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martedì 31 gennaio 2012

Oltre le storie della mente



Sto tentando di ascoltarmi.
Sebbene intuisca la necessità di un vuoto della mente, non riesco a sentirlo veramente, oppongo resistenze.
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Ciao, vedi e' la mente che vede la mente come se fosse un problema e la vorrebbe vuota perche' in realta' si cerca il vuoto che la osserva. In effetti la mente non e' assolutamente un problema, ne' e' necessario creare alcun vuoto mentale perche' questa realizzazione avvenga. Che la mente sia una giungla di pensieri oppure ben disciplinata e tranquilla resta comunque un oggetto di cui tu sei consapevole.

NON IMPORTA come si manifesti la mente, altrimenti sarebbe come dire che perche' tu possa testimoniarla essa dovrebbe apparire in un certo modo. Non e' cosi. Tu sei sempre il testimone della mente, non il soggetto delle sue storie anche quando questo non e' ancora conscio in te. Sai che i pensieri esistono perche' ne sei consapevole . Quando sei CONSCIAMENTE consapevole dei pensieri, ovvero quando sei testimone conscio della mente, allora non e' davvero importante che tipo di pensieri o sensazioni passino, sono comunque solo roba che va e viene, nuvole che passano nel cielo.

Il motivo per cui siamo cosi attaccati al fatto che certi pensieri non siano presenti e' perche' questi particolari pensieri hanno al loro centro come soggetto il nostro " me" ovvero quello che pensiamo di essere. Non vogliamo che quei pensieri appaiano perche' ci disturbano, portano con loro una sensazione sgradevole e crediamo loro - non importa quanto sia orribile lo scenario prospettato - perche' ci sentiamo DENTRO i pensieri, pensiamo che davvero quello che dicono potrebbe capita A noi. Si tratta di un tragico errore di prospettiva. I pensieri non accadono A noi, ma IN noi. Ovvero sono oggetti sottili che passano e di cui non siamo i protagonisti ma solo i testimoni!

Ad esempio mettiamo che la mente proeitti uno scenario negativo riguardo un particolare evento. Sentiremo l'angoscia di quella possibilita' e piu' crescera' l'angoscia e piu' crederemo che davvero se accadra' quella certa cosa staremo ancor peggio di come ci sentiamo in quel momento. La strategia sara' quella di cercare a tutti i costi di non far accadere quella possibilita' per poter mettere a tacere la sensazione di angoscia. In pratica quello che sta accadendo e' che vogliamo scacciare la sensazione che accompagna la storia attraverso una azione che sembra poterne evitare l'accadere.

Ora quella storia fin dal principio si basa su una bugia: e' SOLO una storia della mente, in quanto cio' che veramente siamo non e'il possibile soggetto di quella storia ma solo il testimone. Quel personaggio che sembra essere il protagonista della storia, chi è? La sua esistenza si basa su una memoria di eventi azioni e pensieri che sono accaduti attraverso la tua forma, ma non e' null'altro che una memoria! Il tuo corpo e la tua mente cambiano in continuazione e quindi di chi sta parlando quella storia?

La storia di per se' e' solo una storia, e nonostante non sembri affatto cosi' quando si presenta, quello che poi accade non e' mai esattamente come la mente lo aveva proeittato. La sensazione che accompagna la storia e' cio' che soffriamo ed e' come il carburante delle strategie e sotterfugi che vengono messi in atto per evitare che eventualmente quella situazione alla fine accada. Strategie che sono a loro volta dolorose e provocano sofferenza.

Arriva un momento nella nostra vita in cui non e' piu' possibile mettere in atto strategie per non sentire quella sensazione e quindi siamo costretti a confrontarci con le nostre storie e con la sensazione in se'. Parte della storia sara' il fatto che se la storia e' messa a tacere anche la sensazione sfumera'. In realta' non e' affatto cosi': la storia e' presente solo nella misura in cui non si e' grado di restare presenti alla sensazione che la accompagna.

Sebbene non possa essere immediatmente evidente, la storia nasce dalla sensazione e non il contrario: se l'interesse per la storia cade perche' si vede che non importa quante strategie si mettano in atto ma quella sensazione torna, allora non resta che sedersi con la sensazione, sentirla e quindi assumure in una posizione di testimonianza conscia di essa. A quel punto per la prima volta siamo davvero nella posizione per la prima volta per poter dissolvere quella sensazione, semplicemente restando presenti ad essa.

La storia della mente voleva essere fugata solo per estirpare la sensazione: quando si coglie che non solo non si e' i reali protagonosti di quella storia ma non e' la storia l'origine della sensazione ma la sua conseguenza, allora l'interesse per la storia cadra' automaticamente. Si restera' nella testimonianza conscia della sensazione, ed essa salira' in intensita' fino ad arrivare ad un suo culmine e sparire in un riconoscimento conscio.

Saremo passati da una situazione solo concettuale - il mondo delle storie mentali- ad un piano percettivo. Ed e' solo a questo livello che la sofferenza puo' essere dissolta. Quindi lascia che la mente si presenti e non cercare di svuotarla. Permetti alle storie che essa presenta di passare e osserva piuttosto le sensazioni che le accompagnano. Se fosse possibile sentirle senza reprimerle ne' esprimerle esse raggiungerebbero un loro culmine e si dissolverebbero assieme alle storie.

Quello che resterebbe sarebbe quello che c'era fin dal principio, il cielo in cui accadevano le nuvole.

Un grande abbraccio,
                                    Shakti

lunedì 30 gennaio 2012

Non esistente

 

Nell’intraprendere un cosiddetto cammino spirituale l’illusione fin dal principio sarà quella che ci sia una entità, un qualcuno dentro il corpo-mente che stia cercando l'illuminazione. Questa illusione non è del tutto vera, è una illusione, non c’è davvero un qualcuno. E’ solo un preconcetto della mente e basta. Basandosi su questo preconcetto la mente dà istruzioni A un immaginario qualcuno riguardo a COME questo immaginario qualcuno possa ottenere l’ILLUMINAZIONE.

Illuminazione è il vedere, fatto da parte di nessuno, che non c’è nessuno. 
Illuminazione è quel momento in cui è realizzato che non c’è nessuno in forma umana e che non c’era mai stato e mai ci sarà. Come è allora possibile, in base al pre-concetto che ci sia qualcuno - che è un pre-concetto fin dal principio sbagliato - andare a rimuovere questo qualcuno che non esiste applicando una azione deliberata, intenzionale per togliere questo qualcuno?

L’intero concetto di un qualcosa, di un evento chiamato illuminazione esiste in questa idea che ci sia QUALCUNO presente che ottenga l’illuminazione. Un qualcuno che non è altro che un pre-concetto della mente. L’illuminazione dunque non esiste, perché non c’è qualcuno che la possa ottenere. Il che ci lascia con QUESTO soltanto, ciò che è, l’apparizione manifesta nel Nulla. Ciò che è già il caso. Anche adesso lo è.

Questo significa che il momento in cui la mente si è convinta che c’è qualcuno essa procederà a passare il tempo a creare modi per rimuovere quello che non è mai esistito, se non come una idea, che essa stessa intrattiene di questa immaginaria entità.

Chiaramente questo è ridicolo.

Questa è come un’ombra che cerca di raggiungere una scopa fatta di ombra con una mano d’ombra con l’intenzione di auto-cancellarsi. 

Tutto ciò che è richiesto fin dal principio è di guardare per vedere direttamente se qualcuno sia presente se non come una idea, come una cosa, come una entità. Non si troverà nessuno e ciò che sta guardando è Nulla. 
Avasa

giovedì 26 gennaio 2012

Sentire la paura



Non c'è nulla di male con l'essere preoccupati di quello che sta accadendo nel mondo, ma se ci identifichiamo con questo, allora desensibilizziamo il corpo e soffriamo. La paura può invece essere usata per rivitalizzare il corpo e portare focus sulla mente: quando questo è chiaro possiamo dare il benvenuto alla paura nel riconoscimento che possiamo beneficiane.

Viviamo in tempi strani al momento e chiunque non senta paura è o illuminato o ha un problema mentale, ma non sono certo quale dei due casi sia il mio!

Quello di cui ho parlato per anni, sta ora accadendo e se possiamo affrontare questo e non nasconderci nella speranza che andrà via, tutto potrebbe allora cambiare per il meglio e usciremmo da questa situazione tutti più forti in noi stessi. Se siamo capaci di essere aperti e permettere all'impatto dell'informazione di essere sentito, esso ci guiderà al nostro vero Sè. Sì, dovremo affrontare sensazioni come il sentirci senza possibilità di aiuto o di inutilità, ma se queste sensazioni saranno sentite appieno arriveremo a un luogo in noi stessi in cui siamo il potere che crea l'universo. Questo è dove il cambiamento per TUTTI può accadere, SOLO da lì. Tu non sei solo in questo, in quanto molti stanno realizzando ciò che sta accadendo e sono pronti a essere aperti, senza nascondersi, cosi che portare un cambiamento è una possibilità.

Non ci sono piani o strategie che cambieranno la situazione attuale su questo pianeta. Solo attraverso il permettere che quello che vediamo e ascoltiamo abbia il suo effetto su di noi senza negarlo esso porterà quel cambiamento tanto necessario. "Io" è il potere più grande che esista e solo l' "Io" può cambiare il sogno del mondo. Ciò che è richiesto adesso è che prendiamo ciò che sta accadendo per affrontare qualunque cosa sorga come reazione e che restiamo presenti a essa fino a che "Io" non si riveli. Ci stiamo volgendo verso un tempo di illuminazione di massa, di consapevolezza conscia del fatto che siamo tutti lo stesso Essere, questo è qualcosa che sta già accadendo. La paura appartiene a quel qualcuno che si immagina di esistere, l'ego, e questi morirà nel fuoco della paura lasciando dietro di sé ciò che non muore mai e che non è mai minacciato, "Io".

Questa è la nostra avventura.
Avasa

mercoledì 25 gennaio 2012

E' tutto un riflesso

Ciò che bisogna che sia chiaro in questo gioco di cosiddetta progressione spirituale è quello che è presente nella propria comprensione è ciò che poi appare fuori come le parole di un altro. Il gioco è di perdere di vista Se Stessi per tornare al Sè, in un riconoscimento conscio di ciò che è. Prima che fosse perso di vista non poteva essere riconosciuto in modo conscio.   

L’Uno perde di vista se stesso e cade nell’illusione della separazione. La sofferenza allora che ne segue dà l’impeto a cercare risposte con la prospettiva di voler trovare LA risposta.
Tutto questo diventa il gioco della propria vita, anche se non c’era mai qualcuno o qualcosa che lo creasse. Sta tutto accadendo da quell’Uno che si è veramente.

Ogni domanda che ritorna come una comprensione cambia l’apparizione esterna del gioco della Vita fino a che la comprensione intuitiva arriva nel gioco e per alcuni, ma non per tutti, questo è il momento in cui appare il maestro. Lui o lei non sono altro che noi stessi in manifestazione, e le parole che passano attraverso quella forma allora assumono una qualità differente dalle parole precedenti: sono più dirette, parlano e indicano quelle aree del proprio Essere che non sono più riempite dell’energia di identificazione, indicano al vuoto.  

Come questa comunicazione da Uno a Uno continua è il Vuoto stesso che a quel punto viene enfatizzato NON il contenuto (la ricerca di esperienze etc) come accadeva prima. In questo modo l’identificazione viene naturalmente a riposare nella vera identità che è il Vuoto, e l’azione di ricerca finisce!

Ogni cosa in ogni e ciascun momento si dispiega esattamente come dovrebbe e nell’unico modo possibile. Se questo è visto allora in modo immediato ci sarà un senso di sollievo dall’essere un qualcuno che è responsabile per la propria vita spirituale e un permettere si assesta insieme alla conoscenza interiore che si sta tornando a casa e che non c’è nulla di particolare che debba essere fatto.

Non c’è un “noi che vive la Vita perché è la Vita che vive gli apparenti “noi”. Goditi il gioco, se possibile.

Con amore, Avasa

mercoledì 18 gennaio 2012

Vedere



     Dai un'occhiata in giro, il mondo sta impazzendo. Se non ti sembra che sia così, allora non leggere oltre e torna a dormire. Se questo fatto sta invece cominciando a colpirti, allora forse sei pronto a leggere questo messaggio.

Stiamo al momento entrando in un periodo molto strano della storia umana: siamo infatti ad un punto di svolta in cui le cose potrebbero volgere verso un totale caos o iniziare ad armonizzarsi da sole in modo naturale. Ci stiamo muovendo verso l’illuminazione di massa o forse la distruzione totale, mentre sempre più persone sono portate a porsi domande profonde data la follia delle circostanze del mondo esterno.

Molti di coloro che hanno realizzato ciò che sta accadendo stanno reagendo a queste circostanze esteriori, il che è comprensibile, ma ogni reazione si basa sulla paura e ogni azione proveniente dalla paura non può che creare condizioni più spaventose che alla fine non risultano nell'effetto desiderato previsto.

Siamo stati tutti ipnotizzati, siamo stati indotti a credere di essere altro da quello che realmente siamo e per questo motivo siamo co-creatori della follia che vediamo intorno a noi e che si esplica come il nostro mondo.

Il nostro sistema educativo e le religioni, tra le altre cose, ci hanno condotto a credere di essere vittime di qualche creatore separato da noi. La Verità è semplice: l’Uno che crea tutte le cose vive attraverso queste forme facendo esperienza della condizione umana. Tu sei il creatore, ma sei caduto in uno stato auto-ipnotico e hai perso di vista ciò che sei e quindi anche il fatto che il mondo che vedi è la tua creazione. Un riflesso della tua coscienza.

La cosiddetta realtà esteriore è un casino e sta peggiorando ogni giorno di più: c'è un solo modo in cui questo mondo può cambiare in meglio e questo è risvegliarsi al fatto di esserne il creatore. Se la falsa visione di te stesso lascia il posto alla realizzazione di ciò che veramente sei allora il mondo, che è il tuo riflesso, cambierà. "Come dentro, così fuori".

Tu non sei il corpo, né la mente, ciò che sei è questa consapevolezza che è consapevole della loro esistenza e come tale ne sei il creatore. E' sempre così anche quando non te ne rendi conto, ma dato che la tua natura è quella di creare allora crei da un punto di vista sbagliato, ovvero dall'ego, e il risultato è quella creazione incasinata che vediamo adesso e che appare come nostra realtà esteriore. Il risveglio alla realizzazione che ciò che sei è il creatore porterà in sè un equilibrio naturale nel modo di vedere se stessi. A quel punto il tuo riflesso - il mondo –cambierà di conseguenza per riflettere questo.

Ciò a cui ci si riferisce come "Io" non è il corpo o la mente, ma questa Consapevolezza che è alla base di ciascuno di noi: siamo tutti lo stesso "Io". La sola realizzazione di questo fatto porta un enorme cambiamento nel corpo-mente e nel mondo; è chiaro che se questo dovesse avvenire per ciascun corpo-mente anche il mondo cambierebbe.

Come far accadere tutto questo non è così difficile a livello meccanico, ma l’attualizzarlo è probabilmente la cosa più difficile che si possa fare. Viviamo in una realtà concettuale, vediamo il mondo attraverso dei concetti, dei quali il più grande è il concetto del "ME", l'ego, e per questo motivo abbiamo creato un senso di separazione tra il nostro sé e il nostro mondo, un qualcosa che in realtà non esiste. 

La risposta è rimuovere questa immaginaria separazione. Quando la mente è in una delle sue tante storie siamo in una realtà concettuale, una storia che in effetti non è per nulla reale. Quando l'attenzione è sulla sensazione che sta prima della storia nella mente, ci troviamo in una realtà percettiva ed è qui che le cose cominciano a cambiare. Quando viviamo nella concettualizzazione siamo persi nell'intelletto e governati da esso, quando viviamo nel mondo percettivo facciamo affidamento alla nostra intuizione. L'intelletto è l'aspetto maschile dell'uomo e l'intuizione è la sua controparte femminile: quando questi due sono interdipendenti l'uno dall'altra allora le cose cominciano a diventare chiare riguardo il nostro vero sé e il nostro mondo. Questa però non è la destinazione finale o quella in cui andare a riposare. Il nostro vero potere di cambiare le cose sta nel dissolvimento dell'intelletto e dell'intuizione nel VEDERE. Nel VEDERE noi SIAMO la sorgente di tutto ciò che è e al tempo stesso SIAMO tutto ciò che è.

Iniziamo col portare l'attenzione via dall'intelletto, dalle storie concettuali, per divenire coscienti della sensazione che appare prima della storia. Attraverso il restare attenti alla sensazione la storia comincia a volgere ad un suo termine: quando non c'è nessuna storia resta la radice della storia, che è la sensazione che la precede, ed è qui che la trascendenza nell'Unità comincia ad accadere.

Quando l'attenzione viene data interamente alla sensazione, alla percezione, si diventa consci della sensazione come oggetto che sta ricevendo l'attenzione da un soggetto. Nel momento in cui questo viene notato queste due apparenti polarità separate perdono la loro forza trainante e collassano l’una nell’altra per diventare una neutralità. Questo ci porta nel Vedere. Le circostanze esterne che hanno portato a questo momento immediatamente cominciano a cambiare, dato è non è più necessario che accadano in quel modo particolare per poter portare l'attenzione su questo VEDERE. Il mondo, che è un riflesso di ciò che sta accadendo nella coscienza prima di quel momento, cambia. Qualsiasi azione sorga da questo VEDERE sarà pura azione, una azione spontanea, non sarà né una risposta né una reazione, e questa azione avrà il suo effetto in un modo che sarà il migliore per tutti. Questa azione non sorge dal "ME", ma dal vero "Io", una pura azione che proviene direttamente dalla sorgente.

Ciascuna e ogni sensazione presente prima delle storie della mente può essere vista in questo modo e utilizzata in questa maniera, per portarsi a questo Vedere che è oltre la dualità di oggetto e soggetto, del "ME" e il “mio mondo”. Quando il soggetto e oggetto si dissolvono l'uno nell'altro c'è l'Unità e il tuo mondo riflette la tua visione di te stesso in quanto Sé.

Sì, il mondo attuale sembra folle, PERCHE’ la visione di te stesso è folle. Realizza quello che sei e questa follia scomparirà. E’ UNA coscienza e quindi tutti coloro che sono coinvolti nel gioco dell'esperienza umana e del mondo stanno giocando la loro parte alla perfezione attraverso il concetto di ego per creare ciò che è necessario per far volgere l’attenzione verso la sua sorgente, Consapevolezza. Tutti coloro che sono coinvolti con l'attività negativa e positiva che sta accadendo sono in realtà al servizio dell’illuminazione di massa. E’ UNA coscienza.

Qualsiasi azione intenzionale, che sia una reazione o una risposta, proverrà dal concetto dell’ego che intrattieni di te stesso. L’azione egoica è un'interferenza dato che il suo desiderio è quello di evitare qualcosa. Solo una azione pura porterà il risultato desiderato, che permetterà a tutti di risvegliarsi. La pura azione avviene solo quando la visione se stessi è pura.

La paura è una sensazione, l'impotenza è una sensazione, la disperazione è una sensazione, quello che abbiamo fatto è creare strategie, schemi abituali nella nostra mente, per evitare di sentire queste particolari sensazioni. Qualsiasi azione che sorge dall’evitare la sensazione creerà solo ulteriore separazione; è solo grazie alla possibilità di essere presenti a queste sensazioni che noi possiamo superarle e de-strutturare questi schemi abituali che creano quel senso di separazione che vediamo nel nostro mondo.

Se il mondo deve cambiare in un modo che sia di beneficio per tutti allora la realizzazione di ciò che sei è l'UNICO modo.
Realizza ciò che sei e quando VEDI che tu sei l’Immobilità che sta dietro tutte le azioni del mondo, il cambiamento avverrà. Dall’Essere quell’Immobilità tutto accadrà da sé.


Capitolo 48 del Tao Te Ching

Nella ricerca della conoscenza, ogni giorno qualcosa è acquisito.

Nella ricerca del Tao, ogni giorno qualcosa è lasciato andare.

Sempre meno e sempre meno è fatto

Fino a che la non-azione è raggiunta.

Quando nulla è fatto, non c’è nulla che resti incompiuto.

Il mondo è governato dal lasciare che le cose prendano il loro corso.

Esso non può essere governato dall’interferire.

Lao Tsu.

                                                                                                                              Avasa