Pagine

mercoledì 12 settembre 2012

Vivere nella gioia e non nel terrore

Anni fa, quando lavoravo come giornalista in finanza il mondo cambiò per sempre. Guardavo immagini in diretta alla CNN lanciando aggiornamenti per l’agenzia per cui lavoravo e mi sembrava di guardare uno dei soliti film d’azione, solo che non era un film… O forse lo era ma all’epoca non lo capivo in quel senso!
Seguivo Wall Street e la mia agenzia è stata una delle prime a dare la notizia che gli Stati Uniti erano stati attaccati nel loro territorio, che il WTC stava esplodendo, squagliadosi come un panetto di burro su se stesso mentre uomini e donne disperati si lanciavano nel vuoto per sfuggire ad una morte nelle fiamme. Il Pentagono era bucato da quello che sembrava il foro di un missile, anche se rapidamente ci dissero che un aereo di cui non c’erano resti lo aveva colpito nonostante l’erba del prato fosse intatta davanti all’edificio senza segni di alcun velivolo schiantato. Il mondo cambiò e io con lui, perdendo fiducia nel fatto che stavo facendo informazione… era DIS-informazione.
Lo capii col tempo, all’inizio ero solo stordita, e incredula che proprio il giornale per cui lavoravo (che era presieduto dal neo-sindaco di NY) non voleva pubblicare la notizia che i mostri della finanza Goldman Sachs e Lehman Brothers mostravano – dati alla mano – che qualcuno SAPEVA quello che stava per accadere, settimane in anticipo sull’evento. Avevano scambiato miliardi di dollari con la scommessa che le azioni delle compagnie aree coinvolte nell’11 settembre sarebbe crollate. Ma di voler indagare nessun interesse, si doveva scrivere che gli Stati canaglia del Medio Oriente volevano distruggere il mondo occidentale, che era meglio scambiare libertà con sicurezza, e con qualche piccola guerra chirurgica avremmo messo a posto Iraq e magari Siria. Ci sarebbero stati pochissimo in Iraq, gli americani, al massimo due settimane… cosa da fare visto che lì c’erano armi di distruzioni di massa! Io sentivo che non sarebbe stato affatto così e che da qualche parte se fino a quel momento pensavo che la società a cui appartenevo avesse creato il migliore dei mondi possibili adesso intuivo che forse i “cattivi” eravamo noi e che tacendo e acconsentendo come pecore senza fare domande reggevamo il gioco a chi si arricchiva occupando pozzi di petrolio altrui e creando nuove armi che avrebbero ucciso e avvelenato persino i soldati stessi che le usavano massacrando popolazioni ignare e innocenti. Il mondo è cambiato e io con lui: o almeno il segno di un cambiamento sembra arrivare.
 
Oggi so che la guerra al terrore crea solo altro terrore e paura. Le guerre non sono fatte per essere vinte ma solo per mantenere il predimonio di chi guadagna dall'armamento bellico e dal mantenimento del sistema dominante. Le guerre non sono fatte per combattere la giustizia o mantenere la pace: l'atto stesso di uccidere un'altro essere umano o invadere o distruggere la sua casa non è un atto che può portar
e pace.

La guerra non è un atto inevitabile, non è l'unica alternativa: in un mondo globale l'uomo è chiamato a rispondere del dolore dell'altro come il suo, del lutto del suo fratello come se fosse il proprio, della sua fame e della sua povertà. Perchè l'altro siamo noi. Siamo un'Unica Coscienza, che vive attraverso tutti i corpi, inclusi quelli di coloro che sembrano volerti fare del male, o che hanno un colore di pelle che ti fa paura, o che minacciano di distruggere il tuo benessere o la tua salute.

Questa è la realizzazione che annienta il vecchio paradigma dell'occhio per l'occhio e dente per dente e apre invece una dimensione diversa, l'unica capace di trasformare davvero la paura. E' la dimensione dell'Amore.

Fino a che non capiamo questo saremo dominati dalla paura e dal terrore e obbediremo alle loro leggi al punto che ci sembrerà impossibile vivere in un altro modo che non sia quello di proteggerci e difenderci o attaccare per poter avere di più. Gli occhi della paura non vedono che il dolore che spinge qualcuno a fare del male è lo stesso che brucia nel tuo cuore. Gli occhi della paura ignorano che le lacrime di una madre il cui figlio è morto in guerra sono le stesse non importa che bandiera fosse cucita sulla sua divisa. Gli occhi della paura non sanno che Dio è sempre dalla tua parte anche quando si chiama Allah o Krisna. Gli occhi della paura puntano il dito contro le vergogne del mondo perchè c'è troppo pudore a mostrare le proprie fragilità e contraddizioni. Gli occhi della paura vogliono avere ragione, vogliono spiegarti come stanno le cose e non sanno ascoltare che il proprio desiderio di verità è lo stesso che anima chi sembra non essere d'accordo con te.

Gli occhi dell'amore si aprono all'ingiustizia vedendo che è solo un riflesso della propria incapacità di vivere ciò che sappiamo essere vero di noi , dell'incapacità onorare il nostro cuore. Gli occhi dell'amore non chiedono pace a chi fa la guerra, ma la offrono in ogni istante senza imporre i propri modi. Gli occhi dell'amore non vedono separazioni, non riconoscono confini, non chiedono quale sia il tuo credo o la tua moneta o la tua legge, per poterti amare.

Fino a che saremo dominati dalla paura e non seguiremo quelle leggi dell'Amore che sono scritte nei nostri cuori non fioriremo nella gioia. La gioia è il nostro diritto di nascita e lo è per ogni essere vivente su questo pianeta, ogni vecchio, uomo, bambino, ogni animale o pianta, o cristallo o roccia.

Apri il tuo cuore e se non sai come vivere dall'Amore, chiedi che ti venga mostrato. Accadrà istantaneamente. Senti il cuore che aprendo si spezza, il dolore che si scioglie in lacrima. Chiedi di imparare ad amare, e il tuo Sè profondo ti mostrerà come. Lo sta già facendo in realtà, da sempre.

Un abbraccio a tutti voi,
Shakti Caterina Maggi

25 commenti:

  1. Questa dell'amore è altra cosa che non riesco ancora a comprendere.

    Se immaginiamo di essere dei giornalisti che vivono su un pianeta dove gli esseri per alimentarsi usano la stessa tecnologia delle piante e poi disponessimo di navi spaziali per arrivare sulla terra, vedremmo che esseri viventi per vivere sono costretti a mangiare altri esseri viventi.
    Ne rimarremo disgustati, un po come se andiamo in quelle tribu primitive in cui mangiano altri esseri umani.
    Al nostro ritorno descriveremmo articoli scientifici dal tono macabro e non certo parleremmo di amore, che regge la vita sul pianeta terra, ma tutt'altro.

    Dov'è è l'amore... nel macabro gioco del vita mangia vita ?

    Come faccio io a spiegare ad un suino o un girasole che sto per mangiare .....o ad una gazzella che deve essere sbranata dal leone........che tutto questo è conseguenza dell'amore ?
    In fondo i ricchi affaristi che generano le guerre per diventare più ricchi, stanno soddisfando bisogni egoici dello stesso tipo del leone che sbrana la gazzella o dell'umano che mangia altri esseri senzienti
    ....ovvero costruiscono il loro piacere sulla sofferenza di qualcun altro.

    C'è qualcuno che sa spiegarmi, perche in tutte le discipline spirituali, si parla sempre di questo amore che regge l'universo, quando nei fatti pare sia l'esatto contrario?

    RispondiElimina
  2. Non vedi l'amore esprimersi nel modno percé in questo sogno che chiamiamo vita per ora c'è predominop dalla paura e dell'ignoranza. nella misura in cui non sai chi sei contribuisci a tale scenario. nella misura in cui vedi ch el'altro è te, che una unica Coscienza vive ogni cosa allora in quella misura la sofferenza sparisce nella tua vita. Amore non è una sensazione, ma il riconoscere che io e te siamo un unico Essere che vve attraverso queste forme. "Ama il tuo prossimo come te stesso" diceva Gesù e questo è quello che intendeva, ovvero "come te stesso". Un caro saluto

    RispondiElimina
  3. Cara Schakti
    pero se qui non diamo delle definizioni chiare ed esatte di cosa significa la parola :
    -IO
    -COSCIENZA
    -ESISTERE
    -PASSATO PRESENTE E FUTURO
    -AMORE e PAURA

    si rischia che tutto il tuo magnifico lavoro, nel tentare di portare luce e conoscenza, vada sprecato per tanti ....a cui questi ragionamenti potrebbero risultare delle forzature, o chissà cosa.

    Sembrerà strano, ma benche tutti parlano di coscienza, alla fine pare che nessuno sappia dire cosa è.

    Ora..si puo avere coscienza di qualcosa, senza che contemporaneamente non si senta uno stato emotivo/sensitivo ?

    Per spieagarmi meglio, immaginiamo di stare con gli occhi chiusi e che qualcosa ci tocchi, affinchè prediamo coscienza di essere stati toccati, cos'altro deve accadere ?

    Se sei d’accordo con me, la coscienza la possiamo definire uno stato emotivo e sensitivo, nel caso non sei d’accordo, allora ti ringrazio se mi spieghi cosa intendi con questo termine, al fine di riuscire a capire bene il senso dei tuoi meravigliosi testi.

    RispondiElimina
  4. ciao francesco

    Conscienza è ciò che sei, quell'Io che testimonia ogni sensazione o pensiero o azione. Quindi NON è una sensazione. Una sensazione non potrebbe sapere che una sensazione è presente, quindi ciò che sei NON è una sensazione. Ciò non toglie che tutto quello che accade, incluse le sensazioni sono una ESPRESSIONE della Coscienza.

    Amore è il riconoscimento che non esiste alcuna separazione tra le forme ma sono appunto vissute dallo stesso Io, la stessa Coscienza.

    Il momento presente è l'unica cosa che esiste, mentre pasato e futuro sono pensieri che accadono nel momento presente. Il momento presente coincide con Coscienza in realtà in quanto espressione di Io e anche Amore coincide con Coscienza come assenza di separazione.

    Al di là di questo credo che tu sia molto identificato con le sensaizoni e quindi ti è impossinile immaginare di non essere una sensaizone. La sensazione più sottile è il senso di esistere, IO SONO. Ma ciò che sei è ciò che testimonia anche il senso di esistere, ovvero Io.

    Tutto questo ti resterà molto concettuale fino a che ci sarà attaccamento alle sensazioni.

    Non dare per scontato che altri non capiscano in effetti non è affatto cosi, riporta a te il punto: il non capire accade a te.

    E tu come Io sei ciò che testimonia quel non capire. Quell'Io è Coscienza, non ha definizione di per sè ma è ciò che deifnisce e che testimonia ogni cosa, ogni colore, forma, ogni suono, profumo e cosi via.

    Puoi avere coscienza di te in quanto Coscienza senza che ci sia alcun oggetto (sensazione o altro) e quella appercezione è Illuminazione, ovvero è la Coscienza che diventa cosciente di sè.


    un caro saluto

    RispondiElimina
  5. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  6. Vedi Shakti,
    io non riesco a comprendere quello di cui parli, nonostante seriamenti mi sforzi.

    Pero credo che neanche tu capisci quello di cui parlo ed in questo modo rischiamo di parlare a vuoto.
    Ti sarò molto grato se leggi con attenzione quello che segue... e nel caso non è chiaro o non sei d’accordo in qualche punto, cerchiamo prima di chiarirlo bene, di modo che alla fine riusciamo a capirci .....e risulti utile anche a me e quelli come me....il tuo lavoro di divulgazione.

    Quando mi scrivi :
    "puoi avere coscienza di te in quanto coscienza senza che ci sia alcun oggetto (SENSAZIONE O ALTRO)"
    sospetto che non hai ancora afferrato chiaramente il concetto di cui parlo, inerente la questione... stati emotivi/sensitivi

    Ad essi qualsiasi cosa è subordinata e addirittura superflua.
    Quindi non si puo mettere sullo stesso piano una SENSAZIONE...... con una pietra, un fiore, un colore, un evento...o ALTRO.

    Se io ad esempio ho un piacere estasiaco se qualcuno mi taglia una mano, io sarò molto grato a chi me la taglia.
    Che la mano (la sua forma, il suo colore, ecc) o il taglio della mano....esiste veramente oppure è illusione, non fa nessuna differenza, perche l'unica cosa che conta.... sono gli stati emotivi/sensitivi estasiaci che provo, quando qualcuno me la taglia.
    Quindi anche l'esistenza (reale o illusoria) della mano e del suo taglio è addirittura superflua... e vale zero.

    Quale è il motivo per cui tutti gli spiritualisti cercano l'illuminazione ?
    Perche la associano a stati emotivi/sensitivi migliori di quelli in cui versano adesso..... altrimenti cercherebbero il suo contrario.
    Quindi la stessa illuminazione (o la coscienza che prende coscienza di se stessa).... è qualcosa di subordinato e superfluo agli stati emotivi/sensitivi.

    Quello che davvero io sto cercando.... è il non sentire per nessun altro attimo ..da qui all'eternità....stati emotivi/sensitivi negativi e magari sentire stati emotivi/sensitivi positivi. Qualsiasi altra cosa al cospetto, vale zero.
    E' stessa cosa vale per tutti.
    Il fatto di realizzare che il mio vero essere .... sia o non sia ...il testimone..... è comunque anch'esso qualcosa di subordinato....e nel caso ciò... porti una maggiore sofferenza, ne io e ne nessun altro.... vorrebbe realizzarlo.

    Ora vorrei che questo concetto fosse ben chiaro, oppure cerco di spiegarlo ancora meglio.
    Altrimenti non possiamo capirci

    Io non sono affatto attaccato (non volutamente) ad i miei stati emotivi e sensitivi....anzi è proprio la cosa di cui cerco di liberarmi ...ormai da tanto tempo....il problema è che non c'è possibilità di farlo.
    Parlo ovviamente di quelli negativi, ma rinuncio ben volentieri anche a quelli positivi, nel caso in cui è vera la mia intima convinzione ....per cui i primi siano conseguenza dei secondi.

    Riguardo il concetto del testimone, ancora non riesco ad afferrarne il senso.
    Comprendo bene i tuoi sforzi a cercare di spiegarmelo e te ne ringrazio sinceramente....ma non voglio abusare della tua pazienza per ulteriori spiegazioni ancora più chiare...chissa forse in futuro magari a corredo con qualche esempio (tipo quelli che faccio io per spiegarmi bene), potrò riuscire a capirne il senso e risulteranno utili anche a me...i tuoi magnifici post.

    RispondiElimina
  7. ciao Francesco ti rispondo più tardi! Non servono esempi, anzi ti attacchi ancora più a pensieri che non c'entrano nulla e sono a questo punto dannosi alla tua comprensione... svuotati non riempirti di altri concetti. Ho capito quello che spieghi non serve che insisti, più tardi ti rispondo. a dopo

    RispondiElimina
  8. Grazie molto Shakti
    ..ma nel frattempo affinche non ci siano altri equivoci.....vorrei ulteriormente chiarire questo concetto, perche non è un concetto qualsiasi, ma il re di tutti i concetti...e secondo me non è possibile parlare di questioni spirituali (o di altro tipo) senza averlo ben chiaro.

    Quello che facciamo in tutta la nostra vita se ci pensiamo bene....è sentire stati emotivi/sensitivi....tutto il resto è subordinato ad essi...e potrebbe anche non esistere...non cambierebbe nulla.
    Quindi di tutti gli altri concetti non ce ne importa nulla, ma di questo...si.

    Ora...una sensazione, una emozione, uno stato d'animo, ecc....sono tutte parole che identificano la stessa cosa.
    La cosa errata è che ....vengono usate tante parole diverse per identificare la stessa cosa.

    Quando io parlo dei colori dell'arcobaleno, faccio riferimento a colori diversi (in lunghezza d'onda) aventi intensità diversa (differenza in frequenza)....ma parlo sempre di colori .....e non di colore ed un treno.
    Mentre molta gente quando si riferisce ad una sensazione, identifica cose completamente diverse.... da quando invece... si riferisce ad una emozione...o uno stato d'animo...ecc.

    Ad esempio...la parola dolore e la parola sofferenza, possono anche identificare la stessa cosa.
    In questo caso, dire senti il dolore, ma non senti la sofferenza, equivale a dire vedi un colore verde, ma non vedi un colore verde.

    La stessa parola amore...nel significato comune, identifica uno stato emotivo/sensitivo, ma tu ad esempio intendi in concetto di unione.
    Questo è qualcosa di simile ad un ingegnere.. che parlando degli ingranaggi contigui di una macchina, dicesse :
    anziché gli ingranaggi sono collegati.....gli ingranaggi si amano.
    Ma qualcuno che ascolta....come potra mai capire chiaramente quello di cui tratta, pensando a due ingranaggi che si amano ?

    Per queste ragioni insisto nel cercare di chiarire bene questo concetto...perche è più facile la comunicazione e comprensione.

    RispondiElimina
  9. la risposta al tuo ultimo commento è troppo lunga per essere postata qui quindi pubblico in un post. più tardi rispondo all'altro commento.
    un caro saluto

    RispondiElimina
  10. "Sospetto che non hai ancora afferrato chiaramente il concetto di cui parlo, inerente la questione... stati emotivi/sensitivi.
    Ad essi qualsiasi cosa è subordinata e addirittura superflua.
    Quindi non si puo mettere sullo stesso piano una SENSAZIONE...... con una pietra, un fiore, un colore, un evento...o ALTRO".

    NO, NON è AFFATTO COSì. LE COSE NON SONO SUBORDINATE A SENSAZIONI O EMOZIONI. SENSAZIONI E EMOZIONI SONO DI FATTO OGGETTI SOTTILI DI CUI SEI CONSAPEVOLE. TU SEI LA CONSAPEVOLEZZA O COSCIENZA CHE è COSCIENTE DI QUESTI OGGETTI SOTTILI. ECCO PERCHE' NON CAPISCI QUELLO CHE SCRIVO, PERCHE' C'è UN RIFIUTO (MAGARI INCONSCIO) DI LASCIARE ANDARE LE SENSAZIONE E VEDERE CHE TU SEI CIò CHE SA CHE LE SENSAIZONI SONO PRESENTI. SE NON FOSSE COSI' NON POTRESTI VEDERE CHE ESSE INIZIANO, DURANO E FINISCONO, MENTRE TU SEI CIO' CHE NON FINISCE MAI, SEI PERMANENZA.


    "Se io ad esempio ho un piacere estasiaco se qualcuno mi taglia una mano, io sarò molto grato a chi me la taglia".

    DOLORE O PIACERE NON HANNO NULLA A CHE VEDERE CON IL RISVEGLIO, ESSE SONO SENSAZIONI CHE APPARTENGONO AL CORPO CHE LE REGISTRA E RIPORTA QUESTE INFORMAIZONI ALLA CONSAPEVOLEZZA. COME MAI FAI SEMPRE ESEMPI SADICI?


    "Che la mano (la sua forma, il suo colore, ecc) o il taglio della mano....esiste veramente oppure è illusione, non fa nessuna differenza, perche l'unica cosa che conta.... sono gli stati emotivi/sensitivi estasiaci che provo, quando qualcuno me la taglia".

    NO, L'UNICA COSA CHE CONTA E' CHE C'è UN IO CHE LI TESTIMONIA. SE NON CI FOSSE NON SENTIRESTI NEPPURE LE SENSAIOZNI, INCLUSA QUELLA PIU' SOTTILE CHE è IL SENSO DI ESISTERE, IO SONO.

    RispondiElimina
  11. "Quindi anche l'esistenza (reale o illusoria) della mano e del suo taglio è addirittura superflua... e vale zero".

    QUELLO CHE VA E VIENE COME LE SENSAZIONI, O GLI OGGETTI PIù GROSSOLANI SONO SUPERFLUI RISPETTO A QUESTA CONSAPEVOLEZZA CHE TESTIMONIA TALI OGGETTI. SE ESSA NON CI FOSSE ESSI NON ESISTEREBBERO NEPPURE, QUINDI LA CONSAPVOLEZZA E' LA COA PIU' IMPORTANTE.


    "Quale è il motivo per cui tutti gli spiritualisti cercano l'illuminazione ?"

    QUESTA è UNA DOMANDA A CUI TI RISPONDO A PARTE. IL TERMINE SPIRITUALISTI E' CMQ SCORRETTO SI RIFERSCI A CHI FA SEDUTE SPIRITICHE :-)

    "Perche la associano a stati emotivi/sensitivi migliori di quelli in cui versano adesso..... altrimenti cercherebbero il suo contrario".

    ASSOCIARE L'ESTASI AL RISVEGLIO E' UN ERRORE DI CHI NON COMPRENDE LA VERA NATURA DEL RISVEGLIO. LA GIOIA E' SOLO UNA CONSEGUENZA DEL RSVEGLIO E NON QUELLO CHE SI CERCA DI OTTENERE. SE CERCHI DI OTTERENERE GIOIA PER SCAPPARE IL DOLORE STAI ANCORA CERCANDO E QUINDI L'ILLUMINAZIONE NON PUO' AVVENIRE.

    "Quindi la stessa illuminazione (o la coscienza che prende coscienza di se stessa).... è qualcosa di subordinato e superfluo agli stati emotivi/sensitivi".

    NO LA CONCLUSIONE E' DEL TUTTO SBAGLIATA DATO CHE LA PREMESSA E' SBAGLIATA. DATO CHE NON SAI COSA SIA ILLUMINAZIONE TI SUGGERISCO DI ABBANDONARE OGNI IDEE E DI ASCOLTARE SE QUELLO CHE VIENE SCRITTO QUI CORRISPONDE A QUELLO CHE E' VERO DI TE INVECE CHE FARE CONGETTURE. SE E' POSSIBILE PUOI OASSARE DAL RAGIONARE SU QUELLO CHE VIENE SCRITTO A FARNE ESPERIENZA DIRETTA, COSA MOLTO PIù INTERESSANTE. LA MARMELLATA DI FRAGOLA NON E' LA SUA RICETTA, TU VUOI LA RICETTA IO CERCO INVECE DI PORTARTI AD ASSAGGIARLA.

    RispondiElimina
  12. "Quello che davvero io sto cercando.... è il non sentire per nessun altro attimo ..da qui all'eternità....stati emotivi/sensitivi negativi e magari sentire stati emotivi/sensitivi positivi. Qualsiasi altra cosa al cospetto, vale zero".

    TU CERCHI UNA FUGA DAL DOLORE. INVECE SI TRATTA DI ABBRACCIARE IL DOLORE ATTRAVERSARLO RICORDANDO CHE LO SI STA SOLO TESTIMOANDO. ANCHE A QUETSO TI RISPONDO A PARTE NEL DETTAGLIO.

    "E' stessa cosa vale per tutti.
    Il fatto di realizzare che il mio vero essere .... sia o non sia ...il testimone..... è comunque anch'esso qualcosa di subordinato....e nel caso ciò... porti una maggiore sofferenza, ne io e ne nessun altro.... vorrebbe realizzarlo".

    IL TESTIMONE NON E' SUBORDINATO A NULLA! QUI TI PERDI DEL TUTTO. SE IO TI CHIEDO CHI E' CHE TESTIMONIA LE EMOZIONI O LE SENSAIZONE ATRAVRESO LA TUA FORMA LA RISPOSTA SARA' "IO". SE TI CHIEDO DI DECSRIVERE QUELL'IO VEDRAI CHE ESSO NON HA ALCUNA DESCRIZIONE, E INFATTI QUELLO E' IL TESTIMONE VUOTO.


    "Io non sono affatto attaccato (non volutamente) ad i miei stati emotivi e sensitivi....anzi è proprio la cosa di cui cerco di liberarmi ...ormai da tanto tempo....il problema è che non c'è possibilità di farlo".

    NO SEI MOLTO ATTACCATO, IN SENSO NEGATIVO. IL FATTO CHE TU VOGLIA SCAPPARE DALLA SOFFERENZA SIGNIFICA CHE TI SENTI ANCORA "DENTRO" DI ESSA E NON COGLI CHE LA STAI SOLO TESTIMONIANDO. E' OVVIO CHE E' UN ERRORE COMUNE E NON C'è NULLA DI MALE. NEL RISVEGLIO PRRMANE IL DOLROE FISICO MA NON C'è LA SOFFERENZA PSICOLOGICA. QUESTA E' LA DIFFERENZA.


    "Parlo ovviamente di quelli negativi, ma rinuncio ben volentieri anche a quelli positivi, nel caso in cui è vera la mia intima convinzione ....per cui i primi siano conseguenza dei secondi".

    RESTARE ATTACCATO A QUALUNQUE COSA PORTA SOFFERENZA. SE TI ATTACCHI AL PIACERE E FUGGI IL DOLORE STAI SOFFRENDO E CREI SCHEI DI SOFFERENZA. TI SPIEGO MEGLIO NEL POST CHE SCRIVERO'.


    "Riguardo il concetto del testimone, ancora non riesco ad afferrarne il senso".

    NON LO PENSARE. GUARDA: C'è QUALCOSA CHE ORA ATTRAVERSO I TUOI OCCH SA CHE CI SONO DELLE PAROLE SULLO SCHERMO. CIO' CHE SA CHE QUESTE PAROLE APPAIONO E' IL TESTIMONE.

    A DOPO

    RispondiElimina
  13. OKKEI ADESSO FACCIO DUE POST PER FINIRE DI RISPONDERE E DOPO MEDITA SU QUELLO CHE HO SCRITTO FINO A CHE NON SENTI CHE QUALCOSA SIA PIU CHIARO.
    NON HA SENSO RIFARE LA STESSA DOMANDA TI DAREI LA STESSA RISPOSTA.

    RispondiElimina
  14. Aspetta Shakti, perche se li fai per me, non ci capisco nulla di chiaro lo stesso.

    E' come se stiamo osservando una pietra che sta per cadere dall'alto...e io dico guarda adesso la pietra cade giù...mentre tu mi dici..noooo la pietra volteggia, poi la cuccia del cane entra in ascensore e da li che poi devi nevicarti.

    Ma questo non vuol dire affatto che tu sparli.. è possibile che sono io che non riesco a capire...ed è per questo che impegno quasi tutte le mie energie per cercare di comprendere il senso di quello di cui tratti.

    Per farti un esempio... senza disperderci troppo, cerchiamo di vedere al miscroscopio le cose di cui trattiamo.
    Tu scrivi
    NEL RISVEGLIO PERMANE IL DOLORE FISICO MA NON C'è LA SOFFERENZA PSICOLOGICA.
    QUESTA E' LA DIFFERENZA

    Ma cosa è il dolore ?
    E' uno stato d'animo negativo che dura un certo tempo X
    cosa è la sofferenza psicologica?
    E' uno stato d'animo negativo che dura un certo tempo X

    Ammettendo che io mi risveglio, che faccio ?
    Una la testimonio e l'altra no ?

    Come faccio a credere che se mi faccio una ferita, io sto solo testimoniando che mi sono fatto una ferita?
    E colui che sta morendo dal dolore, chi è?

    Quindi se scrivi altri post per me, io ti ringrazio davvero per la tua disponibilita e sei un vero angioletto, pero puoi risparmiare la fatica, perche ragionando in questo modo.. nonstante gli sforzi...io non ci capisco nulla lo stesso.

    RispondiElimina
  15. "Ma cosa è il dolore ?
    E' uno stato d'animo negativo che dura un certo tempo X
    cosa è la sofferenza psicologica?
    E' uno stato d'animo negativo che dura un certo tempo X"

    io parlavo di dolore fisico ovvero del corpo ( se cadi e ti fai male al ginocchio come è successo in questi giorni a me ad esempio :-) ). il dolore c'è èperchè il corpo lo trasmette attraverso il sistema nervoso. il dolore è osservato e sentito, ma non c'è una storia psicologica del dolore (ad esempio, non guarirò mai del non sarebbe dovuto accadere etc).

    quindi il dolore fisico (il male al ginocchio) resta nel risveglio, ma non c'è la storia psicologica del dolore, ovvero la sofferenza psicologica ( ad esempio la paura di non guaurire) ovvero c'è solo quello che è PRESENTE nel momento non la fantasia di quello che potrebbe essere con la sofferenza psicologica che questo comporta. Più chiaro adesso? Io avevo scriotto con chiarezza dolore fisico quindi leggi bene quello che scroivpoaltrimenti non mi avresti fatto la domanda che hai fattpo. il dolore fisico, NON emozionale. Chiaro?


    "Ammettendo che io mi risveglio, che faccio ?
    Una la testimonio e l'altra no ?"

    Se accade il risveglio testimonieresti sia il dolore FISICO che una eventuale sofferenza psicologica che potrebbe sorgere come abitudine temporaneamete. con il tempo se ne andrebbe via da sola perché vedresti che colui che è il soggetto di quelle storie immginarie della mente NON ESISTE.



    "Come faccio a credere che se mi faccio una ferita, io sto solo testimoniando che mi sono fatto una ferita?"

    nON LO DEVI CREDERE! GUarda da solo! Sei tu che testimoni una sensazione fisica oppure chi? se ti chiedo cho è che sa che c'è una ferita tu mi direti "io". se ti chiedo di descrivere io non lo puoi descrivere a meno che tu non cominci a parlarmi del copor- mente chiamato francesco... ma il corpo mente chiamato francesco è qualcosa che è testimoniato da io.

    "E colui che sta morendo dal dolore, chi è?"

    il corpo sente il dolore e lo trasmette come informazione a Io. non c'è qualcuno che muore di dolore, c'è il sentire dolore.

    "Quindi se scrivi altri post per me, io ti ringrazio davvero per la tua disponibilita e sei un vero angioletto, pero puoi risparmiare la fatica, perche ragionando in questo modo.. nonstante gli sforzi...io non ci capisco nulla lo stesso".

    io non scrivo soolo per te ma ci sono molte persone che capiscono bene quello che scrivo e che sono interessate a leggere.

    sarebbe meglio che tu leggessi con piu attenzione perchè mi fai domande con presupposti sbagliati come ad esempio di nuovo chiedermi del dolore emozionale quando ti ho spiegato che è dolore FISICO.

    rispondo al resto delle domande e poi solo dopo fai altre domande se vuoi, altrimenti perdiamo tempo. leggi con calma. un saluto caro

    RispondiElimina
  16. ps e se noonostante tutto non ci capisci niente, non ti sforzare assolutamente. Lascia che quel non capire e quella frustrazione siano presenti. Sei molto chiaro sul fattp che nn hai capito, il che implica che tu sei ciò che sa che quel non capire è presente. Tu sei già OLTRE la mente e la sua confusione vedi? altrimenti non potresti dire con certezza che non hai capito.
    se senti che la mente ti si annoda leggendo tutto questo beh... è normale, capita. Il tuo senso di identità vinee messo sulla graticola e non sempre questo è accettato di buon grado... non serve davvero che ti arrovelli anzi è inutile! resta presente a quella confusione. Non tutti hanno come caratteristica un intelletto chiaro, si vede che sei una persona molto emotiva e quindi le tue emozioni ti annebbiano e ti spaventano. Resta con quella confusione, lascia che sia lì. Si dirada da sola e sorge da essa una nuova chiarezza. A tra un po'.

    RispondiElimina
  17. E' qui che non riesco a capirti

    Tu scrivi :
    NON LO DEVI CREDERE! GUARDA DA SOLO!
    SEI TU CHE TESTIMONI UNA SENSAZIONE FISICA OPPURE CHI?
    SE TI CHIEDO.... CHI È CHE SA .....CHE C'È UNA FERITA.... TU MI DIRESTI "IO".
    SE TI CHIEDO DI DESCRIVERE IO.... NON LO PUOI DESCRIVERE A MENO CHE TU NON COMINCI A PARLARMI DEL CORPO- MENTE CHIAMATO FRANCESCO...

    Invece.. lo posso descrivere.
    Con il concetto di Io ....non ti parlo del corpo mente, ma ti parlo del sistema emotivo sensitivo, collegato al corpo-mente di Francesco.

    Se sto con gli occhi chiusi, e qualcuno mi da un pizzicotto, io so che qualcuno mi ha dato un pizzicotto, perche lo sento.
    Ma non è un testimoniare...è un sentire.
    L'atto del sapere ..è esso stesso uno stato emotivo/sensitivo.

    Se il mio sistema emotivo sensitivo, fosse collegato al tuo corpo (come tu stessa hai detto che in alcuni casi avviene) nel momento in cui viene dato un pizzicotto al tuo corpo, diro che IO ho ricevuto un pizzicotto.

    Quindi se tu mi chiedi chi è che sa che ha ricevuto un pizzicotto, risponderò IO
    ...e se mi chiedi di descrivere questo io...ti diro che è il sistema emotivo-sensitivo collegato al mio corpo-mente.

    Qundi se non mi fai qualche altro esempio chiarificatorio posso capire, altrimenti cosi non posso.

    RispondiElimina
  18. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  19. "Io" riceve l'informazione del sentire dal sistema nervoso che è parte del corpo mente. "Io" non è una sensazione, se lo fosse non sapresti che le sensazioni vanno e vengono. Il fatto che tu veda che sse vanno e vengono è perchè "Io" che non va e non viene ma è permanente le testimonia. Quella permanenza è la pace che vai cercando.
    Il sistema nervoso è parte del corpo e quindi è qualcosa di descrivibile mentre quello di cui parlo è l'"Io" che sa che ogni sensazione è presente. Dato che come ti ho detto più volte sei molto identificato conle tue sensazioni (ovvero pensi di essere le tue sensazioni) non cogli quello che dico e non lo farai fino a che questo attaccamento non cadrà.
    E va bene così... mica ti devo convincere! :-) Buona giornata

    RispondiElimina
  20. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  21. Cara Shakti, anzitutto ti ringrazio molto per la pazienza. Penso che quello che cerchiamo di chiarire è molto utile almeno per me... a centrare il punto della questione....e poi a comprendere anche tutti gli altri tuoi post..per questo sto insistendo...augurandomi di non farti arrabbiare, perche altrimenti mi fermo.

    Ora..l'io a cui mi riferisco non è la sensazione...ma è colui sente la sensazione e solo quando la sente... puo sapere ..che è presente.

    Tu scrivi:
    MENTRE QUELLO DI CUI PARLO È L'"IO" CHE SA CHE UNA SENSAZIONE È PRESENTE

    ma questo IO di cui parli...se non esistessero le senzazioni o la capacita di sentirle,
    cosa saprebbe?

    RispondiElimina
  22. ciao! sono felice di risponderti, figurati!

    Se non c'è informazione da essere registrata da Io allora Io è persino ignaro di esistere. Questo è qello che accade ad esmepio durante il sonno porfondo (che equilvale alla morte da un punto di vista percettivbo con la differenza che il corpo si risveglia).

    nel sonno profondo non sai neppure di esistere perché non c'è nulla da percepire.

    L'oggetto piu sottile percepibile è Io Sono, ma la tua vera natura è IO, senza alcuna qualità o descrizione. l'Io sono sorge in noi e daà luogo a tutta la manifestaizoe. Potresti dire che ogni cosa ercepibule è una espressione di questo Io sono, una sua variazione.

    Io senza "Io sono" non saprebbe nulla ma esiste cmq. Infatti tu sai di aver dormito anche se nel sonno porfondo non ne hai memoria. In pratica tu sei al di là dell'Esistenza stessa, dell'Io sono stesso. Sei Vuoto, Nulla. ma per conoscerti devi creare il Tutto.
    Il BUddha ha detto "Nirvana (che significa estinto) è Samsara (manifestaione illusoria) e samsara è Nirvana". Il Nulla è il Tutto manifesto e viceversa.
    Ma la radice porfonda di Io è Vuoto, ovvero cme dice anche il Buddha "Il tuo vero Sè è un non Sè".

    RispondiElimina
  23. grazie molto Shakti
    mi rendo conto che sono fortunato ad avere comunicazione con una persona come te...e che ha risposte per queste domande.

    Pero..non sono riusciuto a capire il senso di questa frase
    INFATTI TU SAI DI AVER DORMITO ANCHE SE NEL SONNO PROFONDO NON NE HAI MEMORIA.

    Essa equivale a dire:
    INFATTI TU SAI DI AVER DORMITO ANCHE SE NEL SONNO PROFONDO non sai neanche che esisti e tantomeno che stai dormendo?
    o cosa?

    RispondiElimina
  24. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  25. Allora da quello che sono riuscito a capire fin qui...e ricapitolando:

    1) esiste prima di ogni altra cosa l'IO.
    Esso è nulla... ed al di la della esistenza stessa. (Infatti il nulla per essere veramente il nulla, non puo essere niente).
    Esso cerca di conoscersi e crea l'IO SONO.
    Tale IO è all'origine comune di tutti noi.

    2) quando al'IO si aggiunge la senzazione più sottile, si genera l'IO SONO.

    3) Quando si è generato l'IO SONO si da la luogo a tutta la manifestazione, cioè tutti gli altri stati emotivi sensitivi che ci fanno percepire l'universo esterno (che potrebbe essere reale o illusorio...è sempre la stessa cosa)
    Quindi quello che percepiamo come universo esterno a mezzo di tutti i nostri stati emotivi/sensitivi, è una variazione di questo..IO SONO.
    E' tutto ciò ...avviene perche l'IO cerca di conoscere se stesso, ma senza l'ingrediente SENSAZIONE, l'IO rimarebbe IO è basta...e non potrebbe conoscersi.

    Ho capito bene?
    O ci sarebbe da modificare o aggiungere altro ?

    RispondiElimina