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lunedì 23 luglio 2012

Dio

Pubblico uno scambio di email interessante. 

"DOMANDA
ciao, innanzitutto grazie per la tua splendida condivisione, ti contatto per un confronto su un qualcosa che mi sta a cuore.....spesso si vede un conflitto che adesso ho identificato fra una visione Advaita e una visione Dvaita....Yoghi Bhajan parla di Dio nella creazione e Dio .....questa affermazione sembrerebbe unire le due visioni....spesso leggo scritto che ad esempio la creazione senza qualcuno che la percepisce non esisterebbe.... non riesco a sentirla sta cosa... io vedo il veicolo energetico "essere umano " come un ricevitore di un segnale emesso dalla Fonte, che indipendentemente se ricevuto o no viene emesso....Yogananda mette in guardia infatti su questo errore di interpretazione ora che ci penso...la creazione esisterebbe anche senza l'uomo...condivido il pensiero di un Dio che e' dentro di me, ma questo non esclude che lo sia anche fuori non vedo contrasti fra le due visioni.... forse anche l'incarnazione divina o massima espressione della Fonte nella Creazione ha dei limiti, che se veramente Tutto fosse al suo interno questi limiti non esisterebbero...e si tutto al nostro interno ma forse solo quello che possiamo contenere,in sostanza Dio e' uno stato della nostra coscienza.....
Io credo che e' si la Luce o Verita' proiettata dalla Fonte nell'uomo e in tutto l'universo,"alzate una pietra e li' mi troverete" per questo si dice che solo dentro di noi possiamo trovarlo e cosi' e' ,credo che noi possiamo percepirLo ,addirittura incarnarLo pero'....sono veramente curioso del tuo sentire al riguardo
.

RISPOSTA:
Quando ci chiediamo se esista Dio il problema è mal posto. Ciò che non esiste siamo noi! Tutto ciò che esiste è Divino ed esiste solo il Divino. Il corpo come forma, come veicolo della Consapevolezza è fatto della stessa sostanza e immagine di quella divina in quanto tutto è UNO, non esiste separazione. Persino il concetto di separazione esiste alll'interno di ciò che non è mai separato. Tutto quello di cui fai esperienza è esperito da qualcosa che ne è conscio e ne testimonia nascita e morte. Questo qualcosa, che in sè è una non-cosa, è il Sè. Quindi ciò che si può chiamare Dio è davvero e solo Io, non la personalità, ma il Vuoto Testimone.


DOMANDA:
Grazie ! Riesco ad integrare perfettamente questo che hai scritto in cio' che sento, credo sia un buon segno eheheheehehvista sotto questa angolazione che fondamentalmente e' cio che sento anch'io... si dice che lo yogi ad un certo punto uscirà dall'orgoglio e dal senso di colpa perche' prendera' coscienza che e' sempre stato Dio ad agire.....grazie ancora....

RISPOSTA
Esatto! La percezione che esista un io e un Dio è solo illusoria, in effetti quello è l'ego!

DOMANDA
l'identificazione con l'ego non ci permette di vedere questa unione... la differenza fondamentalmente possiamo riassumerla in una differenza di consapevolezza dell'ego e di conseguenza di Dio... a lungo mi sono chiesto cosa mi separava dall'avere una profonda percezione delle cose, in realta' mi sono reso conto che cercavo con lo strumento sbagliato... la mente razionale ... invece in quel testimone, quella pura presenza vuota, tutto arriva senza nessun processo "logico".

RISPOSTA
Esatto! in realtà ciò che sei e che cerchi è già presente. E' ciò che testimonia il processo di ricerca, inclusa la ricerca della purificazione dall'ego. Non esiste di fatto un momento in cui sarai libero dall'identificazione perchè non esiste un te che abbia una identificazione egoica! Questa comprensione fondamentale mette fine alla ricerca ma non può essere frutto di una conclusione logica o mentale. Essa deve provenire per essere autentica e non frutto di un ego spirituale da un vedere chiaro che non è mai esistito un qualcuno che aveva un ego o un qualcuno che doveva raggiungere il divino. Yoga che significa come sai "unione con dio" è dunque tutto quello che già esiste, in quanto non c'è mai un qualcuno che sia separato dal divino. L'illusione che questo sia il caso è la fonte della sofferenza e ogni azione che venga intrapresa dal presuspposto condurrà solo ad una illusione più profonda.

Ciò che sei sempre e da sempre è il Vuoto Testimone di ogni cosa, incluse queste parole. Là dove essere vengono percepite come suoni nella mente o come segni su uno schermo e poi trasformate in sensazione o altro pensiero è un luogo dove nulla viene mai detto. Là siamo già Uno, là non siamo mai separati e dunque non ci dicimao mai nulla così come la mano destra non si sente separata da piede o dalla gamba, così siamo solo un unico corpo le cui membra solo apparentemente agiscono in modo contrastrante le une dalle altre.

Dire che si è personalmente raggiunta la liberazione sarebbe come dire che la mano ha personalmente raggiunto l'unità con il resto del corpo, laddove invece essa era sempre e solo parte di un unico insieme. La tua forma non è disgiunta se non in modo apparente dalle altre o dal resto della manifestazione e ciò che la vive e la anima resta intoccato da tutte queste cose, inclusi gli anni che passano e i tentativi di ricerca. Esso resta sullo sfondo come e in quanto terreno di base da cui ogni cosa sorge e muore. Se tu non fossi cosciente del manifestarsi e dissolversi della manifestazione queste cose di fatto non esisterebbero e in questo senso ne sei il creatore. Esse si manifestano in accordo con il modo in cui conosci chi sei o ignori chi sei, apparendo come incubo o come sogno, a seconda della coscienza che hai di te.

Questa è una descrizione di un dato di fatto NON uno stato che devi raggiungere o che puoi raggiungere perchè quel te che immagini che debbia fare questo sforzo non esiste e esso stesso è parte e origine della sofferenza stessa che dà motore alla ricerca.

Tu sei GIA' Questo.

DOMANDA:
Sento in questo scritto una gioia di cui faccio esperienza....come un fiume che non sa' dove riversarsi quanto e' in piena... grazie ancora Shakti... ho sempre pensato che non c'e niente da fare ... Shiv, un maestro nel Kundalini yoga dice :se imparassimo a respirare, tutte le stampelle dello yoga inclusa la meditazione potremmo buttarle... il respiro ci accompagna sempre... scorgere quel confine fra il respirare e l'essere respirati....

RISPOSTA:
La tua gioia è tutta mia. un caro saluto,  


Shakti Caterina Maggi

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