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venerdì 3 febbraio 2012

Salute, il silenzio del corpo

Shakti ti ho fatto questa domanda perché studiando naturopatia ho dovuto leggere testi scientifici di varia natura e leggendo della medicina quantistica vedi bruce lipton... tutti gli scienziati, i neo endocrinologi e via dicendo mettono in risalto la forza della mente nel rapporto malattia benessere. Quindi avvolte una malattia sul piano fisico può essere preceduta da uno stato mentale negativo e quello stato negativo può far insorgere la malattia e peggiorarla... ora se non siamo co-creatori ma siamo attraversati dalla creazione, è un'illusione il credere che ci sia una volontà che decide autonomamente di autodistruggersi o di rigenerarsi?


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Ciao caro,

sii chiaro innanzitutto su un punto: se i pensieri non sono personali, a chi appartiene quello stato mentale negativo? E’ ovvio che se quella negatività o contrazioni sono presenti, esse non saranno di beneficio al corpo e il loro perdurare attraverso l’attaccamento e identificazione finirà per produrre anche una malattia nel corpo fisico. Ma neppure l’attaccamento a tali pensieri non è personale! A chi appartiene l’ego? 

Vedi la mente spirituale adora l’idea di essere in controllo di quello che accade, inclusa la possibilità di dissolvere malattie e disturbi attraverso un “lavoro su di sé”. In realtà l’identificazione a pensieri e sensazioni, che in sé è tutto ciò di cui l’ego è costituito, si basa tutto su quest’unico concetto di essere un qualcuno, solo un’idea, un pensiero che a loro volta non sono di nessuno! TU non hai un ego, ma il concetto di ego accade in TE, VUOTA CONSAPEVOLEZZA. 

E’ la Consapevolezza stessa che è ignorante di sé e che si identifica con questo pensiero di essere una persona, un pensiero molto radicato che è stato instillato fin dall’infanzia quando la Consapevolezza stessa attraverso la forma viveva dall’Uno ma in modo innocente, quindi non conscio di Sé. Ecco perché la ricerca compiuta dal presupposto di essere un ricercatore non può portare da nessuna parte… come potrebbe? Quel qualcuno che dovrebbe arrivare alla fine della ricerca e uccidere l’ego NON ESISTE. 

Questo riconoscimento quindi non accade in virtù di quello che l’immaginaria persona fa, né alla mente o al corpo, in quanto un’idea non può fare assolutamente nulla. Quindi, la corrispondenza tra contrazione egoica e disturbo fisico esiste, ma essa non viene cambiata da un qualcuno che non è che un’idea , né appartiene dunque a nessuno. 

Non c’è dunque neanche nessuno che si distrugga o si ricrei, queste sono solo pensieri che nascono dall’idea che esista una volontà individuale, laddove invece esiste solo la Vita. Non esiste una volontà indipendente, è tutto una espressione di un unico Sé che attraverso alcune forme si conosce e attraverso altre no, attraverso alcune si risveglia e altre solo al momento della morte del corpo ma non prima. 

Non accade per merito – visto che non c’è nessuno – potresti essere la persona più spiritualmente ligia della terra e non vedere chi sei fino alla morte (il corpo-mente si disgrega e quindi anche l’identificazione), oppure potresti essere una persona totalmente immersa nel materialismo e BUM! Il risveglio avviene. Non ci sono segni esteriori della corpo fisico che mostrano questo risveglio, non c’è assolutamente NIENTE che l’ego possa fare per preparare questo evento eppure la Vita stessa fa questa preparazione e questo è molto chiaro nel momento in cui il risveglio avviene che tutto quello che è accaduto fino a quel momento, incluse le malattie per esempio così come le guarigioni, sono accadute al servizio di questo risveglio. 

Malattia è un processo dunque che non appartiene a nessuno, accade alla forma che è di per sé ancora una volta un processo, un flusso di informazioni. Maestri come Ramana o Nisargadatta sono morti di cancro, di chi era quell’energia di contrazione o malattia? La Vita stessa li provocava attraverso quella forma e sebbene il corpo fosse nel dolore il Sé attraverso quella forma non lo era, c’era solo Testimonianza del dolore. 

La storia del “me” che è malato o che sta guarendo in realtà è una contrazione in sé che non fa che rallentare il processo di guarigione: ecco perché un bambino piccolo come ti diranno tutti i medici ha più chance di guarire in modo quasi miracoloso da malattie gravi o in incidenti. Non c’è una storia dietro che rallenta quel processo energetico che è la malattia. Questo potrebbe divenire così chiaro che sarebbe ovvio alla fine che in un certo senso la malattia non esiste: essa è solo un’etichetta mentale posta su un processo energetico, è in un certo la “storia” di quel processo. 

Mi sembra che fosse proprio Hannemann, il padre dell’omeopatia, che parlava di “silenzio degli organi” come stato di salute. La malattia è dunque una frequenza “stonata” in quel silenzio che cerca di tornare al silenzio stesso. Se è possibile testimoniarla in quanto tale e non nutrirla attraverso la preoccupazione essa può tornare a casa da sola senza ulteriori passaggi creati da una mente che vuole interferire.

Se il tuo interesse è quello del corpo e della sua salute lascia che questa tua passione si esprima a partire dalla gioia per l’essere sani che equivale a essere VUOTI, in quanto il Vuoto è la vera salute, l’interezza. Se quello è il tuo punto di partenza, e non la lotta alle malattie, allora qualunque azione accada attraverso la tua forma come operatore di salute non potrà che di essere di beneficio per il corpo stesso.


Non si tratta di non curare il corpo, ma di vedere che non c'è nessuno che sia malato.

Nessuno muore, nessuno nasce, la vita stessa si esprime come un canto nel Silenzio del tuo Essere.
Shakti Caterina Maggi

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