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lunedì 28 ottobre 2013

Creare un mondo migliore



Se tutto è perfetto così com'è .... perchè mai dovremmo immaginare un mondo migliore ? .... Possiamo forse immaginare qualcosa di migliore se non avessimo la libertà di immaginare ? 
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Guardati intorno e dimmi cosa vedi. La sofferenza che e' presente nel mondo e che crea conflitti e guerre e' qualcosa che risuona nel cuore come una nota stonata fino a che non hai imparato ad amarla in certo senso. Allora ti accorgi che quello che appare nel mondo, quando sembra disarmonico e conflittuale e' un riflesso del dolore che hai in te. Fino a che esiste in te esiste nel mondo, perche non c'e' nessuna separazione, se non come illusione che sia cosi'. Intuiamo che le cose potrebbero essere diverse, perche' c'era un tempo in cui lo erano. C'era un tempo in cui da bambini il mondo era intero, era uno con noi. Eravamo in paradiso.

Immaginare un mondo migliore viene da questo intuitivo riconoscimento che qualcosa si e' spezzato e non deve per forza continuare ad essere cosi'. Dirsi "e' tutto perfetto cosi' com'e'" quando non e' affatto vero di noi e' solo un'auto-ipnosi. E quell'ipnosi di credere di essere un qualcuno di separato non si dissolvera' perche' la mente produce dei nuovi pensieri, una nuova manipolazione di come stanno le cose. Quell'ipnosi cadra' nell'accettazione che anche quando le cose non sono come le vorremmo e riflettono un dolore che abbiamo, quel dolore si dissolvera' solo quando verra' accolto. Non devi immaginare un nuovo mondo pensandolo, ma se possibile accogliendo quella sofferenza fino a che non si sara' dissolta. Allora ti accorgerai che quella sofferenza nel mondo era perfetta perche' serviva a indicarti quei luoghi interiori in cui non c'era ancora accettazione.

Non puoi creare nulla di diverso fino a che c'e' quel dolore: il mondo sara' uno specchio perfetto del modo in cui conosci te stesso o del modo in cui ignori chi sei.

Guardati intorno e dimmi cosa vedi. Se vedi solo una danza della Coscienza, la Tua, allora ti accorgi che stai gia' immaginando un mondo migliore perche' il vedere che quello che crea tutto questo e' questa Coscienza Vuota fa si che questa illusione di separazione si dissolva anche attraverso quelle forme in cui la Coscienza non e' ancora chiara di se'. La tua illuminazine gia' illumina il mondo: vedi che quella sofferenza e' illusoria anche se perfetta per sciogliere l'ignoranza ancora presente.

Il mondo non e' cambiato dall'interferire con esso, ma dal comprendere che esso non e' separato da te. Quella comprensione di non separazione e' Amore.

Tu, come personaggio del Sogno della Vita, non hai alcuna liberta' di cambiare nulla, sei un personaggio sognato. Ma tu, per quello che veramente sei stai creando tutto quello che e' necessario per svegliarTi a chi sei. Non e' un potere creativo personale, visto che non esiste la persona. E' la creazione divina che quando passa attraverso il filtro dell'ignoranza crea sofferenza.

La risposta e' sempre la stessa: se puoi accogli. Se non puoi lotterai, fino a che ci sara' una tale stanchezza a resistere che le tue braccia si apriranno da sole. Tutto e' sempre nelle mani del Divino, le tue.

Shakti Caterina Maggi


giovedì 24 ottobre 2013

In pratica, risvegliarSi

Quello che dici e' affascinante... Mi piace, ma non so come farlo diventare vero. 
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Non puoi applicarlo, ma si applichera', o meglio si STA applicando. 

Colui che credi di essere, un qualcuno che non e' risvegliato e vuole esserlo, non puo' mettere in pratica tutto questo, visto che e' proprio colui che si deve togliere di mezzo perche Tu riconosca in tutto per tutto cio che sei. Quel falso te che pensa di non essere risvegliato o risvegliato e' quello che deve sparire perche' ci sia il riconoscimento che il Risveglio E' GIA' vero di te. Quindi quel falso te non puo' fare nulla. 

Allo stesso tempo il diventar vero di questo messaggio nella tua vita STA accadendo: queste parole che leggi sul tuo computer sono il riflesso "esterno" di un processo di comprensione che e' gia' in corso. Non potrebbero apparire nel tuo Sogno se questo risveglio non stesse accadendo.  Queste parole, lo schermo su cui le leggi sono TE in manifestazione, sono un riflesso della tua coscienza. Sono parte del tuo Sogno. Queste parole accadono IN Te perche' quello che e' falso, attaccamenti e pseudo identita', stanno cadendo.

Il processo del risveglio consiste nella distruzione un pezzo alla volta (o talvolta con rapidita') di tutti quei falsi concetti che hai di te. Ad esempio il concetto - se c'e' - che la mente si debba fermare perche' tu veda chi sei. Il Buddha diceva "indaga sulla natura della mente" intendendo che se scopri quale sia la natura della mente, che e' oggettiva, non puoi che riconoscere che quello che tu sei e' al di la' di essa, ovvero il Soggetto. 

Questo riconoscimento non puo' essere concettuale per essere radicato, bensi' percettivo. Dunque quello che distoglie dal riconoscimento percettivo che tu sei il Soggetto della mente e' proprio l'identificazione con quel personaggio che credi di interpretare. Quelle identificazioni distolgono l'attenzione dallo sfondo e la fanno cadere sull'oggettivita' della mente, cosi' che pensi davvero di essere il protagonista delle sue storie. 

L'attaccamento a tali identita' ha un contenuto emozionale che deve essere percepito prima che esso si risolva in tutto  e per tutto. Ecco che meditazione significa dunque anche restare presenti alla sensazione sgradevole di contrazione che il lasciare andare queste identita' comporta. 

Questo dislacciamento da quello che credi di essere verso cio' che veramente sei non puo' essere operato dalla mente stessa (anche se cerchera' di farlo), ma accadra' attraverso il semplice dispiegarsi degli eventi della Vita. Ad esempio se l'attaccamento a qualcosa e' divenuto cosi doloroso, lo lasci andare perche' il gioco non vale piu' la candela per cosi dire... Puo' essere una situazione di lavoro insostenibile ad esempio: resti per paura di non avere denaro fino a che la situazione non diventa cosi pesante che non puoi fare altro che lasciare andare. A quel punto sarai costretto a superare la paura di non avere denaro e quel particolare attaccamento si dissolvera'. Lo stesso vale in una relazione in cui non sei felice: stai per paura della solitudine fino a che tale paura non e' piu' sostenibile. A quel punto sei come obbligato a sentire la paura di essere solo, e se la senti totalmente la prossima relazione sara' molto divisa dalla precedente perche' non riflettera' quella paura, ma amore. 

Il lasciare andare delle vecchie identita' non deve per forza accadere in negativo, con un trauma o cose cosi, ma di solito lasciamo andare le cose solo se siamo costretti, non attraverso eventi positivi. Puo' accadere comunque anche attraverso la gioia: nella gioia siamo solo presenti e non vogliamo nulla di diverso da quello che e'... a quel punto quello che e' pesante e non vero di noi viene lasciato andare. Dunque non c'e' nulla che tu possa fare per far diventare vero quello che dico, ma allo stesso tempo per quello che veramente sei stai facendo GIA' tutto quello che e' necessario affinche' avvenga. Ecco ncosa e' Grazia. 
Un grande abbraccio
Shakti Caterina Maggi

mercoledì 23 ottobre 2013

Meditazione e' rilassamento, non concentrazione


Serve la disciplina per riconoscere chi siamo? Oppure non serve a niente? 
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La disciplina nasce sempre da una contrazione, da un rifiuto. Ti sottoponi a qualcosa che non faresti in modo spontaneo perche' si ha in mente un obiettivo, il che implica che non sei in contatto con il momento pesente. Che lo vorresti diverso, magari piu' illuminato!

La vera meditazione, che e' Presenza, puo' nascere solo dall'Amore, dall'accogliere. E' il contrario della disciplina, e' totale rilassamento! Gli sforzi della mente per creare silenzio mirano a auto-sfinirsi per godersi per un istante di un silenzio che e' GIA' sempre presente! Ma non appena la mente ritorna devi anche tornare a fare la tua disciplina, devi sfinirti di tecniche per poter di nuovo riposare... E' una prigionia, altro che Pace!

Allo stesso tempo se ti senti incline a fare tecniche o segui discipline, fallo. Segui quello che senti e' migliore per te e se resti in quell'ascolto diventerai di nuovo sensibile. La mente e' chiusa, dura, proeittata nel futuro, concentrata. Cosi diventi insensibile perche' se lo fossi il dolore di quello sforzo sarebbe troppo e ogni fatica cadrebbe all'istante! Ma la mela non cade dall'albero prima che sia matura: se la disciplina ti affascina, seguila, sii totale. E quando ti avra' stancato allora vedrai che quello che si cercava era gia' presente.

Shakti Caterina Maggi 

Non hai bisogno di fermare la mente

Perche' stai cercando di fermare la mente? 
E' la mente stessa che lo vuole, vuole cessare di essere perche' in se stessa non trova alcuna pace. Quel desiderio nasce da un rifiuto della mente di se stessa. La mente e' ossessionata con se stessa! 

Non hai alcun bisogno di fermare la mente, cosa del resto non possibile. Essa puo' fermarsi per esaurimento per qualche tempo, ma poi ricomincera' perche' la sua natura e' movimento. Sei vivo! Pensieri, emozioni e sensazioni fanno parte della Vita! Se puoi trovare quel luogo in te stesso dove nulla cambia mai, dove esiste gia' e sempre perfetta pace, allora non avrai alcun bisogno di fermare la mente. Non dovrai compiere nessuno sforzo o concentrazione, la mente stessa cessera' di essere un disturbo perche' riposerai in un luogo che e' oltre la mente stessa. 

Tu sei quella Pace che cerchi nella mente: non hai bisogno di cercarla, la sei! Proprio adesso nel mezzo della giungla dei piu' folli pensieri c'e' qualcosa di assolutamente immobile e silenzioso che testimonia tutto questo. Sei TU! Lascia che sia la mente a occuparsi della mente e non interferire se puoi: essa allora si calmera' da sola una volta che avrai compreso che ne sei il signore e non lo schiavo.

Shakti Caterina Maggi 

martedì 22 ottobre 2013

Nessun sforzo è necessario per risvegliarSi

La vita umana si dispiega tra manifesto e immanifesto. E' infatti attraverso l'uomo che il Creatore riconosce se stesso, ovvero attraverso la sua creatura, la sua creazione.

Fino a che mi credo dentro la forma umana o la forma umana stessa, avrò una visione parziale: la scena vista attraverso il buco della serratura sarà deformata dalla forma dello spiraglio. Quella scena varierà a seconda della posizione in cui lo spiraglio è posto, a seconda della sua forma e caratteristica. La storia della "mia" vita sembra diversa dalla "tua" e questo ci dà l'ìimpressione che ci sia qualcosa di personale.

Ma come ciò che guarda attraverso quello spiraglio siamo la stessa UNICA COSCIENZA: ecco cosa significa impersonale. Nella scena ci sono persanaggi che fanno varie cose. Magari fanno delle tecniche meditative oppure prendono il caffè con una amica. Si innamorano, si lasciano, raggiungono obiettivi e falliscono. Si chiama Vita. Magari fanno degli sforzi, nel tentativo di trovare Pace.

Ma come ciò che guarda quella scena non stai facendo sforzo alcuno. Come ciò che testimonia la scena non è perché stai bevendo del caffè oppure meditando che improvvisamente vedi che stai guardando. Stai solo già testimoniando senza sforzo alcuno. Dunque realizzazione è quello spostarsi dell'attenzione in un istante eterno dalla scena a colui che la guarda.

Quando questo accade ti accorgi che gli apparenti sforzi che avevi sempre compiuto per risvegliarti a ciò che sei erano solo parte della scena, ma come ciò che la testimonia non avevi in realtà mai fatto nulla.

Questo non significa che quando questa visione accade il personaggio non prosegue a fare quello che faceva prima, se questo è caratteristico della sua forma. Direi però che quando questo vedere diviene stabile quello che è invece sforzo piano piano viene a scemare, perché in un certo senso se ne coglie l'inutilità.

Quello che accade nella scena è UNO con la Coscienza di ciò che la osserva. Quando ciò che testimonia coglie che l'obiettivo non era nel tempo e nello spazio, ma già presente come eterno testimoniare, quello sforzo di ricerca di Sè cade. E quindi lo sforzo cade nella scena testimoniata. Sei a Casa. Sei Casa.


Quando parli della Verità già diventa bugia, quello che indico a parole è qualcosa che è al di là di esse. Può accadere che nell'ascolto di queste parole ti accorga che sono la descrizione di quello che già stai vivendo, ma non sono le parole che risvegliano, così come non è nessuna pratica meditativa. E' un paradosso: il parlarne accade e anche il risvegliarsi. Di certo non è una attività - qualunque essa sia - che ti risvegliarà a quello che sei. Risveglio è risveglio alla non attività che è già presente come sfondo di quello che accade. Quella non atività è Pace.  

In essa accade tutto, inclusi i tentativi di risvegliarsi in quanto individuo separato che non fanno che mantenere l'individuo stesso. Le risposta è sempre UNA anche se si dispiega in modo di verso a seconda della maniera in cui la domanda è posta. TU, come questa Pace, sei la Risposta. Lascia che qualunque domanda sia solo testimoniata e se vedi da dove essa sorge e dove essa muore coglierai che sei già ciò che quella domanda cerca di ottenere. TU sei ciò che stai cercando.

Shakti Caterina Maggi

martedì 8 ottobre 2013

Liberi dalle catene della mente

Non è che non c'è nulla che tu possa fare per risvegliarti. Non c'è un te che si risveglia perché non c'è un te. Esiste la Vita, e basta.  

Colui o colei che si vuole risvegliare è quello che credi sia incastrato nel Sogno. Nessuno è incastrato e neppure libero. Esiste la Vita, ed essa si dispiega nella maniera più perfetta perché tu, che ne sei il Sognatore, possa finalmente realizzare questo fatto. 

Quando questo accade la Vita prosegue, ma a quel punto è solo l'opportunità di fare esperienza della Vita stessa. Prima di allora essa è l'occasione perché tu ti risvegli a ciò che veramente sei. Basta ascoltarla, ed essa indica sempre ad ogni passo la strada verso casa. Tu sei Casa. Tu, quel silenzioso testimone.

Quelle catene invisibili che sembrano legarti nella Vita sono quelle che ti fanno credere di essere legato a questo Sogno. A volte si chiamano "aspettative", a volte "dovere", a volte "giudizio", a volte "colpa".... hanno molti nomi. Ma ciò che le lega apparentemente a te è l'idea che ci sia un qualcuno che stia vivendo la Vita stessa, un qualcuno di separato che ha possibillità di scelta e decisione... 

Quando questa idea entra in crisi, dato che non è vera, sorgono ansia e paura. Quella paura è in realtà la tua stessa gioia contratta che sta per liberare quel prigioniero immaginario della tua mente. 

Se fosse possibile percorrere quella paura, sentirla senza soffocarla, essa stessa ti guiderebbe a casa. Ciò che lo impedisce è l'essere attenti alle cose che apparentemente sembrano essere le cause della paura stessa, quando invece non sono che le conseguenze di essa. 

Quella paura, quell'ansia, sono la tua stessa energia contratta attorno all'idea che tu sia separato dal resto del mondo. Coloro che appaiono attorno a te sembrano seguire dallo stesso schema, ed è normale, visto che anche essi sono personaggi del tuo stesso Sogno. Non possono apparire diversi, dato che sono TE. 

Laddove l'interesse nel mondo o nella risoluzioni di problemi immaginari di un individuo immaginario cada, non resta che il restare presenti alla Vita. Inclusa quella sensazione di paura che non è altro che la porta verso la Libertà stessa.

Attraversala e scoprirai che davvero il regno dei cielo è qui in mezzo a noi quando abbiamo occhi per vederlo.

Shakti Caterina Maggi

lunedì 7 ottobre 2013

Libero arbitrio e vera libertà

ciao Caterina, 
in questi giorni mi viene in mente una domanda di frequente, se effettivamente esiste il libero arbitrio di poter cambiare la nostra vita. Io mi sono dato una risposta, in effetti non esiste: se ciò che vive in noi è il divino, allora noi siamo illusori... Ma è qualcosa difficile da afferare questa del libero arbitrio, potresti aiutarmi?
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 A chi interessa la questione del libero arbitrio? 
A colui che pensa di possederlo o teme di non averne.
Da cosa vuoi essere libero, in cosa vuoi essere libero? Questo è il punto.
La libertà che cerchiamo non è nella vita, ma DALLA Vita. 

Il fatto è che la Vita accade, al di là di preferenze, opinioni o emozioni. Non gira attorno a noi. Si dispiega un istante alla volta, un fotogramma alla volta. Non torna, ma cambia. E in questo incanta, nel suo non ripertersi, nel suo esistere per un momento e poi non essere più. Ecco perché è preziosa. 

Pensieri, sensazioni, emozioni accadono e fanno parte della Vita. Non li si sceglie, succedono, e quando accadono subito dopo si afferma che siano nostri, che li abbiamo decisi noi. Eppure un istante prima che apparissero nella Coscienza non esistevano e un istante dopo che sono apparsi diciamo "l'ho pensato io, l'ho sentito io, l'ho deciso io". Quel pensiero che viene DOPO è l'ego, ed esso è la misura della sofferenza che ci si porta dietro, credendo di essere l'autore delle azioni, dei pensieri e delle emozioni che viviamo. 

Ecco cosa è l'ego, solo un pensiero, un pensiero abituale che, ritornando, dà l'idea che tu esista, che tu continui nel tempo come un personaggio decide nella vita cosa fare, cosa sentire, cosa pensare. Il che, di fatto, non è vero. 

Chi pensa quando pensi? Tu? Ma quel pensiero è già lì quando reclami che sia tuo, e lo stesso vale per emozioni e azioni... Non scegli, le scelte accadono, i pensieri accadono, le emozioni accadono. La Vita accade. 

La libertà quindi non sta in quel personaggio che crediamo di interpretare, ma che in realtà è solo parte del dispiegarsi della Vita stessa. La libertà sta nel riconoscere che NON siamo questo personaggio chiamato "me", bensì il testimone e il creatore della Vita. Essa esiste perchè la si testimonia, e il modo in cui essa appare coincide con il modo in cui conosci chi sei. 

La Vita è quindi UNO con la Coscienza stessa, la tua. Non è separata da te. Essa si dispiega non attorno ad un "me" immaginario, ma come perfetta copia istante per istante, con ciò che sei. Nella misura in cui conosci ciò che sei o nella misura in cui ignori quelli che sei. Se vedi che sei il Sognatore di questo Sogno chiamato Esistenza essa lo rifletterà nel suo incanto. Se credi di essere separato invece dalla Vita, di essere in un piccolo corpo di carne e ossa disgiunto dal resto dell'Universo, allora la Vita rifletterà questo. I drammi con cui ti identifichi, tu che sei il Divino, si rifletteranno nella Vita stessa, creando sofferenza.

Sveglia dunque, non sei quello che pensavi di essere. Sei già libero da questi drammi, perché sei il Creatore, non la creatura! Come corpo-mente non hai alcuna libertà, sei un oggetto creato. Ma come ciò che veramente sei, sei già del tutto libero, sei Libertà stessa.

Shakti Caterina Maggi