola, va a lavorare per sopravvivere, obbedisce alle regole per senso del dovere.
L'Amore non conosce questa politica. Ama perché non sa fare altro, lavora per la gioia di farlo ed è felice nel moltiplicare se stesso al servizio del Tutto. Risvegliarsi non "serve", ma quando non vivi dall'Amore la Vita è un inferno perché la paura e la sofferenza sembrano davvero reali. Quando questa sofferenza diventa troppo acuta e le strategie di fuga si dissolvono non resta che restare presenti.
E in quel restare presenti a se stessi l'Amore fiorisce.
Shakti Caterina Maggi
lunedì 9 settembre 2013
domenica 8 settembre 2013
mercoledì 4 settembre 2013
Come cambia la vita dopo il risveglio
Il risveglio a cio' che siamo, una Unica Coscienza che vive attraverso tutte le forme, puo' accadere in ogni istante. non e' necessaria alcuna preparazione per il corpo\mente perche' questo messaggio non e' per il corpo\mente. E' un messaggio che proviene direttamente dal Se', dal tuo Se'.
Se stai leggendo queste parole significa che sei pronto ad ascoltare questo messaggio. Quando ti parli in modo diretto a partire da cio' che sei veramente non puoi che ascoltarTi. Piu' delle parole, con cui la mente puo' essere in accordo o meno, o l'energia che le accompagna, e' il Silenzio stesso che si ascolta e quindi quando la risposta o la reazione della mente svaniscono, quello che resta e' un Silenzio che e' piu' conscio di Se'.
Vedere che sei questo Silenzio accade dunque quando e' tempo che accada e lascia spazio poi ad una stabilizzazione di questo risveglio. La vita potrebbe cambiare di poco, ma quello che muta e' la prospettiva da cui la si vive, non piu' identificati come prima con le storie della mente e la sofferenza che esse comportano, ma piu' leggeri e vuoti e quindi piu' capaci di accogliere la vita stessa e la sua bellezza.
Questa immensita' e' il tuo stesso Essere, il tuo stesso Silenzio. Esso e' la tua vera identita', il tuo vero Se'. E' casa. La Vita accade in noi e non siamo piu nell'illusione di essere separati da essa. Quando questa immensita' si mostra per la prima volta, la mente torna e si sente smarrita, confusa. Nulla di cui sorprendersi, visto che e' stata spodestata. Ha visto che non e' in controllo su nulla e questo la soprende e la spaventa. Perche' sentiamo che quello che non e' ancora del tutto dissolto sta per stemperarsi nell'Esistenza stessa. Quella paura che si sente e' un misto di terrore e desiderio. Intuiamo che la fine della sofferenza accadra' con un lasciare andare e quindi desideriamo abbandonarci e al contempo proprio questa prospettiva e' cio' che ci fa paura perche' tutto quello che sappiamo su di noi e sulla Vita se ne deve andare.
In questo apparente dissidio e dilemma la mente stessa ad un certo punto si ferma. Non perche' abbiamo deciso di fermarci o siamo venuti a termini con qualcosa, ma semplicemente perche' l'interesse sulle trattative continue da parte della mente con la Vita non ci interessano piu'. Tutto quel mercanteggiare ci ha stancato e l'attenzione si e' spostata altrove. Su quell'immensita, quello spazio ampio e vuoto in cui ogni cosa semplicemente accade. Quel vuoto che la mente chiamava senso di mancanza non viene piu' fuggito o compensato e a quel punto scopriamo che e' il nostro stesso Essere e fuggendo da esso fuggivamo da noi stessi, soffrendo. Noi siamo quell'immensita', quel Vuoto e' Io. La mente potrebbe tornare per un po' alla ribalta, cercando di distrarci con le sue storie, ma i suoi giorni sono contati. Quell'immensita' ci ha preso e non ci lascera' piu' andare veramente.
Quando questo Silenzio diventa il tuo unico vero amore, allora lo condividi con tutto e con tutti, senza neppure sapere come. La tua semplice presenza e' incarnazione vivente di esso, e senza alcuna intenzione di dare qualcosa o di condividere alcunche' ti trovi a scoprire che stai gia' condividendo la tua stessa Essenza con tutto e con tutti. Il corpo continua a funzionare per quelle che sono le sue caratteristiche, cosi come una rosa non puo' che essere una rosa, o un gabbiano volare. Cosi tu scoprirai che quello che chiami te stesso sta semplicemente accadendo, cosi come aveva fatto da sempre. Pensieri, sensazioni, azioni sono solo l'espressione di questo Silenzio, a questo non piu' con un filtro egoico, perso nell'illusione di una scelta, ma solo nella testimonianza che la Vita accade e queste forme con essa.
Non c'e' alcun bisogno di chiedersi cosa fare o come incanalare la nostra energia: questa domanda in effetti non ha senso perche' siamo sempre e solo i testimoni. Faremo quello che faremo e non faremo quello che non faremo perche' da sempre stiamo solo guardando a partire da Silenzio quella che chiamiamo la nostra forma. E' proprio questa idea che generava conflitto. La mente domandava sempre cosa poteva fare o no, cosa doveva fare o no. Come se avesse questa possibilita' di scelta! L'illusione cade e resta solo la Vita che accade.
Vivere allora significa semplicemente essere parte della Canzone della Vita, di cui tutto il Creato e' espressione. Non siamo noi a esprimere, l'espressione sta gia' accadendo. Si chiama essere noi stessi.
Vivere allora significa semplicemente essere parte della Canzone della Vita, di cui tutto il Creato e' espressione. Non siamo noi a esprimere, l'espressione sta gia' accadendo. Si chiama essere noi stessi.
Non hai bisogno di imparare a esser te stesso non puoi che non esserlo. Lo sei gia', ma nel vedere questo fatto, cessa il conflitto che copriva la tua gioia di vivere.
Non hai bisogno di fare alcuna scelta. Permetti alla Vita di esprimersi, e vedrai come ogni cosa avviene, incluse le scelte e le decisioni. Se questo ti spaventa, sappi che persino quella paura non puo' che accadere. Sta gia' tutto solo accadendo. La tua vita materiale e spirituale cessano allora di essere distinte, come se lo fossero mai state. Tutto e' Uno.
Con Amore,
Shakti
giovedì 25 luglio 2013
martedì 23 luglio 2013
martedì 25 giugno 2013
La bugia della paura e la verità della gioia
"Perché ho paura? Non riesco ad accettare me o le situazioni per come sono".
Non è strano che tu senta paura, perché come società viviamo constantemente nella paura.
Quello che ci viene detto e ripetuto constantemente è che è bene che abbiamo paura, perché questo ci farà sentire al sicuro. Ci viene detto e ripetuto che essere liberi è pericoloso. Il punto è che tutto questo è un'enorme bugia. Siamo sempre e già del tutto liberi e non abbiamo alcun bisogno di avere paura. E' solo l'ignoranza di ciò che siamo che mantiene questo gioco e lo alimenta, perpetuando la bugia che quello che siamo è qualcosa di fragile e di separato dal resto del mondo. La bugia è che tu sia solo questo corpo/mente, quando invece questo esso è solo uno strumento, uno strumento bellissimo di percezione, ma non è la nostra più vera essenza.
La paura di essere separati e confiniti e limitati e quello che crea tutto il meccanismo di controllo che vedi nel mondo: ci fa male, ci ferisce perché non è vero di noi. La cosa più paradossale è che la nostra paura è solo a sua volta una sensazione intensa da cui scappiamo constantemente. Abbiamo paura di avere paura e questo ci intrappola sempre di più in un mondo di dolore e limitazione. Se è possibile restare presenti a questa paura solo sentendola scoprirai che essa è la tua stessa gioia contratta. Nel sentirla, nell'abbracciarla, essa si dissolve e ciò che resta è pace.
Non hai bisogno di avere paura, puoi attraversarla, sentirla e scoprire che ti riconnetterai atttraverso di questo con la tua infinita pace e libertà, cose che sono GIA' vere di te. Non siamo educati alla gioia, ma alla paura e quindi non è strano che non sia facile all'inizio. Ma è possibile che questo spostamento di vivere dalla gioia e non più dalla paura accada in un istante, anche adesso.
Se senti conflitto, non hai bisogno di accettare tutta l'esistenza, ma solo questo istante. Se davvero puoi abbracciare questo istante, allora avrai abbracciato anche tutta l'esistenza perché tutto quello che esiste è solo questo istante. E questo istante. E questo istante. Inizia ora a uscire dal paradigma della paura scoprendo che è solo un'illusione.
Non è strano che tu senta paura, perché come società viviamo constantemente nella paura.
Quello che ci viene detto e ripetuto constantemente è che è bene che abbiamo paura, perché questo ci farà sentire al sicuro. Ci viene detto e ripetuto che essere liberi è pericoloso. Il punto è che tutto questo è un'enorme bugia. Siamo sempre e già del tutto liberi e non abbiamo alcun bisogno di avere paura. E' solo l'ignoranza di ciò che siamo che mantiene questo gioco e lo alimenta, perpetuando la bugia che quello che siamo è qualcosa di fragile e di separato dal resto del mondo. La bugia è che tu sia solo questo corpo/mente, quando invece questo esso è solo uno strumento, uno strumento bellissimo di percezione, ma non è la nostra più vera essenza.
La paura di essere separati e confiniti e limitati e quello che crea tutto il meccanismo di controllo che vedi nel mondo: ci fa male, ci ferisce perché non è vero di noi. La cosa più paradossale è che la nostra paura è solo a sua volta una sensazione intensa da cui scappiamo constantemente. Abbiamo paura di avere paura e questo ci intrappola sempre di più in un mondo di dolore e limitazione. Se è possibile restare presenti a questa paura solo sentendola scoprirai che essa è la tua stessa gioia contratta. Nel sentirla, nell'abbracciarla, essa si dissolve e ciò che resta è pace.
Non hai bisogno di avere paura, puoi attraversarla, sentirla e scoprire che ti riconnetterai atttraverso di questo con la tua infinita pace e libertà, cose che sono GIA' vere di te. Non siamo educati alla gioia, ma alla paura e quindi non è strano che non sia facile all'inizio. Ma è possibile che questo spostamento di vivere dalla gioia e non più dalla paura accada in un istante, anche adesso.
Se senti conflitto, non hai bisogno di accettare tutta l'esistenza, ma solo questo istante. Se davvero puoi abbracciare questo istante, allora avrai abbracciato anche tutta l'esistenza perché tutto quello che esiste è solo questo istante. E questo istante. E questo istante. Inizia ora a uscire dal paradigma della paura scoprendo che è solo un'illusione.
Shakti Caterina Maggi
giovedì 20 giugno 2013
Quello che veramente sei
Quando la Vita sembra averti tolto ciò che era tuo e il tuo cuore si è spezzato e ti senti senza speranza allora è il momento in cui si può imparare la lezione più grande. NESSUNO O NULLA PUÒ TOGLIERTI QUELLO CHE SEI VERAMENTE.
Questa corpo/mente è solo lo strumento che si utilizza per percepire la vita e le circostanze esterne in cui il corpo/mente si può trovare sono solo l'opportunità per poter realizzare questo. Tu sei molto di più che questo vestito di carne e sangue, tu sei l'Eterno stesso. Tu sei la Sorgente.
Pertanto tutto può cambiare in qualsiasi momento se ti rendi conto che cosa è il tuo vero essere. Tu sei Pace. Tu sei il punto immobile da cui trabocca la Vita stessa. Vai oltre i limiti auto imposti delle tue credenze e scopri il tuo vero Potere.
In questo riconoscimento tutto il mondo è rinnovato.
Viviamo in un mondo in cui tutti i valori sono distorti perché la nostra visione di noi stessi è distorta. Vedi questo che sei e l'equilibrio che desideri nel tuo cuore si realizzerà.
Shakti Caterina Maggi
mercoledì 19 giugno 2013
Sii immobile e il mondo verrà da te
"Quando non si va più da nessuna parte e si è immobili, tutto il mondo viene da te.
Quando siamo quel punto immobile, ogni cosa gira intorno a quel punto senza punto".
Quando siamo quel punto immobile, ogni cosa gira intorno a quel punto senza punto".
Avasa
Svegliarsi libera dalla paura
Tutte
le volte che sostieni la paura nella tua vita, che la reprimi, crei
repressione. Tutte volte che metti a tacere quello che senti che è vero
per paura crei censura. Tutte le volte che sei nella lotta per non
sentire dolore che ci sta dietro, crei guerra. Il mondo sei TU.
Svegliati a chi sei e vedrai quella paura disgelarsi come neve al sole. E' la tua gioia di vivere divenuta contratta che sta chiedendo di tornare a brillare.
La presa di coscienza che sta accadendo in queste settimane è un esempio vivente di un nuovo mondo che accade, nessuna risposta alla violenza, ma offrire pace nel chiedere pace. Esserla.
Shakti Caterina Maggi
Svegliati a chi sei e vedrai quella paura disgelarsi come neve al sole. E' la tua gioia di vivere divenuta contratta che sta chiedendo di tornare a brillare.
La presa di coscienza che sta accadendo in queste settimane è un esempio vivente di un nuovo mondo che accade, nessuna risposta alla violenza, ma offrire pace nel chiedere pace. Esserla.
Shakti Caterina Maggi
Essere liberi dalla paura
Nessuna
arma è più potente dell'essere liberi dalla paura. Un uomo e una donna
liberi dalla paura sono pericolosi perché nessuno li puo' controllare.
La società ha sempre ucciso, torturato, avvelenato chi era libero,
quelle anime coraggiose che hanno vinto se stesse e annunciato al mondo
intero che ognuno di noi può vivere dall'amore, che la paura è
un'illusione e che la libertà è il nostro diritto di nascita.
Viviamo in tempi in cui questo messaggio non è più gridato da profeti solitari ma è invocato a gran voce nelle strate, nelle piazze, nei luoghi di culto, nelle scuole, nelle prigioni. L'Umanità si sta risvegliando, e la rivoluzione interiore è già in atto.
ReLOVEution è la parola chiave, dissenso non violento contro i dettami di corporation, governi, sistemi di controllo interiori e esteriori. Nulla può fermarla, neppure manganelli o droni perché sta accadendo ovunque dentro e fuori di noi. Condividi questo messaggio se vuoi mandare solidarietà verso un cambiamento non violento per un nuovo mondo.
Shakti Caterina Maggi
Viviamo in tempi in cui questo messaggio non è più gridato da profeti solitari ma è invocato a gran voce nelle strate, nelle piazze, nei luoghi di culto, nelle scuole, nelle prigioni. L'Umanità si sta risvegliando, e la rivoluzione interiore è già in atto.
ReLOVEution è la parola chiave, dissenso non violento contro i dettami di corporation, governi, sistemi di controllo interiori e esteriori. Nulla può fermarla, neppure manganelli o droni perché sta accadendo ovunque dentro e fuori di noi. Condividi questo messaggio se vuoi mandare solidarietà verso un cambiamento non violento per un nuovo mondo.
Shakti Caterina Maggi
venerdì 31 maggio 2013
Un messaggio di Pace
In questo momento molti conflitti e guerre stanno accadendo sul pianeta e questa
situazione preoccupante per tutti, sia per chi si considera un ricercatore spirituale, sia per coloro che apparentemente non cercano nella
spiritualità o nella religione una risposta a questa sofferenza. È evidente a tutti che qualcosa di molto sbagliato sta succedendo nell'umanità, che qualcosa sembra essere del tutto fuori equilibrio.
Qualcuno pensa che questo equilibrio potrebbe essere ristabilito attraverso un
maggiore controllo sulla popolazione, e quelle sono le persone che
comprano armi più grandi, pistole più grandi, lucchetti alle porte più grandi. Alcuni addirittura pensano che
un unico governo mondiale e un unico esercito dovrebbero controllare tutto, perché la
sicurezza è diventata un problema così importante che la libertà può essere sacrificata solo per garantire più sicurezza e pace.
Il
risultato di questo modo di pensare è evidente: tali azioni vengono dalla
paura, e anche se le loro intenzioni potrebbero essere positive, hanno la paura come conseguenza, non la pace. Pace
non può essere la conseguenza di un'azione provenienti dalla paura e
quando agiamo secondo questa convinzione, i risultati sono quelli che vediamo
ora in tutto il mondo con conseguenze preoccupanti per tutti.
È
pertanto necessario che la pace diventi il nostro punto di partenza
imprescindibile se vogliamo vedere un mondo diverso per noi e per l'intera umanità. Abbiamo
bisogno di riscoprire questa pace e renderci conto di cosa essa sia,
altrimenti continueremo ad essere dominati dalla paura e
il risultato sarà ancora più sofferenza.
La paura deriva da un errore di base nel modo in cui percepiamo noi stessi e il mondo.
Vediamo noi stessi come una parte e quindi vediamo il mondo parzialmente. Vogliamo salvare una parte ed escludere l'altra, prendere una posizione e combattere gli altri. A partire da questo senso di separazione sorge paura, con tutte le conseguenze che essa comporta. L'Amore non
esclude nulla e include tutto, l'Amore vede il mondo dall'unità e
agisce in conformità con le sue leggi naturali e il suo equilibrio.
Le guerre sono basate su questo senso di separazione, così come ciò che consideriamo i nostri conflitti personali. La base è la stessa: crediamo di essere separati gli uni dagli altri, da tutto il mondo. Questa ipotesi è assolutamente falsa. Ciò che siamo è un essere che vive attraverso tutte le forme e si manifesta come un unico mondo. Tutto è Coscienza, anche ciò che sembra essere inanimato. La scienza
ci dice che tutto è energia: questa unica energia proviene da un luogo
che è anche di là di essa, ovvero Silenzio, Quiete, Pace.
La Pace è dunque la sorgente di ogni cosa, ma quando il senso di separazione è
presente, essa rimane nascosta e la si cerca nel mondo, creando così ancora più
confusione. Questa Pace è l'origine del mondo
stesso: è da questo Uno immobile che tutto nasce, e questo Uno è Io,
lo stesso Io che vive attraverso tutte le forme. Pace è l'Io, il testimone e la sorgente.
Tutto
ciò che viene visualizzato, incluso il corpo e la mente, è testimoniato
da questo immobile, consapevole, impersonale, Io. Di solito si crede di essere il nostro proprio corpo-mente e in questa convinzione si
manca di riconoscere che siamo invece ciò che sta vedendo ogni cosa e che misura ogni cosa (tempo, spazio, cambiamento, colori, forme ecc.). Ciò
che siamo veramente è quindi di là di tutte queste categorie ed è per
questo che possiamo vedere tutti i cambiamenti nel mondo. È infatti dall'Eterno che si vede il tempo passare, è dal Vuoto che tutto quello che cambia è visto trasformarsi. L'Io è quindi questa Consapevolezza impermanente, Vuoto immobile, Pace Stessa, la Sorgente. Ciò che siamo non è solo la mente e il corpo, ma ciò che vede ogni cosa, lo stesso Io di tutti gli esseri.
Vedere è creare. Ciò che si manifesta lo fa solo perché tu lo vedi. Questo
è qualcosa che ora persino la scienza riconosce: ciò che testimonia e ciò che è testimoniato sono uno e il secondo esiste solo perché il primo c'è. l'Io esiste al di là della manifestazione che va e che viene, mentre la manifestazione non esiste senza l'Io che la vede.
Quando
si riconosce che il luogo da cui osservi il mondo è lo stesso da cui lo si crea, è improvvisamente chiaro che i conflitti che si mostrano nella manifestazione sono solo un riflesso di questa convinzione di
separazione. Quando "il tuo occhio è singolo,
tutto il tuo corpo sarà pieno di luce" - come scritto nella Bibbia - in
altre parole quando questo vedere globale viene riconosciuto, tutto
quello che sembra essere separato e frutto di azioni conflittuali è visto come una unica azione del Divino. È questo Uno
che tenta di riconoscere se stesso attraverso la sua manifestazione e
quando manca di vedere di essere Uno pensa di essere una parte tra i molti ed è conflitto con se stesso.
Questo
riconoscimento è lo stesso che è stato fatto da coloro attorno ai quali
tutte le religioni sono state create e poi deviate da chi ha cercato
di capire ciò che era stato condiviso, senza vederlo veramente in se
stesso. Al giorno d'oggi abbiamo la possibilità,
attraverso tutti i drammi e l'emegenza per il pianeta stesso e suoi
abitanti, di vedere finalmente di nuovo questo messaggio d'Amore e di Pace. È importante che tutti gli esseri umani vedano come le conseguenze ci stiano letteralmente uccidendo.
Non pensare che non sia sufficiente che tu lo veda perché un cambiamento si manifesti nel mondo. Se
sei arrivato fino a qui nel leggere, vuol dire che qualcosa in ciò
che è stato condiviso sta risuonando come giusto in te e tu stesso stai riconoscendo di essere quell'Uno che sta in realtà scrivendo proprio queste parole. Tu sei l'immobile Io, l'Eterna Consapevolezza che crea tutto, Tu sei questa Pace che cerchi di stabilire AL DI FUORI di te. Quando vedi questa Pace come ciò che sei, ogni azione sarà solo una manifestazione di essa, ne sarà un riflesso. Quando
si dimentica questo fai esperienza di sofferenza e di dolore nella tua vita e nel mondo stesso nel tentativo di trovare se stessi, Pace, in un mondo sempre mutevole.
Questo messaggio può essere capito da chiuque. Non è necessaria alcuna preparazione. È
sufficiente che si riconosca che ciò a cui ci si è attaccati è
una falsa immagine di sé che stava creando separazione. Quella che è la tua esperienza di questo e di ogni momento è che sei ciò che sta vedendo ogni cosa, incluse queste parole, il luogo in cui
il tuo corpo si trova e il gioco interiore della mente. Questo Io che vede tutti i cambiamenti è Pace. Questo Io è lo stesso di tutte le forme, infatti i corpo-mente cambiano, ma questo che li testimonia è sempre l'Io vuoto. Quindi siamo Uno, Io sono Te e Tu sei Me.
Vedere questo è Amore. Un Amore che non è un'emozione ma è la Pace che cerchiamo in noi stessi e nel mondo. Questo Amore ti sta chiedendo di riconoscere Se stesso anche attraverso quella forma
così che possiamo viverlo e celebrarlo in questo bel giardino che è la Terra.
Con Amore,
Shakti Caterina Maggi
lunedì 27 maggio 2013
domenica 26 maggio 2013
sabato 25 maggio 2013
martedì 7 maggio 2013
Aprirsi all'apertura
E'
del tutto normale che quando iniziamo ad aprirci al mondo ne sentiamo
il dolore e a gioia perché quelle sensazioni non accadono fuori da noi,
ma nel nostro stesso Essere.
Quando eravamo bambini tali sensazioni ci attraversavano in modo totale, senza interruzioni mentali. Eravamo UNO con il fiume che scorreva, con il profumo di ogni fiore. Ma eravamo anche UNO con la rabbia che attraversava la mamma o con la tristezza di papà. Non c'era nessuno schermo immaginario che permettesse a quella sensibilità infinita di ritrarsi. Se iniziavamo a piangere perché sentivamo quella tristezza o rabbia come una contrazione nel nostro stesso essere spesso ci veniva chiesto di smettere, così l'ordine era quello di NON esprimere quello che sorgeva in modo naturale attraverso il corpo. Ci veniva insegnato in quel momento che quella sensibilità era qualcosa di sbagliato e che quelle sensazioni appartenevano ad un qualcuno all'interno del corpo che le stava esprimendo. Il seme del me era stato piantato.
Quando questa idea, di essere qualcuno dentro il corpo, inizia a radicarsi ecco che si forma come una immaginaria barriera tra te e il mondo: non piu cosi sensibile ma sei anche disconnesso da quello che accade attorno a te. Non senti il dolore del tuo prossimo nel tuo corpo, ma neppure il suo amore.
Questa chiusura che ci è innaturale è la fonte della sofferenza nell'esperienza umana: da bambini non eravamo arrabbiati eravamo rabbia, non eravamo amorevoli eravamo amore. Le emozioni erano solo vissute e poi avevano la possibilità di dissolversi da dove erano venute. Non c'era alcuna storia mentale legata ad essa o alcuna idea che quello che veniva sentito avrebbe dovuto essere diverso. Ora che il senso del "me" di un immaginario centro che sente pensa ed agisce si è radicato invece esiste una mente psicologica che descrive le motivazioni le storie e i drammi di questo "me".
Quando cerchiamo questo punto immaginario nel corpo- mente non lo troviamo mai: quello che troviamo sono solo pensieri o sensazioni, e l'idea forse che tali pensieri o sensazioni appartengano ad un qualcuno chiamato "me". L'ego è dunque solo e sempre un pensiero, un concetto, non un qualcuno che davvero vive nel corpo. Questa è solo un'idea che si è radicata nell'infanzia e che viene continuamente rafforzata come reale.
Quella contrazione di paura che sembra darci un punto di rifermento dentro il corpo è la contrazione del "me" che si è stabilita nell'infanzia. Essa puo' iniziare a scardinarsi ad un certo punto, attraverso un evento improvviso oppure una serie di circostanze sia positive che negative: sperimenteremo allora una grandissima apertura che ci porterà a essere di nuovo improvvisamente aperti e sensibili.
Se non abbiamo sviluppato una comprensione chiara accanto a questa intuizione di non separazione, tale apertura potrebbe essere vissuta in modo "negativo" nel senso che sentiremo che siamo molto vulnerabili ma ancora confusi su come gestire tale vulnerabilità. Vorremmo tornare indietro a una situazione di chiusura ma non possiamo farlo perché la radica del "me" è stata scardinata ed essendo falsa non può costituire un punto di riferimento a cui tornare.
La stabilizzazione può avvenire solo se troviamo un punto di riferimento reale che è quel Silenzio che vive attravreso ogni forma e che già testimonia ogni pensiero o sensazione.
Non importa quanto sia orribile quello che stiamo vivendo: c'è sempre qualcosa che testimonia questo accadere e che non resta mai davvero coinvolto in nulla. Se è possibile che l'attenzione torni su questo Silenzio che osserva allora potremo essere sia sensibili al mondo - come accadeva nell'infanzia - senza venire trascinati nella sofferenza perché la nostra attenzione resterà sempre sulla pace che fa da sfondo a ogni cosa.
Quella pace è in realtà la nostra vera natura, il nostro vero Io: il corpo mente accade IN questa pace, in questa consapevolezza vuota. Il me immagina invece di essere dentro il corpo, quando invece dentro il corpo non esiste nessun essere soggetivo al suo centro se non come pensiero. Il corpo mente accade dunque nell'Io come tutti gi altri corpo-mente. Tutto il mondo accade in Te e non viceversa. Ecco perché quando torniamo alla nostra vera natura sentiamo ogni cosa, incluso il dolore altrui in modo più acuto: siamo di nuovo sensibili all'interezza del nostro Essere, alla veirtà che tutto è UNO.
Questa nuova stabilizzazione chiede un poco di pazienza perché si dovrà essere aperti a sentire e percepire quello che sembra un qualcosa di separato da noi come una sofferenza che accade nel nostro essere. Se è possibile restare aperti allora vedremo quella sofferenza che apparentemente è separata da noi dissolversi, in una comprensione d'amore.
In questo modo dunque mediteremo il mondo intero e a quel livello il senso di separazione nel mondo - che non è mai separato da noi - sparirà.
Quando eravamo bambini tali sensazioni ci attraversavano in modo totale, senza interruzioni mentali. Eravamo UNO con il fiume che scorreva, con il profumo di ogni fiore. Ma eravamo anche UNO con la rabbia che attraversava la mamma o con la tristezza di papà. Non c'era nessuno schermo immaginario che permettesse a quella sensibilità infinita di ritrarsi. Se iniziavamo a piangere perché sentivamo quella tristezza o rabbia come una contrazione nel nostro stesso essere spesso ci veniva chiesto di smettere, così l'ordine era quello di NON esprimere quello che sorgeva in modo naturale attraverso il corpo. Ci veniva insegnato in quel momento che quella sensibilità era qualcosa di sbagliato e che quelle sensazioni appartenevano ad un qualcuno all'interno del corpo che le stava esprimendo. Il seme del me era stato piantato.
Quando questa idea, di essere qualcuno dentro il corpo, inizia a radicarsi ecco che si forma come una immaginaria barriera tra te e il mondo: non piu cosi sensibile ma sei anche disconnesso da quello che accade attorno a te. Non senti il dolore del tuo prossimo nel tuo corpo, ma neppure il suo amore.
Questa chiusura che ci è innaturale è la fonte della sofferenza nell'esperienza umana: da bambini non eravamo arrabbiati eravamo rabbia, non eravamo amorevoli eravamo amore. Le emozioni erano solo vissute e poi avevano la possibilità di dissolversi da dove erano venute. Non c'era alcuna storia mentale legata ad essa o alcuna idea che quello che veniva sentito avrebbe dovuto essere diverso. Ora che il senso del "me" di un immaginario centro che sente pensa ed agisce si è radicato invece esiste una mente psicologica che descrive le motivazioni le storie e i drammi di questo "me".
Quando cerchiamo questo punto immaginario nel corpo- mente non lo troviamo mai: quello che troviamo sono solo pensieri o sensazioni, e l'idea forse che tali pensieri o sensazioni appartengano ad un qualcuno chiamato "me". L'ego è dunque solo e sempre un pensiero, un concetto, non un qualcuno che davvero vive nel corpo. Questa è solo un'idea che si è radicata nell'infanzia e che viene continuamente rafforzata come reale.
Quella contrazione di paura che sembra darci un punto di rifermento dentro il corpo è la contrazione del "me" che si è stabilita nell'infanzia. Essa puo' iniziare a scardinarsi ad un certo punto, attraverso un evento improvviso oppure una serie di circostanze sia positive che negative: sperimenteremo allora una grandissima apertura che ci porterà a essere di nuovo improvvisamente aperti e sensibili.
Se non abbiamo sviluppato una comprensione chiara accanto a questa intuizione di non separazione, tale apertura potrebbe essere vissuta in modo "negativo" nel senso che sentiremo che siamo molto vulnerabili ma ancora confusi su come gestire tale vulnerabilità. Vorremmo tornare indietro a una situazione di chiusura ma non possiamo farlo perché la radica del "me" è stata scardinata ed essendo falsa non può costituire un punto di riferimento a cui tornare.
La stabilizzazione può avvenire solo se troviamo un punto di riferimento reale che è quel Silenzio che vive attravreso ogni forma e che già testimonia ogni pensiero o sensazione.
Non importa quanto sia orribile quello che stiamo vivendo: c'è sempre qualcosa che testimonia questo accadere e che non resta mai davvero coinvolto in nulla. Se è possibile che l'attenzione torni su questo Silenzio che osserva allora potremo essere sia sensibili al mondo - come accadeva nell'infanzia - senza venire trascinati nella sofferenza perché la nostra attenzione resterà sempre sulla pace che fa da sfondo a ogni cosa.
Quella pace è in realtà la nostra vera natura, il nostro vero Io: il corpo mente accade IN questa pace, in questa consapevolezza vuota. Il me immagina invece di essere dentro il corpo, quando invece dentro il corpo non esiste nessun essere soggetivo al suo centro se non come pensiero. Il corpo mente accade dunque nell'Io come tutti gi altri corpo-mente. Tutto il mondo accade in Te e non viceversa. Ecco perché quando torniamo alla nostra vera natura sentiamo ogni cosa, incluso il dolore altrui in modo più acuto: siamo di nuovo sensibili all'interezza del nostro Essere, alla veirtà che tutto è UNO.
Questa nuova stabilizzazione chiede un poco di pazienza perché si dovrà essere aperti a sentire e percepire quello che sembra un qualcosa di separato da noi come una sofferenza che accade nel nostro essere. Se è possibile restare aperti allora vedremo quella sofferenza che apparentemente è separata da noi dissolversi, in una comprensione d'amore.
In questo modo dunque mediteremo il mondo intero e a quel livello il senso di separazione nel mondo - che non è mai separato da noi - sparirà.
Shakti Caterina Maggi
giovedì 18 aprile 2013
ReLOVEution
In un mondo che sta gridando aiuto per la
sofferenza presente a tutti i livelli della società, oggi avere una vita
spirituale significa anche avere un impegno politico.
Il fatto che, come immaginari individui separati, non possiamo fare nulla, non significa che non ci sia alcuna responsabilità rispetto a quello che vediamo nel mondo. La vera rivoluzione è interiore. Ciò che osserviamo come orrore, abuso, manipolazione e paura è il riflesso di una ignoranza ancora presente nella Coscienza.
Se l'Io che vive attraverso queste forme si risveglia a questo fatto - che non esiste separazione - la saggezza di questo riconoscimento diventa automaticamente compassione per quello che appare sullo schermo della Vita. Se vedo che ogni forma non è separata da me, da questo riconoscimento non può che nascere in modo spontaneo il desiderio perché quella sofferenza e ignoranza finiscano. Tutto quello che siamo chiamati a fare per manifestare un mondo nuovo è che siamo disposti a sacrificare la nostra paura, che la attraversiamo, e torniamo a vivere dalla gioia del nostro vero Essere.
Non importa che ci consideriamo ricercatori spirituali o meno: risveglio è risvegliarsi ALLA manifestazione e non escluderla più immaginando che sia separata da noi. In questo risveglio tutto è trasformato, non come riflesso di una azione contro qualcosa o qualcuno, ma come riconoscimento che chi abusa e chi è abusato, chi uccide ed è ucciso siamo noi. RisvegliarSi è l'unica vera rivoluzione possibile.
Se è possibile ascoltare quel grido di dolore che è lanciato in ognuno di noi, senza tentare di sopirlo o aggiustarlo, ma solo abbracciare quel dolore, ascoltandolo allora è possibile che una nuova manifestazione di dispieghi, un mondo nuovo che rifletta quella comprensione d'amore.
Il fatto che, come immaginari individui separati, non possiamo fare nulla, non significa che non ci sia alcuna responsabilità rispetto a quello che vediamo nel mondo. La vera rivoluzione è interiore. Ciò che osserviamo come orrore, abuso, manipolazione e paura è il riflesso di una ignoranza ancora presente nella Coscienza.
Se l'Io che vive attraverso queste forme si risveglia a questo fatto - che non esiste separazione - la saggezza di questo riconoscimento diventa automaticamente compassione per quello che appare sullo schermo della Vita. Se vedo che ogni forma non è separata da me, da questo riconoscimento non può che nascere in modo spontaneo il desiderio perché quella sofferenza e ignoranza finiscano. Tutto quello che siamo chiamati a fare per manifestare un mondo nuovo è che siamo disposti a sacrificare la nostra paura, che la attraversiamo, e torniamo a vivere dalla gioia del nostro vero Essere.
Non importa che ci consideriamo ricercatori spirituali o meno: risveglio è risvegliarsi ALLA manifestazione e non escluderla più immaginando che sia separata da noi. In questo risveglio tutto è trasformato, non come riflesso di una azione contro qualcosa o qualcuno, ma come riconoscimento che chi abusa e chi è abusato, chi uccide ed è ucciso siamo noi. RisvegliarSi è l'unica vera rivoluzione possibile.
Se è possibile ascoltare quel grido di dolore che è lanciato in ognuno di noi, senza tentare di sopirlo o aggiustarlo, ma solo abbracciare quel dolore, ascoltandolo allora è possibile che una nuova manifestazione di dispieghi, un mondo nuovo che rifletta quella comprensione d'amore.