Perché cerchi l'illuminazione e per chi? La mente rifiuta quello che appare e cerca nel prossimo momento redenzione e liberazione.
Chi ti offre qualunque metodo per vedere chi sei, per trovare pace, chi ti dice che devi camminare un cammino di mille miglia prima di cogliere che non c'è nessuno che sia mai stato imprigionato, è ancora p...erso egli stesso nell'illusione.
Prima di correre a meditare... prima di infilarti in qualunque tecnica, se c'è rifiuto, quella sarà una fuga. Non sarà vera meditazione. La mente basata sul concetto di ego trasforma tutto in un metodo, persino manipolando l'auto-indagine suggerita da Ramana. Chiedersi "chi sono io?" non è una tecnica da applicare per ottenere risultati nel futuro, ma una descrizione di quello che accade quando il risveglio accade. Cercare di fare questo è solo parte dell'ego spirituale che per sopravvivere a se stesso inizia persino a usare le parole dell'Advaita o di altre tradizioni come Ho-oponopono.
Dire "non c'è nessuno" e usarlo come scusante per le proprie reazioni egoiche assomiglia ad un bambino che tira una pietra in testa al suo compagno e poi fischietta facendo finta di nulla... Dire "mi dispiace ti amo" e non intenderlo nel tuo cuore è come mangiare un frutto troppo dolce e allappante, disgusta.
Quando DAVVERO nel silenzio del cuore vedi che non c'è nessuno, allora non c'è nessuno da perdonare, non c'è nessuno a cui chiedere scusa, nessuno persino da amare. O meglio c'è solo amare. Se non c'è un nemico, perché sei tu quel nemico con chi te la stai prendendo?
La mente spirituale torna e dice: ma tutto questo significa accettare passivamente ogni sopruso? Nemmeno. Significa che nella spontaneità del momento potresti rispondere ad una spinta con una spinta oppure con un sorriso, ma qualunque azione sarà presente sarà una RISPOSTA e non una reazione.
Distinguere le due cose è abbastanza facile: nel primo non hai una motivazione se non la sensazione di voler fare qualcosa perché è quello che sorge in quel momento, nel secondo caso ci sono giustificazioni, desiderio di vendetta, c'è nessun rancore che resta.
Il mondo ci sta riflettendo uno spettacolo di odio, violenza, sopruso in modo quotidiano. Siamo sull'orlo del collasso. E' la nostra chiamata, perché come razza umana siamo sull'orlo dell'autodistruzione. Quella chiamata è una occasione di vera meditazione, che è apertura al fatto che tutto quello che appare è noi stessi in manifestazione.
Nell'economia dell'Universo mondi nascono e muoiono, e nel bel giardino blu che scintilla nello spazio l'uomo è solo uno dei tanti animali della Terra. Però è un animale prezioso perché attraverso di esso il suo Creatore può essere conscio di sè. Ogni giorno bambini di ogni razza e religione vengono uccisi in nome di "verità". Sono figli della Terra, sono bambini miei, tuoi. Li uccidiamo in nomi di idee, di interessi, per paura. La Terra piange i suoi figli e si ribella.
Forse autodistruzione è il modo in cui la Coscienza cerca di porre rimedio a quello strano fenomeno che è l'uomo, l'unico animale che distrugge la sua stessa tana. Nessun topolino costruirebbe trappole per topi diceva Einstein. E non serve essere Einstein per capirlo. E' tempo di svegliarci a chi siamo, di affrontare il proprio dolore e rifiuto nel silenzio del cuore e vedere che siamo davvero una Unica Coscienza.
Se vuoi uccidere o fare del male a tuo fratello perchè non è in linea con la tua "verità" allora buttala via. Lui o lei contano di più di quel genere di verità. Lui o lei sono verità vivente, sono Coscienza incarnata.
Un saluto di pace a tutti voi,
con amore Shakti Caterina Maggi
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