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mercoledì 12 novembre 2014

Decalogo per vivere felici


Regola n.1
Non credere a niente. (No, neppure a questa regola).
Regola n. 2
Impara a vedere e non solo a guardare. Ad ascoltare non solo a sentire. La Vita è molto, molto, molto più interessante e fantasiosa delle tue teorie su di essa.
Regola n. 3
Innamorati. Continuamente.
Regola n. 4
Presta attenzione ai bambini e agli anziani. I primi perché ti ricordano che non sai nulla di te fino a che non ti guardi con occhi sempre nuovi e i secondi perché si stanno dimenticando di loro stessi e ti riportano al fatto che non importa quanto giri di giostra tu abbia fatto... non ci hai capito nulla! Amen!
Regola n.5
Rammentati che la Vita non gira attorno a te. Per fortuna!
Regola n.6
A volte è necessario creare un po' di caos. Fai la tua parte con discrezione e divertimento.
Regola n.7
Nessuno è mai responsabile della tua felicità/infelicità. Nessuno.
Regola n.8
Non è mai troppo tardi. Non è mai troppo presto. Piantala di chiedere il permesso, semplicemente non c'è nessuno che te lo può dare.
Regola n. 9
Sii gentile. Poi sii gentile. E poi sii ancora gentile.
Regola n.10
Dimenticati ogni regola. Sperimenta da solo!

domenica 12 ottobre 2014

Nessuna domanda

Sei sempre solo. Crei apparenti aree di sosta dove ti vengono dispensati consigli, ma sei sempre solo. Ci sei solo tu. Quando avrai bisogno di un riflesso di questo troverai sempre persone che te lo daranno. Per esempio ora qui con me. Se vuoi puoi scrivermi, ma non sono io che posso fare quel salto per te. Io sono un oggetto nel tuo sogno. Perché tu mi stai creando.
Arriverà un momento in cui non avrai bisogno di scagliare con delle domande l’illusione di avere delle risposte. Starai col fuoco di quella domanda fino a che quella domanda, “Chi sono io”, non brucerà te. E allora sei a casa, dove sei sempre stato, ma dove non ti rendevi conto di essere perché eri impegnato a fare domande.
La comprensione spirituale si auto-brucia.
Cio' che resta alla fine di quella fiamma sei TU.

Nessun addio nell'Amore

Ciao.
Te ne stai andando. A volte siamo stati amici, a volte no. Ma sempre hai danzato nel mio Cuore. Sei sempre stato Perfetto, sono sempre stata Perfetta, anche quando la mente diceva altrimenti, accusava, si vittimizzava o si dava la colpa. Anche quando il tuo corpo non respirerà più, sappi che sei qui, con me, in me, come me. E anche quando la memoria del nostro incontro sarà sbiadita nei nostri occhi, e anche quando questo corpo smetterà di funzionare e nessuno ci ricorderà, non saremo separati. l'Io vive attraverso i secoli, nell'illusione del tempo e dello spazio. E' ciò che rende vivi questi corpi, ciò che ascolta queste parole, ciò che le scrive.
Sono Te, sei Io. Non avere dunque paura, mai. La morte è illusione, è tirare l'ultimo sipario sulla commedia Divina. Sei qui, dove sei sempre stato; andarsene non è una sconfitta, non ci sono vincitori o vinti. Sorridiamo insieme di questa Avventura, poteva non essere eppure è stata. Grazie, perché ho potuto esistere in Te e tu in Me.... che splendida illusione! La scena si chiude nel Silenzio. Sono qui. Ti abbraccio e tu mi stringi senza braccia... la tua voce è ormai la mia. Amore, Grazie.

Shakti Caterina Maggi

venerdì 3 ottobre 2014

Arte e Meditazione

quadro di Fulvio Faioni
Eros e tanatos, amore e morte. Due concetti spesso affiancati nella letteratura e nell’arte come sinonimo di passione che porta alla distruzione e allo stesso tempo di rinascita attraverso una morte interiore. Un artista sacrifica se stesso attraverso le sue opere, muore a se stesso facendosi strumento del creare: la sua mano, il suo braccio, tutto il suo corpo nel gesto creativo diventano uno con pittura, scultura, musica, poesia, danza permettendo all’ispirazione artistica di possederlo completamente. Se questa morte di sé è possibile attraverso l’amore per la creatività allora quello che avremo è una autentica opera d’arte e non un semplice manufatto artistico. La differenza è palese: laddove l’artista è assente a se stesso, c’è solo Arte, c’è solo Bellezza Manifesta, così che l'opera stessa diventa il ponte tra visibile e invisibile, tra permanente e impermanente, tra umano e divino.

Quando quella scintilla sacra è intravista in un’opera d’arte attraverso il suo rimando al silenzio, allo spazio, allora anche coloro che sono a digiuno di qualunque competenza artistica sentiranno un senso di stupore, che è appunto, assenza di Sé. Arte dunque come meditazione. Ecco la sfida dell'artista nel voler esplorare attraverso gesti, suoni, colori e forme le colorature dell’anima, le forme invisibili dello spirito. Amore e Morte acquisiscono dunque una valenza trascendente e non più “personale”: l’amore passionale, umano, terrestre diventa un tramite per arrivare ad un Amore più ampio, senza soffitto, pavimento, mura o contorni, una finestra aperta sul mondo. Un cuore vuoto, vuoto perché spezzatosi dopo aver conosciuto l’amore terreno, si apre all’Amore Incondizionato e diventa semplicemente spazio puro, luce manifesta. Dall’amore all’Amore il passaggio è la morte dell’ego, o almeno l’aspirazione a questo salto quantico. Si muore per rinascere.

L'arte intende suggerire la possibilità, nella nostra vita quotidiana o nei suoi drammi, di cogliere una opportunità di morte e rinascita, di deposizione e resurrezione. La sfida dell’artista è di rappresentare l’ineffabile, l’irrappresentabile: quell’attimo in cui l’uomo perde nella morte la sua corporeità e si fonde con il Tutto, nel Nulla. Lì “la forma è vuoto e il vuoto è forma” recitano i sutra buddisti. Lì il Vuoto si coglie attraverso la forma dell’opera d’arte, in cui il dipinto diviene una istantanea sul presente, il momento eterno.

Shakti Caterina Maggi

giovedì 2 ottobre 2014

Vita e Morte

Non preoccuparti, un giorno morirai. Tutte le storie che oggi ti sembrano così importanti, saranno completamente dimenticate. Tu sarai completamente dimenticato. La morte è una gran cosa, livella tutto, appiattisce ogni picco o valle. 

E l'unica cosa di cui si può essere completamente certi, che non sarà possibile uscirne vivi. 

Allora ciò che rimane è solo la Vita. Cruda, imprevedibile, innocente. Dolorosa, seducente, tenera. Solo quando si include la morte nello scenario puoi veramente apprezzare e goderti la Vita.

E la Vita è come un bel giro in auto. Va su e giù, gira in tondo, a volte sembra che si sia bloccati in un ingorgo di traffico, e proprio quando ci si arrabbia e si è stanchi un fiore giallo ti sorride e di nuovo si va avanti, ancora un'altro picco, un'altra montagna, un altro momento piatto. Non è mai uguale ed è gratis. Goditi tutto, è tutto per te. Un regalo. 

Shakti Caterina Maggi

lunedì 29 settembre 2014

#NotInMyName


Come fermare una guerra? Inizia a trovare pace. Se inizi a cercare di porre pace in una situazione a partire da un conflitto non avrai che altra lotta, altro conflitto. Sarai in conflitto con il conflitto stesso.
Pace non puo' essere l'obiettivo di un percorso o di un cammino, Pace e' il punto di partenza imprescindibile.
Cio' che vediamo adesso nel mondo e' l'espressione del tentativo di voler porre pace imponendo il proprio punto di vista. Tutti pensano di avere ragione, tutti pensano di avere Dio dalla loro parte.
Ma la Pace non sta dalla parte di nessuno, non vede vincitori e vinti, non crea prigionieri, non ha mezzi che giustifichino i suoi fini.
Controllo e paura sono l'espressione di questi tentativi di voler creare pace attraverso azioni che combattano altre azioni.
Se il tuo Cuore e' in tumulto, se ti senti in conflitto o vuoi combattere contro un conflitto, allora fermati. Stai andando nella direzione sbagliata.
Tu SEI Pace. Non cercarla, trovala in te e allora l'avrai condivisa con il mondo intero.
Shakti Caterina Maggi

Cuore Vuoto

Non chiedermi amore,
Non posso darne
Non dirmi ti amo,
Non conosco parole.
Apri il tuo Cuore
Nel Silenzio
Io sono.

martedì 23 settembre 2014

Destino e creazione



In base a cosa dici con certezza che la vita ha già scelto con noi? Come fai ad esserne certa? 

Quando qualunque cosa accada, che sia un pensiero, una sensazione o una azione apparentemente esterna a te o interna, essa prende luogo senza che vi sia precedentemente una decisione o un piano da parte nostra.

Persino quando sembra che sia cosi, ovvero che ci sia un pensiero che precede l'azione e ti fa dire che ti starai muovendo in una certa direzione o in un'altra, quel pensiero accade e non lo hai scelto prima. E molte volte anche se tale piano si manifesta come pensiero, non e' detto che poi l'azione segua quel pensiero. Quante volte infatti NON facciamo quello che avevamo detto di voler fare perche' la situazione e' cambiata o noi siamo cambiati?

Il fatto e' che quando un pensiero o una sensazione o una azione accadono non abbiamo scelta prima che esse avvengano su quale di essa si manifestera': altrimenti avremmo sempre pensieri felici, sensazioni positive e faremo sempre azioni che riteniamo giuste.  Di fatto invece queste cose accadono e noi siamo solo i testimoni del loro accadere.

Dunque come personaggio che credi di essere, come corpo/mente, non hai la benche' minima scelta. La Vita accade un istante alla volta e nel momento in cui accade essa ha gia' deciso per te. Ma come cio' che veramente sei essa accade come riflesso perfetto della tua Coscienza, nella stessa misura in cui un sogno si manifesta come riflesso della coscienza del Sognatore.

La scelta dunque accade nell'istante e quello che pensi di essere, il corpo mente, e' parte di quell'accadere. Nel momento in cui ridiventi cosciente di Te, non solo in una comprensione intellettuale di questo, ma in un vedere diretto di questo fatto, allora realizzi che come Consapevolezza sei la Sorgente di ogni cosa, il Creatore di ogni cosa.

Stai gia' creando tutto, senza piani o progetti, ma come manifestazione della realizzazione di cio' che sei o come manifestazione dell'ignoranza di cio' che sei. Non esiste un destino nel futuro che ti aspetta, perche' non esiste quel qualcuno per cui tale destino possa accadere. Esiste invece la manifestazione che muta istantaneamente quando diventi cosciente di cio' che sei e smetti di proiettare ignoranza e sofferenza sullo schermo della Vita.

Ecco dunque che cambiare il Sogno della Vita deve partire dal Sognatore e non dall'oggetto sognato ( il corpo/mente). Tale realizzazione avverra', anzi sta gia' accadendo per il fatto stesso che stai manifestando queste parole nel tuo Sogno.

Queste parole sono la tua stessa chiamata a te stesso, sono espressione della tua voce.

Possa tu sempre essere in questo Ascoltare, da cui tutto nasce e muore.

Con amore,
Shakti

Il viaggio e' la meta


 Se in ogni momento che mi dispero di non essere un "iiluminato" in un certo senso mi perdo quell'illuminazione proprio perchè la sto cercando ... non alcun senso il mio cercare, eppure c'è ... che sia uno degli infiniti modi in cui l'essere vuole esplorare se stesso?

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La ricerca ha inizio perché la Coscienza che sei ha perso di vista se stessa.

Essa si cerca nel mondo degli oggetti ( esperienze interiori o esteriori) perché questo è ciò a cui è stata indirizzata. Quando la corretta informazione è stata data - ovvero che quello che sei NON e' una esperienza di alcun tipo ma il testimone di ogni attività interiore o esteriore - allora questo riconoscimento inizia ad accadere. E' come se la corretta strada avesse iniziato ad essere percorsa e ti ritrovi sempre più cosciente di TE.

Da questo spazio realizzi direttamente e senza alcun bisogno di conferma esterna che ciò che andavi cercando nel mondo è  ciò che tutto il tempo testimoniava la ricerca, allo stesso modo in cui un uomo che cerca per 10 anni degli occhiali in una stanza realizza che tutto il tempo erano appoggiati sul suo naso.

La sofferenza è la ricerca stessa ecco perché nessuna azione che parta dal ricerca di una esperienza può porre fine alla sofferenza ma solo perpetuarla ad un livello più sottile.

La ricerca è sofferenza perché parte dall'idea che tu non sia completo, che manchi qualcosa. Il seme di quella ricerca è proprio questo fuoco che brucia in te e che ti porta a cercare risposte in persone o situazioni. Quando questo bruciare diventa cosciente per te ecco l'istante in cui inizi a chiamarti ricercatore spirituale. Ancora cerchi esperienze, ma tali esperienze si chiamano "risveglio" o " illuminazione".

E' necessario che tale fuoco bruci fino a che non si esaurisca del tutto. Esso si esaurirà quando l'ultimo oggetto di desiderio di esperienze si sara' consumato: tale oggetto e' proprio il desiderio stesso di risvegliarsi. E' ovvio che quel desiderio si deve esaurire o la spinta stessa a cercare qualcosa, persino qualcosa chiamato risveglio, ti impedirà di riconoscere ciò che e' già immediatamente presente, ovvero TE.

Tu, come Consapevolezza consapevole di questa ricerca sei sempre stato presente, prima durante e dopo la ricerca. Tu sei quella Pace, quel Silenzio che andavi cercando nelle esperienze; anche le più sottili tra di esse erano comunque rumorose rispetto a quello che veramente sei.

E' anche ovvio che tu, per ciò che pensi di essere, non puoi smetter di desiderare di risvegliarti e quindi quella frustrazione non sara' che il carburante stesso di questo morire a se stessi.

Il senso di ingiustizia che senti nel riconoscere che non puoi fare nulla per riconoscere quello che sei e' in se' l'inizio della fine della ricerca.

Nel frattempo, goditi il viaggio perché essendo quella meta di risveglio per l'immaginaria personalità del tutto immaginaria a sua volta, ogni passo diventa la meta.

Un abbraccio,
Shakti Caterina Maggi

sabato 20 settembre 2014

Scavalcare la mente, oltre il conflitto

Dopo un periodo di calma e amore ora sento di generare continuamente stress e frustrazione.
Mi sento veramente tirato giù, quando invece io voglio salire, voglio la luce!!! Dimmi che sto toccando il fondo e dopo ci sarà solo una grande risalita.. La mia più grande domanda è: Cosa significa restare in osservazione della mente? La mente è lo strumento attraverso il quale io credo di percepire la realtà...Quindi ogni cosa io faccia è inutile perche parte dalla mente!!
Come si arriva aldilà della mente?
Come la si scavalca, sento in me una pulsione enorme verso la luce ma mi sento anche molto sensibile e debole e vado molto facilmente in uno stato caotico che la mente ama ma che io soffro.

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La mente vuole sempre dei "picchi" e scappa dalle "valli". Ma la Vita è fatta di questi su e giù, altrimenti resterebbe sempre ferma e identica a quello stesso Silenzio che sei. In altre parole se la Vita restasse sempre ferma, non la vedresti neppure, non la percepiresti neppure. Invece è proprio perché ogni cosa cambia continuamente che puoi apprezzare l'Esistenza stessa, che puoi farne esperienza.
Guarda e basta quei picchi e quelle valli e non lasciarti coinvolgere... se entri in conflitto con la mente e i suoi scenari non fai che alimentarli.
Non serve che tu cerchi di "meditare", perché il farlo sarebbe solo alla fine un tentativo di non sentire quello che stai attraversando. Quell'azione in se stessa porterebbe solo più conflitto. Più diventi aperto e più in un certo senso la mente basata sul "me" torna alla ribalta cercando di riprendersi il territorio sottratto. Per questo è importante restare solo in osservazione di quello che stai vivendo senza cercare di zittire la mente stessa, o interferire... lasciala parlare e per mancanza di attenzione morirà da sola.

Guarda come sia la mente stessa che etichetta quella frequenza che percepisci come "negativa", invece che testimoniarla e basta... è proprio questo che determina il nutrire quelle storie mentali e in ultima analisi il soffrirle.

Picchi e valli sono parte della vita stessa, se permetti alla mente di intessere degli scenari su quelle situazioni e li segui salendo su un treno di pensieri ecco che ti trovi di nuovo in conflitto.

Riconosci semplicemente che sei già dietro la mente, che la stai solo testimoniando.
La mente non è infatti lo strumento attraverso cui percepisci la realtà, è solo un oggetto che tu, Consapevolezza, stai testimoniando. Dunque come Consapevolezza sei già nella testimonianza della mente, la stai già solo guardando. Qualunque cosa che tu compia a partire da ciò che pensi di essere, a partire dall'identificazione con la mente, non può che nutrire tale illusione.

In realtà sei già al di là della mente, perché la stai già e solo testimoniando.
Non hai bisogno di scavalcarla o nulla del genere, queste idee nascono dalla mente stessa, nel momento in cui l'identificazione inizia a dissolversi l'impulso a ritrovarsi al centro delle sue storie è forte perché quell'identificazione ti è familiare, laddove invece il Vuoto viene percepito come qualcosa di pericoloso, buio o oscuro.

Se puoi resta presente a quel fuoco che sembra che arda in te e vedrai che ti estinguerai in esso.

Il segreto del vivere - per così dire - resta dunque nel saper accogliere ogni cosa, l'alto e il basso, il bello e il brutto; sapendo che tutto, tutto è parte di un unico gioco, che togliendo un pezzo ad esso ne rovineresti la magia.

Non chiederti quale sia il prossimo passo del percorso, se puoi ama questo istante, è tutto quello che hai, è tutto quello che sei.
 
Lascia che quelle sensazioni "negative" siano presenti, senza che tu le metta a tacere o cerchi di bloccarle. In questo modo così come hanno fatto la loro comparsa spariranno.

Sei GIA' quella Luce che cerchi.

Un abbraccio Shakti
 

Una strada senza scelta

A volte la Vita ci porta davanti ad un apparente bivio, nell'illusione di dover affrontare una scelta. Quella scelta sembra sempre portare con sé apparenti pro e contro, così che il dibattito della mente diventa infinito. Non sappiamo dove andare, e ogni apparente strada si decida di percorrere sembra sbagliata.

Il fatto è che già e sempre navighiamo a vista, pensando invece di avere in mano bussola e timone. Siamo da sempre guidati, portati, condotti dal fiume della Vita che incessamente ci insegna l'inutilita' di qualunque sforzo. Quando ci abbandoniamo alla corrente, (perche' così la corrente ha voluto) un'Amore senza confini emerge da ogni singola cosa, umiliando i nostri tentativi sciocchi di voler avere amore o pensare di possederlo.

L'onda arriva e prima che possiamo realizzarlo del tutto (come se capire potesse permettere di controllare) siamo travolti, siamo, c'e' solo infinita amorevole Esistenza.

In ogni momento, ogni singolo passo che sembriamo dover intraprendere è compiuto da tutto l'Universo. Tutto l'Universo si piega, fa a volte persino dei salti mortali perché quel passo sia compiuto. Ogni respiro, ogni singola azione banale o importante e che sembra così tanto personale è in realtà compiuta dalla Vita stessa.

Quella paura che sentiamo dunque di fronte a quel bivio non è altro che il riconoscere intuitivamente che non abbiamo nessuna possibilità di scelta su nulla, che quella crisi è già l'accadere di una cambiamento che non abbiamo creato a livello personale.

Ciò che appare sullo schermo della Vita è infatti solo un riflesso di ciò che accade nella Coscienza, il personaggio che pensi di interpretare e di cui tenti di governare l'esistenza è un RIFLESSO di ciò che sei, e la sua vita e quella di coloro che lo circondano si muove con la stessa corrente che attraversa l'Io in ogni e ciascun istante.

La tua Vita non cambia dunque a partire dalle scelte e decisioni che cerchi di prendere e non riesci a compiere. La Vita muta quando riconosci di esserne il Sognatore e come CONSEGUENZA di questo essa farà trasparire questo riconoscimento.

Se senti dunque che un cambiamento deve avvenire e non sai come portarlo in essere, non fare nulla ma semplicemente resta testimone di ogni desiderio o conflitto, sapendo che il corpo verrà mosso, come ha sempre fatto, affinché questo riconoscimento sia sempre più chiaro.

Alla fine, quando non resta che chiarezza, sei solo una foglia portata nel vento, il respiro del Divino ti danza e ti lasci portare sapendo che qualunque sia la direzione sarà quella del tuo Cuore e che ogni passo del viaggio E' la meta.   
 
Shakti Caterina Maggi

giovedì 21 agosto 2014

Amore e' lo sfondo

Il vento silenzioso dell'Amore
soffia attraverso i corpi,
creando una mandala vivente
In continuo mutamento
Senza inizio ne' fine.

Amore e' lo sfondo,
L'autore, l'unico incantato spettatore.
Amore e' Io, e' te, e' me,
E' il mio sonno che chiude i tuoi occhi.

Nessun confine nei corpi,
Solo una unica manifestazione dei sensi
Nel Vuoto dell'Essere.
Non siamo separati, mai.

Non puoi perdermi,
Non posso trovarti.

Amore mio, tu appari dove io finisco,
Sparisci dove io inizio.

Qui sono, tu sei
E la danza prosegue al ritmo
Di un unico respiro di Vita.


Shakti Caterina Maggi

mercoledì 25 giugno 2014

Il risveglio e' adesso

Pubblico uno scambio di domande e risposte.
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 Quando dici " chi ascolta queste parole"? rispondo che sono io, e tu ribatti dicendo "dove è questo io"? ti rispondo qui nel corpo e avverto la sensazione nella testa, ma se resto fermo un attimo allora sento una piccola espansione e davvero mi sembra di non avere confini ma mi trae in inganno il fatto che quello che posso fare è muovere solo il corpo fisico, visto che i pensieri sorgono senza controllo.
Perché possiamo solo agire nel corpo fisico e non per esempio in una pianta?

Qualunque sensazione tu abbia essa e' testimoniata da un Io che e' sempre presente e consapevole. Come tale non hai nessuna sensazione, ne' sei un pensiero o un corpo. SEI e basta, e questo e' un fatto. La sensazione che hai avvertito potrebbe essere il semplice rilassarsi di una contrazione nell'immaginarsi dentro il corpo cosa che non e' mai vera.

E' questa illusione che ti fa credere di poter muovere il corpo, il corpo e' mosso e non sei tu a muoverlo esattamente come non puoi muovere la pianta. Usi il corpo come strumento di percezione, ma esso non e' piu' te della pianta, dato che sei lo spazio vuoto e consapevole che testimonia entrambi. Quando l'attenzione torna allo sfondo e' chiarimento percepito che ogni oggetto appaia nella tua attenzione, incluso quello che chiami il tuo corpo, sta accadendo dentro di Te.


Quando dici che prova hai che sei in questo corpo? Rispondo: perchè lo muovo lo porto dalla sedia al divano, dal bagno alla cucina ..

Assolutamente falso. Non sei tu che muovi. E' il corpo che si muove e l'impressione che sei tu che lo muovi e' appunto l'ego. Ci sono molti momenti in cui il corpo si muove in modo del tutto spontaneo ( ad esempio nella danza o in un momento di pericolo in auto in cui devo sterzare o frenare di colpo, il corpo lo fa e DOPO dici che sei stato tu). Il pensiero che talvolta accompagna l'azione e afferma che ne sei l'autore e' il pensiero egoico, che essendo ricorrente da una impressione di una tua continuita' nel tempo. Tu esisti ADESSO esattamente come tutto il resto della manifestazione.


La mia percezione quando dico “ Io Sono” è di sentirmi radicato nella manifestazione di esserci, mentre quando dico “Io”, sento un senso di espansione.

Quando dici " io sono " appaiono delle parole che sono forse connesse ad un senso di esistere. Se ti identifichi con il senso di esistere sei ancora nell'identificazione, mentre quando ti identifichi con IO allora quella contrazione si rilascia e testimoni tale rilascio come espansione. La sensazione di espansione in se' e' solo una sensazione di cui sei testimone, esattamente come sei testimone di Io SONO. Non cercare una prova di te in quello che accade o ti perdi nella manifestazione. Tale azione e' di per se' ricerca.


Cosa intendi per avere la telecamera dietro la schiena?

Quando l'attenzione torna a se stessa si ha l' impressione talvolta di essere come un qualcuno che osserva il mondo da uno spazio vuoto e consapevole da sopra le spalle. E' come se -temporaneamente- si avesse l' impressione che questo Vuoto sia in qualche modo localizzato nell'area dove una volta avevamo l'impressione di avere un volto. In realta' tu sei ben tale immaginaria localizzazione, ovvero sei lo spazio stesso in cui il corpo e ogni altro oggetto appare. Se non hai questa impressione, che appare di sovente prima del risveglio, non la cercare, sarebbe di nuovo uno sforzo inutile che creerebbe ulteriore ricerca.



Quando dici che l'attenzione torna alla presenza, ecco questo percepire va agevolato oppure accade e amen?

Accade da se', ma non accade nel tempo, accade solo adesso. Ed e' quindi sempre disponibile se cade il voler cercare se stessi nelle esperienze, siano esse interiori o esteriori.


Oltre lo stato di risveglio non potrebbe darsi che ci sia altro?

Il risveglio e' solo l'inizio, il resto e' Vita.


Un abbraccio

A Te.




venerdì 23 maggio 2014

Disorientare la ricerca

Dopo i due satsang, devo dire che sono disorientato o meglio è la mia mente disorientata. Prima dei satsang durante il giorno praticavo la presenza, il vuoto tra i pensieri, sentire il corpo ecc…

Ottimo. E' chiaro che dopo anni passati a cercare o manipolare quello che c'è per trovare qualcosa che è già presente la mente sia disorientata. L'impulso alla ricerca è forte ed è una vecchia abitudine. Il fatto che tu senta del disorientamento significa che qualcosa è stato smosso in quel meccanismo e stai entrando in una dimensione non conosciuta. Questo significa che ti muovi non più dal passato, ma dal momento presente. Ed è solo in questo momento, nel Mistero di questo momento, che puoi scoprire che sei già ciò che testimonia tutto questo.

Ora come hai spiegato, tutto accade;
Non so cosa fare e forse mi pare di tornare a non fare nulla come tanto tempo fa quando di spiritualità e affini non ne sapevo nulla.

Non è che non facevi nulla. "Facevi", ma non ne eri conscio. Cercavi nella vita materiale quella sicurezza che adesso vai cercando in quella spirituale. Quando perdiamo la connessione con questa Presenza permanente, che è Pace, cerchiamo questa pace nel mondo degli oggetti, ovvero nelle relazioni, nel lavoro etc. Arriva un momento in cui questa ricerca esteriore delude, ed ecco che ci ritroviamo a cercare dentro di noi, nel mondo dello spirito per cosi dire. Ma ancora una volta siamo a caccia di oggetti: cerchiamo l'illuminazione come una esperienza che ci completi, che colmi quel buco nero in cui sembriamo cadere. Ed ecco che iniziamo le mille tecniche... per non stare qui. Anche se sembra che dicano il contrario. Quando ogni sforzo cade, allora l'attenzione torna su se stessa e ti accorgi che sei a Casa. Dove sei sempre stato. 

E ora che c’è da fare?
Vale la pena seguire il consiglio di ramana maharshi chiedendomi “chi sono io” e sentirmi consapevole, oppure anche questo è fare qualcosa è fare una pratica?

Fino a che qualunque cosa viene fatta per non stare con la sensazione che sta dietro la ricerca, quell'impulso che brucia come un fuoco sacro, allora quell'azione non può portare alla Pace. Piuttosto si tratta di restare con quel fuoco, senza nessun obiettivo in mente, lasciando che ci bruci vivi, che bruci quel senso di falsa identità. E' ovvio che questo è l'ultima cosa che l'ego vuole fare e quindi si cerca dei nuovi "compiti a casa". Ramana Maharshi descriveva qualcosa che era semplicemente accaduto per lui, ma non è qualcosa di replicabile da parte della mente. Non hai bisogno di "sentirti" consapevole, lo SEI. Sei Consapevolezza, anche adesso, una Consapevolezza che legge queste parole. E come tale non devi fare nulla per esserlo, lo sei già. Sai che queste parole ci sono, e ciò che lo sa E' Consapevolezza. Tutto qui. Molto semplice, molto ordinario. Nulla di speciale. Tu sei sempre lo sfondo in cui la Vita accade, anche quando perdi tutto questo di vista. Non è necessario alcuno sforzo, eppure potresti trovarti a farlo lo stesso. E nella frustrazione dell'ennesimo fallimento potresti trovarti QUI. 

Che ne dici?
un abbraccio spero di vederti presto!

L'Amore non è un'emozione

Ciao! chiarezza sull'amore? 
Ancora mi presento da persona richiedente una relazione. Non ho più voglia di riempire questo vuoto a volte pauroso con queste storie, ma rimane la paura che questo sia solo uno dei tanti pensieri che appaiono: la paura di mettersi in gioco. Rimane la difficoltà a circoscrivere in una "persona" il fluire della vita. 
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Credo che tu stia vedendo quanta ricerca c'è attorno all'amore. Come se fosse qualcosa che riguarda qualcun altro. Invece l'Amore è un fatto del tutto privato, riguarda solo noi stessi. Non c'entra nulla l' "altra persona".

Quando quella sensazione d'amore è sentita - che poi è solo l'aprirsi all'Amore - quella sensazione è sentita in Te. E' Tua. L'altro è solo la scusa, l'oggetto d'amore è solo il riflesso di un aprirsi all'Amore che è il tuo vero Sè. Amore non è una sensazione. E' Apertura. E' quello spazio vuoto in cui accade ogni cosa, ogni corpo e incontro. Sei TU. Quella sensazione d'amore è l'avvicinarsi a riconoscere consciamente tutto questo. Ma se scambi quell'aprirsi con l'Apertura stessa soffrirai. Perché cercherai una sensazione e non il Silenzio che la testimonia.

Allora i volti cambiano, ma dietro di essi c'è lo stesso Sè, lo stesso Silenzio. L'oggetto d'amore muta, ma ciò che lo anima, lo vive e lo respira sei Tu. Ha tutto a che vedere sempre e solo con Te.

Non c'è nulla che ti manchi, non c'è nulla che devi aggiustare o riparare. Sei perfetto. E sei già Amore. Basta riscoprirlo... e lo stai già facendo attraverso lo sperimentare tutte quelle delusioni per le idee che si hanno sull'amore.

Ti abbraccio, buona avventura amico mio,
Shakti Caterina Maggi

mercoledì 14 maggio 2014

domenica 11 maggio 2014

Un cuore spezzato

Amore è quell'Apertura. 

Accogli quel cuore che si spezza, quello è il tuo sacrificio all'Amore... e quel sacrificio sei tu...

Fino a che non ti sarai cosi tanto perso che ti ritroverai in un ogni cosa,

nelle braccia di due amanti, negli occhi di un bambino,
nel sorriso disegnato di rughe sulla faccia di un vecchio, nello sguardo corrucciato di un adolescente,

nelle cose piccole e grandi, in quelle sporche e pulite,

negli atti di coraggio e in quelli di codardia, nella paura tua e mia.

Perditi e ritrovati amico mio, che ogni cosa che va perduta viene ritrovata, moltiplicata mille volte dalla Vita.

Non sei goccia, sei l'intero Oceano.
Shakti Caterina Maggi

domenica 4 maggio 2014

Uni-Verso

Tutto l'Uni - verso è una unica canzone che accade in Te come manifestazione della gioia di vivere, semplicemente di esistere. A volte è possibile che l'attenzione della Coscienza scivoli via dalle storie della mente e delle sue trame immaginarie e cada invece sullo sfondo, ovvero su se stessa, su quel Vuoto Silenzioso che ascolta ogni cosa e da cui ogni cosa si manifesta e si dissolve.

E' possibile allora cogliere l'armonia intrinseca della Vita stessa, in cui ogni cosa - positiva o negativa - si manifesta per far sorgere una bellezza che va oltre il bene o il male, che li abbraccia e li supera entrambi. In quell'armonia il senso del me, la sensazione di essere separati, si perde, essa stessa diventa solo parte di quello che appare. Il fatto è che ogni cosa è in armonia perché ogni cosa è parte dell'espressione di un Unico Essere, ma non sempre siamo consci di questo fatto e quindi cerchiamo una giustizia e un'armonia accogliendo una parte e escludendo un'altra. Torniamo a combattere in quel momento quello che c'è, e nel farlo combattiamo contro noi stessi.

Quando per qualche motivo l'attenzione cade sullo sfondo allora ogni cosa è accolta e quella sofferenza di separare il giusto dallo sbagliato, il positivo dal negativo, il me dal resto del mondo, cade.

Se il senso di separazione ritorna esso può essere incluso nella scena come parte di ciò che sta accadendo: il rifiuto di quella contrazione egoica è proprio ciò che la mantiene, quel rifiuto è sofferenza stessa. Se l'attenzione torna su quella contrazione e le sue storie potrebbe accadere l'accorgersi che quella contrazione stessa sta accadendo in qualcosa che è completamente in pace, ovvero che sta accadendo IN te non A te.

Il mondo o te stesso non hanno bisogno di alcuna correzione o bilanciamento, è il nostro sguardo che è distorto quando includiamo solo una parte e non il tutto. Quelle apparenti note stonate sono ciò che rendono la melodia affascinante e l'avventura degna di essere vissuta, e siccome tu sei TUTTO quello che appare, se le escludi dalla canzone soffrirai.

Lascia dunque che anche quelle note stonate siano suonate, ascolta la passione della rabbia e la dolcezza della tristezza, ascolta quella melodia che accade dentro e fuori, indistintamente. In quell'accogliere ogni cosa, che è vero amore, troverai una pace che non è influenzata da nulla, una pace incrollabile da cui puoi testimoniare la Vita stessa.

La Vita canta il tuo "Io Sono" in ogni istante, possa essere tu sempre in questo ascoltare.

Shakti Caterina Maggi

mercoledì 9 aprile 2014

Oltre il testimone, tutto è Percezione

Ogni cosa accade in Te, ogni cosa è percezione. L'intera Esistenza è Percezione. In quell'uovo trasparente della tua attenzione è racchiuso tutto il mondo.  Dunque quell'immaginaria frattura da sanare tra te e la Vita era solo frutto di una cattiva immaginazione. Nessun percorso da dover affrontare. Tutto accade, liberamente, senza senso o scopo.

Niente è davvero separato quindi non hai bisogno di unire nulla. Quello che pensi di essere, quel personaggio di carne e sangue, accade in ciò che veramente sei, Vuota Consapevolezza. Quando l'attenzione si sposta da quell'immaginario centro all'intero del corpo/mente verso lo sfondo silenzioso che accoglie ogni cosa, allora non c'è più separazione. Allora tu sei l'intera Esistenza.

La Vita è già libera da questo immaginario inganno di dover succedere attorno ad un fantomatico "ego". Ed ecco che l'immaginario viaggio di mille miglia si esaurisce senza un solo passo. Sei Qui.

La Vita non gira infatti attorno a te affinché tu veda qualcosa, o impari qualche lezione. Non c'è un percorso, non sei a scuola. Non ci sono voti finali né esami. La Vita accade IN Te. E' il Tuo Sogno.

Non ha bisogno di un senso per accadere, o di un percorso. E' gratis, è libera da ogni tentativo di volerla spiegare o capire. Non hai bisogno di trascenderla. E' un dono di cui fare esperienza.

Quando cessa il tentativo di volerla far rientrare nelle proprie teorie spirituali la sua selvaggia e innocente bellezza umilia ogni spiegazione e lascia solo un senso di meraviglia e gratitudine.

Shakti Caterina Maggi

lunedì 31 marzo 2014

Ritrovare se stessi

"Sii luce a te stesso" - Buddha ... essere se stessi, qualunque cosa questo voglia dire, significa onorarSi. Magari non ti tutti ti ameranno quando sei sempre te stesso ed è possibile persino che si collezioni un po' di nemici lungo la via. A nessuno piace fingere di essere quello che non si è, e quindi quando si trova qualcuno che non gioca quella finzione, si sarà un riflesso di quella contrazione. E quindi per alcuni potremmo essere fonte di ispirazione per esprimersi per quello che si è veramente e per altri invece saremo il doloroso ricordo di un tradimento ancora in atto. Non tutti quindi ci ameranno, ma tutti nel rispettarti, alla fine ti rispetteranno.

Se non ci tradiamo per compiacimento o per paura, riconquistiamo quel centro del sentire che resta spesso offuscato dalle mille voci del condizionamento. Il corpo ci dice continuamente la nostra direzione, ci dice sì e no, con segnali di espansione e contrazione. Ma abbiamo perso l'abitudine a seguirlo perché siamo stati addestrati a distogliere l'attenzione da quello che è immediatamente evidente, per andare su ciò che ci è stato insegnato come giusto o sbagliato. Accade a quel punto che ci sentiamo confusi e tristi e che non sappiamo più cosa sia quello che davvero vogliamo perché abbiamo perduto il contatto con quel centro interiore.

Abbiamo imparato in parole povere a tradirci e siamo stati premiati nel farlo. Abbiamo infatti imparato a fare quello che ci era stato insegnato come giusto e abbiamo scordato quello che sentivamo che fosse giusto per noi. Ci siamo persi. Interrompere questo meccanismo non può che generare inizialmente paura: paura di restare soli, paura di perdere l'approvazione etc se non seguiamo quello che ci viene insegnato come giusto. Ma non appena iniziamo a seguire quello che noi sentiamo come giusto per noi stessi, nonostante tutto, quella paura si trasformerà in gioia e senso di libertà. Quella paura era infatti la nostra stessa gioia che si era contratta attorno ad un senso del "me", attorno ad un senso di separazione.

A volte sono proprio coloro che sembrano opporsi di più a noi che diventano l'opportunità per riconquistare quella parte di sé che si era perduta nel condizionamento. Infatti in quelle occasioni dopo aver barattato noi stessi in cambio di una finta sicurezza ci ritroviamo costretti quasi a dover riconquistare quella parte di noi. 

All'inizio potrebbe sembrare qualcosa di difficile, ma dopo una prima volta ci rendiamo conto che il prezzo da pagare nel non mostrare quello che veramente sentiamo e vogliamo è troppo alto, perché significa perdere se stessi. E dopo una prima volta la ricompensa di una ritrovata libertà e senso di espansione è tale che la svolta è iniziata. 

Il meccanismo del condizionamento si è rotto, e sebbene possano volerci anni a far sì che se ne vada del tutto, nulla sarà più come prima. Abbiamo assaggiato quell'apertura e sarà quell'apertura stessa a guidarci verso Casa.

Shakti Caterina Maggi

domenica 30 marzo 2014

Liberi dall'idea di risveglio

Scordiamoci della parole "risveglio" o "illuminazione". Semplicemente non siamo separati. Chi è risvegliato e chi non lo è in una unica Coscienza? Reclamare questa ovvietà spaventa là dove c'è ancora paura della propria bellezza.

Chi reclama l'illuminazione come personale, o incita altri a farlo, gioca un gioco di inganno sottile, peggiore di coloro che la negano. Si crea una nuova separazione, si crea un sopra e un sotto, un prima e un dopo, un maestro e un discepolo. Possiamo comunque farci una grassa risata sopra!


Esiste il risveglio ma non esiste quel qualcuno che lo può conquistare. E questa realizzazione è, paradossalmente, il risveglio. Purtroppo attorno a questa parola, come "Dio" o "Amore", c'è molta confusione, la si è caricata di significati che non le sono propri. Come puoi raggiungere qualcosa che SEI? Ecco il dilemma del ricercatore, condannato a scartare il momento presente e perdersi la Vita per rincorrere, letteralmente, una chimera. L'idea che si ha del risveglio o illuminazione è appunto un'idea, che ovviamente non colma quel senso di mancanza che spinge a cercare. L'idea di risveglio sarà come leggere la ricetta della torta di mele o ascoltarla o pensarla non te ne farà sentire il sapore. Lo scherzo, enorme, è che la torta è già qui e possiamo assaggiarla in ogni momento.


Nell'istante in cui esiste qualcuno che ha vinto il premio e qualcuno che non l'ha vinto hai già separato, distinto, e già stai soffrendo. Ovviamente anche tutto quello che viene detto qui può essere interpretato come se fosse l'istruzione da un qualcuno a un qualcuno su come risvegliarsi, o come se fosse un ottenimento personale. Questa è una condivisione che parla della gioia di scoprirsi liberi da una illusione e  parte dalla gioia di scoprire che siamo già liberi, fondamentalmente.


A volte si ha l'impressione che un cammino o un percorso fatto di sforzi e fatiche debbano essere attraversati prima che qualunque cosa accada. Anche questa è comunque un'azione del Divino, ovvero di questa Unica Coscienza. Questa Unica Coscienza a volte gioca il gioco di pensare di dover raggiungere qualcosa o fare uno sforzo per poter vedere che non c'è necessità di fare nessuno sforzo. E questo è perfetto, tanto quanto dire "non è necessario fare nulla, sei già a Casa". Qualunque azione o assenza di essa sono comunque espressione di quell'unica Volontà. 


Non c'è nessuno che sia illuminato o che non lo sia. C'è solo questo momento, e riconoscerlo è illuminazione. 



Shakti Caterina Maggi

venerdì 28 marzo 2014

Il disturbo dell'ego

  • Shakti cara, stanotte ho fatto un sogno: ho sognato che lasciavo arrivare pensieri disturbanti senza giudicarli (solo ora li giudico disturbanti) li accoglievo con un ok, e loro puff, sparivano e mi lasciavano dormire in pace... Non so nemmeno con certezza se fosse un sogno o se fossi in uno stato di sonno vigile, come mi è successo altre volte nelle quali appunto mi guardavo dormire...comunque è stato bello e ho pensato: ma allora è facile, basta non attaccare alcun giudizio a nessun pensiero.... chissà se funziona anche da sveglia? ma senza il giudizio, può esserci azione? Intendo se non giudico che una situazione sia da cambiare, cosa mi spingerà ad agire per cambiarla?

  • Certamente è possibile che un'azione accada senza che ci sia identificazione. Questo è esattamente quello che succede quando un'azione è spontanea, ovvero accade senza che ci sia qualcuno che intenzionalmente la compie. Ora, anche se questo potrebbe non essere immediatamente evidente, l'azione è SEMPRE spontanea, ma a volte è seguita dall'idea che ci sia qualcuno che la stia facendo e proprio questo pensiero è l'origine del "disturbo" dell'ego, è questo il seme di senso di colpa, vergogna, invidia, accusa etc etc
  • Il punto è che anche quell'identificarsi con quei pensieri e emozioni accade spontaneamente. Ti sei infatti ritrovata in modo del tutto spontaneo a testimoniare questo accadimento senza che tu avessi pianificato di farlo: ti sei trovata a VEDERE che i pensieri e le sensazioni accadono e che quando non c'è quel reclamarli allora essi vanno e vengono con facilità e non c'è sofferenza a questo proposito.
  • Il fatto stesso che si sia posta attenzione su questo fatto significa che l'inizio del dissolversi dell'abitudine a identificarsi, ovvero l'ego stesso, sta accadendo. Questo è quello che viene genericamente chiamato risveglio, ovvero il riconoscere quello che siamo, il testimone vuoto della Vita che accade in noi come manifestazione della nostra stessa Coscienza.
  • Accade dunque il risvegliarsi al fatto che siamo GIA' questo Io vuoto e consapevole, anche quando non siamo coscienti di questo. Nel diventarlo, quella che è una brutta abitudine a identificarsi con qualcosa che non siamo, cade da sola.
  • Sei sempre la testimone di ogni pensiero, così come di ogni altra cosa. Ciò che crea sofferenza non è il pensiero in sé, o un'emozione, ma l'identificazione con queste cose, che poi è quello che hai colto in quello stato di testimonianza vigile - se vogliamo chiamarla cosi - che è accaduta. Ciò che chiami giudizio è l'attaccarsi al pensiero, che crea quindi l'immagine di una te che ne è al suo centro ovvero l'ego.
  • Cara, vuoi dire che ogni azione che io credo di aver compiuto come frutto di una mia scelta ( libero arbitrio??) è in realtà solo ciò che poteva/doveva accadere al di là di me? Questo da un lato mi fa sentire meno importante, anzi ininfluente nel determinare il flusso dell'esistenza, dal'altro mi toglie responsabilità, e quindi senso di colpa per ciò che ha prodotto un risultato che al momento pare essere non buono... lo dico in riferimento soprattutto al mio essere madre... mi sento costantemente in debito per ciò che non sono stata in grado di fare... Ti ringrazio per la tua attenzione e cura...
  • Come quella che sei veramente, ovvero il testimone, sei "responsabile" di tutto quello che vedi, nel senso che quello che vedi esiste nella tua realtà perché tu lo riconosci come esistente. Come quella che pensi di essere invece, ovvero quella forma, non sei responsabile di nulla, ma sei una azione testimoniata come tutte le altre. Quella te che credi separata NON esiste, e di conseguenza non può essere responsabile.
  • Ad esempio l'azione di essere madre è una delle azioni che testimoni, a volte essa è accompagnata da un giudizio negativa o positivo a volte da nessun giudizio. Esiste l'essere madre, ma non dunque una madre.
  • Dato che tutto è una UNICA azione, non è possibile scindere una azione che sia espressa dalla tua forma rispetto a quella espressa da un'altra forma, in quanto sono più che interconnesse: sono parte di una unica esperienza.
  • Non avresti potuto agire come hai agito in passato se quella persona a sua volta non si fosse comportata in un modo o in un altro, quindi la tua "personale" risposta a quell'evento è strettamente interconnessa a quello che è avvenuto o che sta avvenendo. Che quell'azione sia giudicata negativa (senso di colpa) o positiva (orgoglio) è qualcosa che a sua volta dipende dal modo in cui sei stata cresciuta, dal condizionamento subito, e da mille altri fattori. Cultura, società, ambiente esterno, genetica fanno parte in modo inscindibile dalla tua apparente risposta personale.
  • Quindi NESSUNO come apparente individuo è responsabile di quell'azione se non l'intero Universo, e allo stesso tempo quell'esperienza che accade in Te. Quindi come quella che veramente sei, ovvero Coscienza Vuota e Immobile che testimonia l'esperienza sei la creatrice di ogni cosa. 
  • Ma non crei con intenzione, non crei sapendo prima cosa stai per fare. La creazione accade liberamente ed è sempre riflesso perfetto di quello che sai di essere o di quello che ignori di te. Ecco perché quella creazione è a tratti tinteggiata di ombre ricorrenti: sono i riflessi dell'immagine sbagliata che hai di te. Una volta colte quelle ombre in modo adeguato, ovvero frutto di una cattiva immaginazione, il riflesso cambia di conseguenza e la sofferenza che prima sembrava impossibile da sradicare si dissolve.
  • Non c'è nulla che devi comprendere, tutte queste parole sono una descrizione di qualcosa che sta già emergendo.

  • Se tu appari nel mio campo di coscienza proprio ora che sorge la domanda, forse questa è già una risposta.... Con amore, grazie.
  • Esatto, questa forma è solo il riflesso di quello che già sta emergendo. Le risposte dunque vengono dallo stesso luogo da cui sorgono le domande, dalla stessa Coscienza. Nulla è dato o trasmesso, ma solo condiviso.