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lunedì 26 marzo 2012

Puro pensiero

Tutti i pensieri che abbiamo sono automatici secondo te? Causati da un qualcosa, dipendenti cioé dall'esperienza, dalla memoria? Quello che mi chiedo è avulso dal concetto di io è possibile una libertà di pensiero ? Un pensiero cioé libero da motivazioni, la capacità di creare del nuovo senza fare riferimento al vecchio.
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Sii chiaro su un punto: non esiste un pensiero personale. Neanche uno, neanche quelli che apparentemente appartengono alla tua storia, alla storia di quel corpo-mente che chiami "te stesso". La mente dunque non è personale, ecco perché il Buddha la chiamava con la M maiuscola, perchè è la Mente Divina, che è "l'anticipatrice di ogni cosa"... in effetti potresti dire che tutta la manifestazione è l'espressione della Mente di Dio.

Il pensiero è di per sè un'azione, ovvero ha un inizio, una durata e una fine. Questa azione appare ed è registrata dalla Coscienza nell'istante in cui fa la sua comparsa, senza la benché minima nozione di come quel pensiero sia nato o dove porterà. Pensare è una attività dell'Essere stesso, non è frutto di un agire o di un autore. Sebbene possa non sembrare così è facile averne la prova: non sei tu che decidi quali pensieri avere prima che essi appaiano. Persino se tu decidessi di pensare qualcosa, quel pensiero sarebbe all'inizio apparso dal nulla. I pensieri appaiono da soli, non scegli che pensieri avere prima che essi facciano la loro comparsa. Se tu potessi sceglierli sceglieresti solo pensieri felici, mentre alcuni tormentano la mente come dei fantasmi che continuano a tornare come incubi. L'essere ricorrente di quei pensieri è dovuto al fatto che hanno al loro centro il senso del me, l'ego, sono pensieri che riguardano un personaggio immaginario chamato te stesso. Non sono pensieri puri, al centro di quei pensieri "psicologici" c'è il "me".

Anche l'ego è solo un pensiero impersonale. L'idea di essere il corpo o l'autore delle azioni dei pensieri e delle emozioni che passano è anch'essa solo una idea che appare nella Coscienza e con cui la Coscienza stessa si identifica. Quindi anche quando appare un pensiero che dice "io sono l'autore di quella sensazione o del pensiero che è appena apparso", ANCHE quel pensiero egoico è del tutto impersonale. Questo è un punto molto importante da cogliere: pensa quanto tempo passiamo a cercare di eliminare l'ego come se fosse qualcosa di nostro è invece è solo un pensiero con cui la Coscienza si è identificata!

Quel concetto porta con sè una sensazione di contrazione che se sentita nella sua totolità si brucia e non lascia niente al suo posto, solo uno spazio libero vuoto e consapevole, lo stesso che era presente alla sensazione di separazione, al concetto di ego. L'ego che si instaura nel corpo attraverso la ripetizione fin dall'infanzia genera nel suo ripertersi come una traccia energetica con cui la Consapevolezza si identifica. Il suo interrompersi è possibile attraverso l'essere semplicemente presenti ad essa senza credere alle storie che la mente ti propone come se fossero tue.

Quando il pensiero è libero dal concetto di ego, quando appare puro nel momento, quello che hai non è più una mente psicologica, ma una mente che è dotata di Intelligenza Divina. E' una mente che è grado di comprendere le cose con estrema facilità perchè non è più ottenebrata dal concetto di separazione. Anche qualora il concetto di separazione tornasse, in quanto pensiero abituale, sarebbe visto in quanto tale, come pensiero.

Una mente realmente creativa è una mente libera dal concetto di separazione, perché in quel caso l'energia creativa non è derubata nella sua forza da il pensiero del "me" che sussegue i pensieri come se fosse un parassita. Magari "hai una idea" ma subito dopo il concetto che sia tua fa sì che dal senso di separazione nasca e dia origine a dubbi e paure. Ecco dunque che la forza creatice di quell'idea è subito smorzata e resa meno efficace.

L'ego è il parassita che deruba il pensiero puro della sua forza manifestatrice, è l'ossessione con se stessi che provoca questo calo energetico che chiamamo "me". Quando invece un pensiero sorge e non è catturato dal "me" la sua forza manifestatrice è sorprendente. Più riposi e risiedi nel tuo Essere in quanto Io vuoto e impersonale e più i pensieri appaiono, sono lasciati andare e dopo breve tempo di solito si manifestano. Lo "scarto" o gap tra il pensare e il manifestare è proporzionale al senso di identificazione ancora presente: letteralmnete a volte le cose accadono come per magia, e in effetti lo fanno! Appaiono dallo stesso posto da dove sono sorti quei pensieri.

Non tutti i pensieri come desideri si manifestano: è possibile che un pensiero appaia e in un secondo momento sia scartato perché non perfettamente in linea con le caratteristiche del corpo mente. Ecco che allora anche dopo una serie di manifestazioni che si avvicinano a quello che davvero vorremmo abbiamo una versione più corretta e sempre più perfetta di quello che desideriamo nella nostra vita.

I pensieri inconsci tanto quanto consci sono quelli che si manifestano come ciò che chiami la tua realtà: se pensi di essere una persona in gamba, ma sotto sotto hai dei dubbi o dei sensi di colpa anche questi appariranno sulla scena e faranno parte del dipinto divino di quel momento che è sempre in divenire.

La libertà di pensiero dunque esiste, ma non per il "me" che in se stesso è solo a sua volta un pensiero. La libertà di pensiero esiste in quanto pensiero libero e puro che nasce dal vuoto e il suo potere creativo e trasformativo è quello che ci dona un senso di magia... proprio come nel'infanzia. Una mente pura e innocente VEDE il mondo, non lo concettualizza, non lo "ragiona". Lo vive, lo è.

Qualunque sia la tua storia, la storia che la mente ti racconta in questo momento c'è qualcosa di consolante nel vedere che anche essa è parte della Mente Divina e del dispiegarsi di un Piano che va al di là della comprensione dell'individuo. Nell'abbandonarsi a questa realizzazione sorge una gioia senza motivo, in cui tutto è perfetto così com'è persino il soffrire la storia della mente... nel sentire quella sofferenza se è possibile non continuare a identificarsi in essa ma vedere che è legata solo ad una storia essa si dissolverà da sola. In altre parole attraverso la semplice presenza, ogni pensiero psicologico si autocombustiona.

Tutto quello che resta allora è il momento, e il gioirne.
Shakti

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