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lunedì 13 gennaio 2014

Un salto nel Vuoto

Dici spesso STAI CON LA SENSAZIONE.
Restare con essa, viverla, anzichè evitarla per quanto spiacevole essa
possa essere.


Stando nella sensazione non si rischia forse di identificarsi con essa ?
Identificarsi con essa significherebbe cadere dalla padella alla brace...


Ovverosia dall'identificazione col corpo all'identificazione con la sensazione, lo stato d'animo... 
Oggi infatti ho letto un tuo saggio dove spieghi meglio questa arte: "Quindi la risposta è semplicemente restare al livello della sensazione che sta PRIMA del sorgere di quelle storie mentali che provengono dalla sensazione stessa".


Quel livello che sta prima della sensazione  è la Coscienza (sensazione di essere, io sono), giusto ?
Mi aspetto (non so) che quel livello stia anche prima della mente che partorisce quelle storie mentali.
Dunque, ne la mente ne il corpo (sede delle sensazioni) possono condurmi ad Esso.

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Se andiamo nella storia mentale riguardo qualcosa essa inizia con una
sensazione, la sensazione e’ la radice. Se vediamo la storia iniziare e
restiamo focalizzati sulla sensazione che la precede, allora le cose
iniziano a dispiegarsi in un modo che quella sensazione torna a cio’ che
l’ha preceduta, nulla!
Naturalmente la mente cercherà di saltare nel processo e fare lei il
lavoro, anche se il permettere alla sensazione di restare presente senza
fare nulla con essa e’ la risposta. Non fare nulla con essa significa anche
non volere che la sensazione vada via o si dispieghi in qualcos’altro che
la mente preferisca, quindi e’ una accettazione totale della sensazione
cosi’ come essa e’. Essa si dissolve e lil focus e’ sul vuoto che precede.
La parte difficile e’ che può accadere e lo fa, ma può anche non
accadere, in altre parole succede quando non c’e’ nessuno che sia presente
al suo agire.
Con Amore, 
Avasa

Fonte 


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